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“La rinuncia all’ufficio petrino. Itinerari dottrinali a dieci anni dalla Declaratio di Benedetto XVI”

La rinuncia all'ufficio petrino. Itinerari dottrinali a dieci anni dalla Declaratio di Benedetto XVI

Il 10 maggio nella Sala Lauree della Facoltà di Giurisprudenza si è tenuto l’evento di presentazione del volume: “La rinuncia all’ufficio petrino. Itinerari dottrinali a dieci anni dalla Declaratio di Benedetto XVI”, curato da Beatrice Serra del Dipartimento di Studi giuridici, filosofici ed economici.

A presiedere l’incontro Mons. Giuseppe Sciacca, che dopo i saluti ha passato la parola a Eduardo Baura, Professore e autore di diversi libri come: “Compendio di diritto amministrativo canonico” e “La dispensa canonica della legge”.
Tra le tematiche affrontate da Baura quella della rinuncia al pontificio da parte di Benedetto XVI, avvenuta a febbraio 2013, evento epocale poiché Ratzinger si delinea come il primo pontefice a rinunciare al soglio pontificio in età moderna.
La scelta improvvisa di Benedetto XVI, spiega Baura, è risultata traumatica anche sotto il profilo giuridico.
Durante l’intervento del Professore sono state, inoltre, elencate le varie tipologie di rinunce che possono essere effettuate: per morte o per avanzamento di carriera.
Baura spiega che: “La rinuncia è un atto di governo e per far sì che abbia valore deve essere fatta all’autorità alla quale appartiene la provvisione dell’ufficio di cui si tratta”, questo deve avvenire per iscritto oppure oralmente di fronte a due testimoni.
I canoni non specificano tuttavia quale sia l’autorità alla quale il pontefice debba manifestare la propria rinuncia, ma- alcuni commentatori- hanno suggerito che nel caso di rinuncia pontificia, l’autorità alla quale presentare rinuncia sia il collegio cardinalizio, in quanto autorità investita della nomina del nuovo pontefice. La rinuncia di Benedetto XVI ha soddisfatto questa condizione perché è avvenuta nel contesto di un concistoro ordinario pubblico.

La parola è poi passata alla giurista Prof.ssa Geraldina Boni, che ha spiegato ancor più nel dettaglio il concetto di rinuncia. Questo atto giuridico, afferma, è previsto dal codice di diritto canonico, che regola le modalità di cessazione di un Papa dal proprio ufficio per dimissioni volontarie.
Boni continua dicendo che: “La rinuncia costituisce l’unica altra causa di cessazione oltre alla morte del pontefice.”
In particolare, in questa circostanza il Codice di Diritto Canonico evita di utilizzare l’espressione abdicazione o dimissione e utilizza il verbo rinunciare.
La giurista, durante il suo intervento, si è soffermata sul significato del termine: Petrino- relativo a Pietro- che per la Chiesa è San Pietro. Il ministero Petrino è, quindi, il Papa Vescovo di Roma e successore di San Pietro.
Successivamente è intervenuto Mario Prignano, giornalista professionista e caporedattore del TG1, esperto di storia della Chiesa primitiva e medievale.
Prignano ha fornito una testimonianza su come si è svolta la giornata della morte di Papa Benedetto XVI, raccontando, in particolare, il momento della pubblicazione del necrologio.
Vista la straordinarietà dell’evento, la programmazione della Rai è stata interamente modificata per rendere omaggio al Papa.
Il dibattito della giornata ha affrontato questioni attuali e complesse, con diverse chiavi di lettura che hanno permesso un confronto aperto a nuove riflessioni.

 

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