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P di Parola nella terza giornata di Più Libri Più Liberi

Dentro La Nuvola di Fuksas, Più Libri Più Liberi

Dentro La Nuvola di Fuksas, Più Libri Più Liberi

Con l’arrivo del fine settimana, l’affluenza presso La Nuvola enigmatica e sognante continua a crescere. La terza giornata di Più Libri Più Liberi 2023 espande i suoi orizzonti e ci porta in territori inesplorati, lontani geograficamente o per tematiche.

Ma la potenza dei libri (e del gioco) è proprio la capacità di far andare altrove, di ampliare lo sguardo oltre ciò che c’è e si vede, fino a giungere a ciò che potrebbe essere e che non è ancora (conosciuto). Motivo per cui secondo Treccani #LeParoleValgono: è proprio attraverso il linguaggio, infatti, che Antonio Manzini racconta a Valeria Della Valle come mantiene viva una certa tradizione popolare. L’utilizzo del dialetto romanesco – prima ascoltato e ricercato, non per origini natie – diventano linfa vitale. Tutto sta nella costruzione del patto con il lettore, che si stabilisce fin dall’incipit, fondamentale per la narrazione e per ciò che verrà illustrato.

#leparolevalgono con Antonio Manzini e il dialetto romanesco
#leparolevalgono con Antonio Manzini e il dialetto romanesco

E mentre le parole dei romanzi ci portano indietro nel tempo, le storie di Domino, rivista diretta da Dario Fabbri ed edita da Enrico Mentana, mettono in rilievo gli attuali fronti di guerra mondiale. In un dialogo complesso che si apre inevitabilmente a numerose istanze, i due giornalisti cercano di tracciare un filo conduttore che pone al centro lo scontro tra Russia e Ucraina da un lato e i conflitti mediorientali dall’altro, con un focus su Hamas e sulle modalità attraverso cui la Cina tenta di inserirsi. Scontro che, ovviamente, non si limita alle zone delimitate geograficamente (e politicamente), ma che si estende fino all’opinione pubblica suddivisa. Una frattura storica che segna ed è segnata anche dalla mancanza di una bussola ideologica, non più nettamente distinta.

Dario Fabbri ed Enrico Mentana presentano l'ultimo numero di Domino
Dario Fabbri ed Enrico Mentana presentano l’ultimo numero di Domino

Ma nelle forme più ideologiche, la parola può aiutare a dare forma ai tempi attuali. Il dialogo semiserio sui modelli femminili portato in scena da Gioia Salvatori insieme a Ilaria Gaspari raccontano le storie delle Nervosissime. Tra il destino amaro delle “saputelle” come Cassandra nel mito greco, quello della vanità di Karen e le sue scarpette rosse o del desiderio della Piccola Fiammiferaia, vengono raccontate storie che dove la donna è condannata, inevitabilmente e non per sua scelta, a un epilogo infelice. Morte che è tale ancor prima di divenire concreta, che la letteratura accompagna queste narrazioni mentre dà loro credito. Le donne, infelice, defunte ma, soprattutto, nervose, rivivono attraverso le parole e la comicità e assumono così nuove forme, nella speranza di epiloghi differenti.

Le NERVOSISSIME Gioia Salvatori e Ilaria Gaspari
Le NERVOSISSIME Gioia Salvatori e Ilaria Gaspari

A sottolineare l’importanza di una rivoluzione delle parole è anche il viaggio nel femminismo di destra, condotto da Francesca Cavallo, Sabika Shah Povia e Djarah Kan. In un’analisi acuta che riguarda il tetto di cristallo effettivamente rotto da Giorgia Meloni, le tre scrittrici evidenziano come ciò non sia una vera rivoluzione femminista. È una politica che riguarda ancora i corpi delle donne, che passa per la protezione delle madri e che non mette in discussione la violenza endemica. Un nazionalismo che pervade la società mentre si nasconde dietro lo stesso tetto che ha rotto.

Francesca Cavallo, Sabika Shah Povia e Djarah Kan e il femminismo di destra
Francesca Cavallo, Sabika Shah Povia e Djarah Kan e il femminismo di destra

D’altronde è nella natura di ogni individuo cercare parole per definirsi, affinché non ci siano spazi per i fraintendimenti. Ma secondo Chiara Valerio che risponde alla domanda Perché siamo tutti Circe? è nello spazio che nasce dalla distanza di comprensione che c’è l’incontro tra umani e dei. La mitologia ha origine dalla diceria, un “si dice” che evidenzia l’inevitabile fato degli esseri umani: la fatica.

Chiara Valerio che risponde alla domanda "Perché siamo tutti Circe?"
Chiara Valerio che risponde alla domanda “Perché siamo tutti Circe?”

Se le parole sono, dunque, politica, possono e sanno essere anche immagini, come raccontano Marino Magliani e Fabrizio Scrivano. Autori di Calvino, Biamonti, Magliani. Il racconto del paesaggio, lo sguardo, la luce, i due plasmano le parole degli scrittori citati e le rendono immagini. Un percorso i cui fili si intrecciano nella Liguria– zona di connubio dei tre protagonisti: speciale ricerca che consente di accostare fotografie e parole. Il recupero di queste memorie diviene esperienza dei paesaggi narrati e, di conseguenza, dei luoghi percorsi (anche se mai direttamente citati nelle opere): i mondi che stanno per crollare di Calvino si affiancano a quelli in rovina di Biamonti, mentre le fotografie continuano a narrare.

Le immagini e le storie di Marino Magliani e Fabrizio Scrivano
Le immagini e le storie di Marino Magliani e Fabrizio Scrivano

Nei mondi di Corto Maltese, invece, le (poche) parole continuano a viaggiare grazie al famoso pirata romantico nato dalla penna di Hugo Pratt. Disegnate da Bastien Vivès insieme allo sceneggiatore Martin Quenehen, le sorprendenti nuove avventure continuano a portare i suoi lettori alla scoperta di terre deserte e marine, in un ritorno ai tempi andati divenuti sempiterni. Fedele, infatti, all’originale, l’illustratore riporta i medesimi valori cavallereschi a cui il pubblico è abituato ma in modo attuale.

Bastien Vivès e Martin Quenehen per Corto Maltese
Bastien Vivès e Martin Quenehen per Corto Maltese

Parole sotto altre forme – i disegni – che sono ugualmente linguaggio, anche se meno canonico. E così Fumettibrutti spiega la sua esperienza con una lingua meno parlata ma in grado di essere comunque comunicativa e farsi messaggio, in cui non è importante la bellezza dei disegni, ma è importante la storia per cui il disegno ne diventa lo strumento. Mentre per Rancore, entrambi in dialogo con Carlotta Vagnoli, l’arte dev’essere stratificata e stratificabile, così da agire su più livelli di interpretazione. Il processo creativo che porta alla forma del messaggio (sia esso testo di una canzone o striscia di un fumetto) diviene esorcizzazione delle proprie emozioni, un personale che si amplia all’universale. La capacità di essere sé attraverso la propria arte dona la possibilità di effettuare un riconoscimento nel pubblico (e, soprattutto, viceversa).

Tra parole e disegni con Fumettibrutti, Rancore e Carlotta Vagnoli
Tra parole e disegni con Fumettibrutti, Rancore e Carlotta Vagnoli

Così come per i cantautori italiani la musica è stata l’accesso alla vita sociale, mezzo di espressione politico e di sé, come raccontano Luciano Valentini e Sabrina Pietrangeli nel loro libro L’Italia dei cantautori. Con la presenza in sala di Gianni Togni, gli autori riportano al presente episodi di vita e di arte degli scrittori musicali. Le pagine del testo donano una chiave di lettura diversa e più fresca ma che non ha bisogno di spiegazioni perché sa essere sempre e comunque attuale, anche se tramontata.

L'Italia dei cantautori raccontata da Luciano Valentini e Sabrina Pietrangeli, con Gianni Togni
L’Italia dei cantautori raccontata da Luciano Valentini e Sabrina Pietrangeli, con Gianni Togni

Così, tra gioco e musica, arte e letteratura, politica e scienza, la parola – in ogni sua forma, dal numero al disegno e dalla nota al silenzio – si prende il merito di saper donare pienezza anche nell’attesa e nel caos. Tali elementi si inseguono e si allineano per dare forma a codici identitari che, mentre ci scrutano, ci rappresentano. E allora, ancora una volta, se non sappiamo più chi siamo, si può sempre ricorrere al verbo.

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