Venerdì 10 maggio, al Museum of contemporary art of Rome, si è tenuta la presentazione del volume Grab. Progetto per il grande raccordo anulare delle biciclette, riguardante il progetto di un’infrastruttura di mobilità per biciclette che andrebbe a collegare una serie di punti strategici in tutta Roma. A presentare l’incontro erano presenti Lucina Caravaggi, curatrice del volume e responsabile scientifico del progetto Grab, Vittorio Castelnuovo, Eugenio Patanè (assessore alla mobilità Roma Capitale), Angelamaria Verdi (progettazione e coordinamento tecnico-operativo del progetto Grab, Roma Servizi per la Mobilità Srl), Roger Botti, Giulia De Andreis (progetto di identità visiva del Grab, Robilant Associati), Antonio Mallamo (Astral, azienda STRAde Lazio), Monica Zelinotti (dipartimento mobilità sostenibile e trasporti di Roma Capitale), Anna Donati (presidente e amministratrice delegata di Roma Servizi per la mobilità srl), Valentina Caracciolo (assessora alle Attività produttive, mobilità e turismo del II Municipio, Roma Capitale), Walter Tocci (consulente del Sindaco di Roma Capitate per il centro archeologico monumentale), Simone Quilici (direttore del Parco archeologico dell’Appia antica), Alessandra Capuano (curatrice della Mostra Grab the city, Sapienza Università di Roma), Alberto Fiorillo (presidente di VeloLove) e Annabella D’Elia (rete Grab e presidente del Comitato Mura Latine).
I cantieri per il progetto dovrebbero partire entro giugno 2024, mese che rappresenta un vincolo legato ai finanziamenti, e l’opera sarà suddivisa in lotti che partiranno dal centro di Roma (Via di San Gregorio). Come ha riportato Antonio Mallamo, l’intenzione di Astral (Azienza STRAdale Lazio) è quella di far partire contestualmente i lavori nei tre lotti in cui è suddiviso l’intervento in diverse zone della città.
Per quanto riguarda il Municipio II, come ha dichiarato ai nostri microfoni Valentina Caracciolo, i due tratti principali riguarderanno Villa Ada e Via Guido Reni, dove ci sarà la grande trasformazione delle ex caserme, che richiederà un grande intervento della Cassa Depositi e Prestiti, S.p.A. a controllo pubblico la cui maggioranza delle azioni (circa l’83%) è detenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, seguito per circa il 16% da diverse fondazioni di origine bancaria.
Il progetto è nato dall’idea di alcune associazioni impegnate sul tema della mobilità sostenibile ed è partito durante il governo Renzi, sotto la direzione del Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che occupò l’incarico dal 2015 al 2018, mantenendo il dicastero anche durante il successivo governo Gentiloni.
Di seguito l’intervista a Valentina Caracciolo: