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Tra letteratura e realtà nella seconda giornata di Più Libri Più Liberi

Seconda giornata a La Nuvola di Fuksas per PLPL

Seconda giornata a La Nuvola di Fuksas per PLPL

Grande entusiasmo ha aperto anche la seconda giornata di Più Libri Più Liberi, fiera della Piccola e Media Editoria presso La Nuvola dell’EUR. Numeri che continuano a confermare una forte partecipazione sia da parte dei giovanissimi e dei più piccini – con attività a loro dedicate soprattutto nel corso della mattina – sia da parte di appassionati e curiosi di ogni età.

Numerosi appuntamenti anche nella giornata del 7 dicembre, in grado di accontentare il pubblico in ogni sua forma. A tracciare il filo conduttore delle esperienze odierne rimane comunque la letteratura e le sue infinitesimali sfumature e contesti d’applicazione.

Tutte le forme della letteratura

Nella sua forma più romantica, la letteratura si plasma sui toni dei sonetti di John Keats che assumono, grazie al suo traduttore Luca Alvino, nuova vita. La traduzione, infatti, non è semplice trasposizione ma si pone l’obiettivo di donare ugualmente le sonorità e gli elementi del testo originale. La difficoltà e la tecnica scelta dall’autore mettono in rilievo la sensibilità e il rigore metrico del poeta, ma è la lettura dei testi che dona l’emotività delle realtà descritte tra natura, attualità, affetti e bellezza.

Luca Alvino presenta la raccolta delle poesie di John Keats
Luca Alvino presenta la raccolta delle poesie di John Keats

E, mentre le emozioni dell’opera diventano il filtro con cui accedere alla stessa, Florinda Nardi si interroga sulla comunicazione delle discipline letterarie con il circostante nella nuova collana LeA. Letteratura e altre arti. Un connubio di intellettuali che confluiscono nel volume per donare sguardi diversi e, di conseguenza, analisi che includono autori differenti, da Foscolo a Leopardi, da Aleramo a Ginzburg. Non solo saggistica, ma testi e pensieri che parlano al lettore e creano un dialogo vivo dove le forme artistiche interagiscono tra di loro e con la realtà.

Presentazione di LeA. Letteratura e altre arti, nuova collana a cura di Florinda Nardi
Presentazione di LeA. Letteratura e altre arti, nuova collana a cura di Florinda Nardi

Quando la realtà si fa portavoce di un’epoca…

Ma il passo dall’arte alla realtà può essere molto breve e, così, Carlotta Vagnoli riporta il pubblico coi piedi per terra e indietro nel tempo: racconta quella che ancora non è la Rivoluzione Copernicana della denuncia degli abusi. A partire, infatti, dalla fuga delle donne dai monasteri femminili di clausura, la lectio magistralis dell’attivista e scrittrice illustra i primi movimenti che hanno rappresentato una rottura di un sistema antico, in cui regna la deresponsabilizzazione anche all’interno di quei luoghi che dovrebbero assicurare sicurezza e giustizia.

Le tappe si tracciano chiaramente lungo una linea temporale che arriva fino a oggi, dove le vicende narrate stanno iniziando a cambiare il modo in cui la donna viene percepita e guardata. Tappe che rimangono resistenza se non hanno un riconoscimento e, quindi, una partecipazione condivisa anche e soprattutto dagli uomini, ma che possono divenire Rivoluzione Copernicana se l’asse si rompe.

Carlotta Vagnoli durante la lectio magistralis "Denunciare gli abusi"
Carlotta Vagnoli durante la lectio magistralis “Denunciare gli abusi”

… Mentre l’arte la imita

Storie di donne che anche nelle opere letterarie vengono narrate e descritte da tempo immemore: a riportare in vita le parole di artisti e artiste ci pensa il ciclo di incontri “Scrittori che parlano di scrittori”, iniziato nella giornata odierna con due incontri. Gaja Cenciarelli, traduttrice degli scritti di Margaret Atwood, dialoga con Nadia Terranova che mette in rilievo temi ricorrenti anche nei testi di Jane Austen. Nonostante, infatti, la distanza temporale tra le due autrici, emerge chiaramente la matrice delle loro narrazioni: gli equilibri di potere, siano essi amicali o familiari, legati alla sessualità o alla religione o alla politica. L’ironia pungente di Austen e la cruda distopia di Atwood hanno dato forma ai tempi che cambiano, anticipandoli e, proprio per questo, sono divenute immortali.

Scrittori che parlano di scrittori: Gaja Cenciarelli su Margaret Atwood e Nadia Terranova su Jane Austen
Scrittori che parlano di scrittori. Gaja Cenciarelli su Margaret Atwood e Nadia Terranova su Jane Austen

E mentre si costruiscono storie per affermare nuove realtà e possibilità, le parole di Elena Ferrante diventano forma di quel corpo da cui lei di distacca. L’invisibilità della scrittrice, infatti, afferma Marina Pierri nel secondo incontro del ciclo, consente di accedere alla corporalità del testo stesso, che nasce proprio dalla sottrazione della sua creatrice. Un viaggio dell’eroina che può realizzarsi solo quando si diviene alleate a sé e trovare, così, la propria forma nel mondo. Forma che, però, sa prendere corpo solo attraverso la scoperta delle proprie ombre. Nell’alternanza di luci (Lenù) e ombre (Lila), Alberto Moravia si colloca, secondo Carola Susani, attraverso la sua continua ricerca di sé: nonostante affermi sovente il contrario, lo scrittore vuole raccontare il suo passato.

Scrittori che parlano di scrittori. Marina Pierri su Elena Ferrante e Carola Susani su Alberto Moravia
Scrittori che parlano di scrittori. Marina Pierri su Elena Ferrante e Carola Susani su Alberto Moravia

Una smarginatura – la chiamerebbe Ferrante – che segna un distacco da sé che coincide con lo scontro che gli indifferenti hanno tra le cose che dovrebbero essere e che, invece, sono. Ma è proprio dall’assenza di corpo e di margini che consente ai lettori di sparire nel testo. E se è vero che ogni traccia rappresenta la presenza nell’assenza, l’invisibilità non è altro che rispecchiamento di sé.

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