
Come, dove e soprattutto “perché” è importante restituire al pubblico delle tavole che – storicamente e artisticamente parlando – segnano l’evoluzione della conoscenza e della didattica di anatomia comparata?
Il progetto wiki sulle tavole parietali del Museo di Anatomia Comparata “Giovanni Battista Grassi” cerca di definire esattamente questo: una strada che permetta la conservazione, il riuso e la riscoperta di un passato altrimenti dimenticato. Nella mattinata di venerdì 27 giugno, presso la Sala Riunioni dell’Edificio di Anatomia Comparata (Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin”) si è svolto un incontro densissimo di contributi. A partire dall’introduzione di Tommaso Paiano (volontario Wikimedia) sul progetto Wikimedia MAB 2025 si è reso chiaro l’obiettivo del progetto: interagire con le tavole parietali, godere della loro bellezza e partecipare attivamente alla loro valorizzazione. L’evento, il primo in presenza di questo progetto, è il risultato del lavoro svolto dal team composto dal prof. Riccardo Castiglia (direttore del Museo), Elena De Carolis (direttrice della Biblioteca di Dipartimento) e Carlo Tariciotti (che si è occupato, tra le altre cose, della fotografia).
Da “oggetti d’uso” a testimonianza artistica
Cosa sono, quindi, queste “tavole parietali”? Si tratta di opere, fatte a mano o a stampa (solo a mano in questo caso), impiegate nel corso del XIX secolo dai docenti per svolgere gli insegnamenti accademici di anatomia. Il prof. Castiglia sottolinea: la loro origine non è sempre chiara e l’autore spesso anonimo. Per questo motivo il lavoro del progetto procede di pari passo tra la digitalizzazione, la ricerca e l’archivistica. Dopo l’introduzione il prof. Castiglia ha cercato ricostruire una narrazione scientifica degli elementi raffigurati nelle tavole, suscitando l’interesse dei partecipanti e stimolando una serie di riflessioni interessanti.

Tuttavia, il focus del progetto è la digitalizzazione: la messa a disposizione delle tavole a dominio pubblico, passando per i dispositivi di Wikimedia Commons e Wikidata. La scelta di piattaforme ad accesso libero, spiega Elena De Carolis, offre una moltiplicazione potenziale dei dati relativi alle tavole, assicurando il lavoro di controllo di un Comitato Scientifico esperto nella moderazione delle stesse: mettere a disposizione del pubblico una fonte autorevole, dinamica e capace di donare una visibilità dapprima impensabile alle tavole.
Successivamente si è aperta la fase laboratoriale dell’incontro: l’ “editathon” su Wikimedia Commons tramite computer: se l’obiettivo è la digitalizzazione di almeno 100 tavole parietali, è necessario un ingente lavoro di ricerca e partecipazione nel processo di “metadatazione”. Per questo è stata compiuta la procedura di digitalizzazione della Tavola “Organi fosforescenti”, che ritrae quella che originariamente si chiama “Fulgora candelaria”.
Nel primo pomeriggio una visita al Museo G. B. Grassi ha arricchito l’incontro; la presentazione finale del progetto è prevista per l’autunno di quest’anno, in occasione della “Notte dei ricercatori” (26 settembre).
Di seguito il link alla pagina del progetto: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Progetto:GLAM/Museo_di_anatomia_comparata_Sapienza
Articolo di Alessandro Romagnoli