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Tutela delle risorse idriche: tra diritto ambientale e salute pubblica

Lunedì 19 maggio, presso il Dipartimento di Scienze Politiche della Sapienza di Roma, si è tenuta la lezione incontro sulla presentazione dei due libri: , della dottoressa Laura Muzi e “I contratti di fiume negli argini del diritto amministrativo”, della dottoressa Carmela Leone. Quella affrontata, è stata una discussione sul tema del diritto ambientale concernente la questione delle risorse idriche, con un focus sul nostro Paese.

Oltre alle professoresse Laura Muzi e Carmen Leone, come ospiti, erano presenti anche i due dottorandi della Sapienza Roberta Lomurno e Giuseppe Marletta, insieme al professore di diritto ambientale, Fabio Giglioni.

Innanzitutto, è bene subito asserire che entrambi i libri sono collegati da un filo rosso tematico: la tutela delle risorse idriche. La professoressa Muzi nel suo volume “La sostenibilità negli usi delle risorse ideriche”, riflette su quali possano essere le migliori risorse per gestire al meglio la scarsità delle acque, purtroppo un problema con cui l’Italia si trova a fare i conti a causa del cambiamento climatico.

Quello su cui bisogna porre particolare attenzione, è la tematica della sostenibilità, questione sempre più centrale per l’Europa. L’autrice, in particolare, si sofferma sull’evoluzione valoriale delle risorse idriche, con un confronto fra Italia e Spagna. Questo perché, seppur con una diversa gestione, entrambi i Paesi presentano tradizioni comuni nell’ambito della salute pubblica.

“L’acqua è un bene pubblico primario, in senso oggettivo”, questa è una delle affermazioni fatte Laura Muzi, secondo la quale, in Italia si profila il bisogno di garantire un’equa distribuzione delle risorse idriche. A ciò, si aggiunge anche l’ambiente in sé, anch’esso da considerare come un bene da tutelare, in cui le tre diverse dimensioni della sostenibilità, quella ambientale, sociale ed economica, debbono procedere di pari passo.

Successivamente, l’incontro procede con la discussione dell’altro volume della dottoressa Carmela Leone, “I contratti di fiume negli argini del diritto amministrativo”. Si tratta di strumenti per la corretta gestione delle risorse idriche, con la valorizzazione degli ambienti fluviali in Lombardia, per contribuire allo sviluppo di quei luoghi.

Nello specifico, la Leone ci spiega che questi contratti concernono un accordo tra soggetti per la tutela ambientale, con il focus sulla pianificazione, nei territori fluviali, del corretto uso e ripartizione delle acque, promuovendo politiche e iniziative che facciano fronte a tali problematiche. Anche qui, rientra la questione del cambiamento climatico: questi territori fluviali divengono sempre più fragili, poiché esposti maggiormente ad eventi meteo estremi.

Come ultimi aggiornamenti, sappiamo che in Italia è stata fatta nel 2022 un’apposita legge, per un migliore approccio alle risorse naturali.

Attendiamo prossimi sviluppi…

ALESSIA COLOMO

 

 

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