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Spring Attitude Day 1, Roma può essere ancora caput mundi

L’ottombrata romana profuma di primavera e con Spring Attitude, dagli studi di Cinecittà, si apre la possibilità di una “città altra” dove è possibile seguire le chitarre dei Verdena, poi ballare con gli Acid Arab e bere un gin tonic sulle casse potenti di Chloe Caillet.

Il primo giorno di Spring Attitude, inaugurato lo scorso 23 settembre, dimostra che anche a Roma si può fare: la bellezza decadente di una città che si muove troppo lenta può cambiare ritmo.

Da dodici anni SA è l’appuntamento musicale della Capitale che saluta l’estate e, anche questa volta, nella suggestiva location degli Studi di Cinecittà il festival internazionale di musica e cultura contemporanea non ha deluso le aspettative e si è distinto nel segno della contaminazione.

Come anticipato dal tema di questa edizione –  “Naturae”  – il festival è stato effettivamente plurale, cristallizzando anime diverse in un unico luogo del possibile.

La giornata di sabato si apre puntualissima e già lo dimostra: alle 16 si comincia, dallo Spring Attitude stage, con le visioni psichedeliche di Archivio Futuro, progetto tra l’acustico e l’elettronico nato dall’incontro tra il producer e dj Lorenzo BITW, il batterista Danilo Menna e il sassofonista Vittorio Gervasi. A seguire, Valentino: progetto del giovane cantante Michele De Vincenti nato dal sodalizio artistico con il suo partner in crime il producer Arssalendo.

Nel segno della contaminazione, trova spazio nella prima giornata anche per il cantautorato sognante di Marco Fracasia, il post cantautorato elettrico e scuro di Ibisco e una delle artiste italiane più rappresentative e apprezzate della nuova scena jazz internazionale Maria Chiara Argirò.

A chiudere il pomeriggio, il sound esotico dei Parbleu: il loro nuovo lavoro Elios, fresco di uscita, è un mix di funk, groove e good vibes.

La sera abbraccia gli studi di Cinecittà e, mentre il pubblico continua a varcare gli ingressi, i Bud Spencer Blues Explosion fanno rumore: dopo, le chitarre dei Verdena, saranno una carezza pungente.

Credits Kimberley Ross

Le coppie si abbracciano, volano palloncini sorridenti, si canta, i giovanissimi ascoltano. Si sta in comunione momentanea, si perdonano gli errori e ci si perdona, si fumano due sigarette in fila nell’area food.

Credits Kimberley Ross

A decomprimere i sentimenti, arrivano le sonorità degli Acid Arab: la sorpresa di questo Spring Attitude. In un attimo si attraversa deserto, Piramidi e Colosseo: via Tuscolana diventa il mondo. Già noti ai romani nei djset di Villa Medici, il collettivo francese regala al pubblico di SA un’ora e mezza di sound totalizzanti, ipnotici, vibranti. A coronare il ritmo già ben avviato arriva Chloe Caillet che, dopo aver suonato i suoi set in quattro continenti diversi – riuscendo a far vibrare il terreno di luoghi leggendari come il Pikes, così come i festival conosciutissimi e amati come il Coachella, il Points e Glastonbury – a Roma fa lo stesso.

Credits Mirko JJ Ostuni

Non manca nulla e, quando l’attesissima Peggy Gou arriva, il pubblico non è stanco: la folla balla sull’immancabile singolo (It goes like) Nanana e Gou, dopo aver presenziato alla sfilata di Bottega Veneta a Milano appena poche ore prima, è perfettamente a suo agio nella consolle romana. Ipnotica mentre padroneggia il ritmo, la Capitale la incorona ancora divinità dell’elettronica.

Si chiude ballando il primo giorno di Spring Attitude: una dimensione, più che un posto, dove si può stare bene. Sì, anche e soprattutto a Roma.

Qui per leggere il reportage del Day 2.

 

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