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Belve Crime: Il caso Yara e l’intervista a Bossetti

Il 10 giugno abbiamo avuto modo di assistere ad una di quelle interviste tanto attese quanto discusse: quella di Massimo Bossetti, l’uomo che è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della giovane Yara Gambirasio. Un caso di cronaca che, a distanza di anni, continua a catturare l’attenzione e l’interesse del pubblico italiano specialmente perché Bossetti, ancora oggi, non smette di dichiararsi innocente. A dare voce a Massimo Bossetti è stata Francesca Fagnani in occasione della prima puntanta di “Belve Crime”, il nuovo format della conduttrice in prima serata su Rai 2.

La ricostruzione

Yara Gambirasio scompare il 26 novembre del 2010 dopo essersi recata presso il centro sportivo del suo paese in cui era solita allenarsi in ginnastica ritmica, per consegnare uno stereo. Resta lì fino alle 18:40 e da quel momento, però, si perde qualsiasi traccia della ragazza. Le telecamere del centro, che avrebbe potuto chiarire la dinamica dei fatti, sono fuori uso, dunque irrilevanti nella ricostruzione. Fra le 18:25 e le 18:44 Yara si scambia dei messaggi con una sua compagna di ginnastica ritmica. Alle 18:44 poi il suo cellulare aggancia la cella di Ponte San Pietro, alle 18:49 quella di Mapello e infine alle 18:55 quella di Brembate di Sopra. Poco dopo, però, il segnale scompare definitivamente. Il suo corpo senza vita verrà ritrovato il 26 febbraio 2011 da un aereomodellista in un campo aperto a Chignolo d’Isola. Yara viene rinvenuta con addosso gli stessi vestiti con cui si era recata il giorno della sua scomparsa al centro sportivo, con le scarpe slacciate e un lembo degli slip reciso. Sul corpo, diversi colpi dovuti ad un oggetto contundente. Tali ferite, però,  non sarebbero state così profonde da provocarne la morte immediata. La giovane, infatti, sarebbe deceduta per ipotermia.
Dopo una serie di lunghe indagini, il 16 giugno del 2014, Massimo Bossetti, viene arrestato e successivamente condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio. Il suo DNA risulta sovrapponibile con quello di Ignoto 1, rinvenuto sul corpo di Yara. Nonostante ciò, però, Bossetti si è sempre dichiarato innocente e tanti, in questi anni, si sono schierati al suo fianco.

L’intervista a “Belve Crime” 
Durante l’intervista con la stessa Fagnani, Bossetti non si smentisce e in merito alla domanda che gli viene rivolta riguardo al suo DNA ritrovato negli indumenti della giovane afferma:  “È tutto assurdo…”. In seguito poi dichiara : “Sopravvivo all’ingiustizia che sono costretto a vivere ogni giorno. Non sento alcuna colpa addosso. Ma sì, porto l’etichetta del mostro. Anche se venissi prosciolto, resterà tatuata sulla mia testa fino alla fine dei miei giorni”. Questo trapela anche dal suo atteggiamento che appare sicuro, pacato e tranquillo. Ciò che invece ha scatenato un grande polverone mediatico nei giorni successivi l’intervista è il comportamento assunto dalla conduttrice che, a detta di molti, “non ha lasciato parlare Bossetti”, ha svolto un’intervista “a senso unico” e “ha fatto emergere solo il pregiudizio e non l’oggettività”. In sostanza molti la accusano di non essere stata super-partes e di aver condotto una sorta di interrogatorio. Tanti altri commenti, invece, si interrogano sulla reale necessità di questa intervista e sostengono che un’ergastolano non avrebbe dovuto trovarsi in televisione. Ma non si fermano qui. Molti altri, invece, ritengono che lo stile caratteristico adottato dalla Fagnani per Belve non possa essere applicato anche nel nuovo format perché si rischia di spettacolarizzare un dolore che tocca in primis la famiglia della vittima.

E voi cosa ne pensate di questa intervista? Scrivetecelo nei commenti

 

KIRIA ZUNICA

 

 

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