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Salone del libro di Torino: “La gioia regala gioie”

salone torino

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E’ iniziato da tre giorni, e il bilancio per ora parrebbe essere più che positivo. Il salone internazionale del libro di Torino, giunto alla sua 30esima edizione (dal 18 al 21 maggio ), non sente l’età ed è fresco come una rosa.

Organizzato dalla Fondazione per il libro, la cultura e la musica presieduta da Massimo Bray, vede quest’anno come suo direttore editoriale un promettente Nicola Lagioia, vincitore del premio strega nel 2015.

Nulla di nuovo per quanto riguarda la location: siamo sempre al Lingotto Fiere, un capolavoro di architettura industriale che è stato trasformato dal lavoro di Renzo Piano in un centro espositivo, congressuale e commerciale.

Il nastro di inizio è stato tagliato giovedì 18 maggio e già la sera stessa si contavano 56 mila biglietti staccati: gente del mondo dell’editoria, si, ma anche famiglie, studenti e soprattutto ragazzi. Il Salone c’è e si fa sentire, in questa Torino che, dopo aver corso il rischio di vederselo portare via da Milano – che ha organizzato una fiera del libro analoga a ridosso delle date del Salone – lo difende con le unghie e con i denti.

Ci sono state tante polemiche in questi mesi, che hanno creato un’atmosfera elettrica e tante aspettative, accompagnate da una sorta di competizione. Ma “papà salone” ha tranquillizzato tutti, dimostrandosi più vivo che mai: gli espositori presenti sono 1.080 e colorano gli ampi spazi dei padiglioni. Nella prima parte troviamo anche varie sezioni strettamente territoriali: ognuna, dedicata ad una regione italiana, ospita scrittori che presentano le loro ultime fatiche.

Insieme agli stand degli editori ci sono varie sale -sala rossa, gialla, sala 500 e altre – adibite a spettacoli, conferenze, incontri e presentazioni di libri. Non manca proprio nessuno a questo Salone, c’è anche “mamma Rai”: oltre allo stand di Rai Eri, la casa editrice della Rai, è stato installato un angolo nel quale Rai Radio3 partecipa attivamente all’evento, trasmettendo in diretta le chiacchierate con i vari ospiti. Presente, ovviamente, anche il direttore Marino Sinibaldi che si fa spesso, se non sempre, portatore di cultura e letture a voce alta attraverso la sua radio.

Tra i nomi più risonanti che hanno partecipato, si legge Roberto Saviano, Corrado Augias, Minà, Zerocalcare, Giorgio Agamben, Leo Ortolani, Vittorio Sgarbi, Daniel Pennac, Alessandro Baricco, e molti altri.

Insomma, mancano ancora un paio di giorni al termine, ma questo Salone ha vinto sotto ogni punto di vista, e si, si puó confermare che, al salone “ci vanno proprio tutti”.

 

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