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Giulio Base: quando il cinema e la critica incontrano la direzione artistica

Giulio Base con lo Staff di RadioSapienza

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L’11 marzoGiulio Base, regista e direttore artistico del Torino Film Festival, ha incontrato gli studenti del corso di Cultural e Lifestyle Journalism del docente Marco Lombardi.

Giulio Base si presenta agli studenti come un “critico mancato“, qualcosa che fa sorridere, visto il suo ruolo di direttore artistico del Torino Film Festival. Il confine tra selezionecritica, infatti, è sempre più sottile: il senso di fare critica è fornire strumenti di lettura allo spettatore. Questo è il punto di partenza del lavoro di direzione artistica di Giulio Base, il quale, sottolinea, come il suo ruolo e le sue scelte vadano oltre la semplice selezione dei film in concorso.

Una delle decisioni più importanti, all’interno del Festival, è stata il rinnovo del comitato di selezione. Quest’ultimo è stato un vero e proprio atto di rivoluzione, con giovani nati tra il 1993 e il 2001, che hanno dato una nuova identità e freschezza all’immagine del Festival. Questa scelta dimostra anche la volontà del direttore artistico di dare spazio a nuove prospettive, pur andando incontro alle critiche o pareri di disappunto.

Da attore a regista: avere il coraggio di osare

Essere controcorrente e avere coraggio, infatti, è stata una delle cose che Giulio Base ha ribadito più volte agli studenti, prendendo come esempio gli inizi della sua carriera sul palcoscenico con Crack, uno spettacolo teatrale che raccontava la storia di una gioventù di periferia. La svolta arriva quando Nanni Moretti, dopo aver visto lo spettacolo, gli propone di farne un film. Da quel momento, il cinema diventa il linguaggio principale di Giulio, l’altro lato della sua personalità. Gli studenti, incuriositi, gli domandano quanto possa influire essere un regista e direttore artistico: la risposta di Base non sorprende, ha spiegato che con il tempo si impara a tenere distinte le due cose, il segreto, secondo Giulio, è sapere investire su se stessi, avere il coraggio di osare e avere anche un po’ di spirito imprenditoriale. Ciò che conta, ha spiegato, è la memorabilità di un film: se un film ha qualcosa da dire, non ha bisogno di raccomandazioni per essere scelto. Questa visione lo guida anche nella selezione delle opere per il Torino Film Festival, puntando su film che non si limitano a intrattenere, ma che lasciano un segno nello spettatore. Giulio Base sottolinea che per lui un film deve lasciarti qualcosa dentro, soprattutto, quando si toccano sentimenti forti, il ricordo rimane.

I nuovi progetti in arrivo

Tra i prossimi film in arrivo, diretti da Giulio Base, troviamo Albatrosdedicato alla figura di Almerigo Grilz, giornalista e militante politico morto sul campo. Per Base, rappresenta un progetto particolare, spiega, perché Grilz era ritenuto un fascista, avendo militato da giovane con il Fronte della Gioventù. Tuttavia, il film, offre un punto di vista particolare: con un cast d’eccezione con nomi come Giancarlo Giannini, mostra come, alla fine, anche una parte della sinistra abbia riconosciuto il valore e il coraggio del giornalista. L’altro progetto, La versione di Giuda, è altrettanto particolare e ambizioso: una rilettura della narrazione cristologica attraverso gli occhi di Giuda, colui che lo ha tradito. Pertanto, non ci resta che attendere l’uscita nelle sale.

L’incontro con Giulio Base ha lasciato un chiaro messaggio: la direzione di un festival cinematografico da parte di un cineasta ha dato e può dare ancora i suoi frutti. In un mondo in cui le logiche commerciali sembrano dominare, scegliere film che lascino il segno è una sfida che richiede una certa preparazione, visione, e anche un po’ di coraggio. E se il cinema ha ancora il potere di far riflettere, è grazie a chi, come Base, continua a credere che il cinema può ancora essere un atto di coraggio e uno strumento culturale di straordinaria potenza.

Giulio Base con il professore Marco Lombardi
Giulio Base con il professore Marco Lombardi

Intervista a Giulio Base

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