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I Vanishing Twin trascinano l’Alcazar verso un’altra dimensione

Vanishing Twin, 29 Febbraio 2024, Alcazar live - Foto di Mario Monopoli

Atmosfera soffusa dai colori bluastri, spiragli di luce che vorticano sulle pareti e sul soffitto da cui pende una immobile sfera stroboscopica, la luna della serata del 29 febbraio 2024 che ha visto i Vanishing Twin esibirsi all’Alcazar Live di Roma, prima data della dodicesima stagione di Unplugged in Monti.

Sperimentali e psichedelici, la band di Cathy Lucas (voce e tastiere), Susumu Mukai (basso), Valentina Magaletti (batteria) e Arthur Sajas (chitarra e flauto), ha trasportato il pubblico della città eterna in un’altra dimensione, tra riverberi sognanti e ritmiche martellanti degne del palco del Roadhouse della terza stagione di Twin Peaks.

Alternando pezzi pop raffinati a la Stereolab a momenti più sperimentali e krautrock, le prime battute della performance sono lasciate al loop di sample di “Melty” e alla title track dell’ultimo album Afternoon X (2023), che sono anche le prime due tracce del disco, per poi rinfrescare l’atmosfera con i suoni avvolgenti di “The Conservation of Energy“, in cui il flauto di Sajas si fonde al mellotron di Lucas creando un paesaggio sonoro che ci riporta in una spiaggia al chiaro di luna – e la brezza dei ventilatori aiuta ancora di più a dare questa sensazione.

Dalla freschezza si passa al freddo glaciale dell’elettronica kraut di “Marbles”, tratta dall’ultimo album, in cui le ritmiche martellanti di Valentina Magaletti e il basso ripetitivo e ammaliante di Sasumu Mukai trascinano lo spettatore in uno stato di trance accentuato dai suoni dei synth psichedelici e dalla voce di Cathy Lucas, perennemente filtrata dal riverbero.

La performance dei Vanishing Twin è infatti attraversata da echi, delay, riverberi, un concerto di spettri sulla soglia, ed è con questa estetica che verso metà dell’esibizione la band si copre il viso con una monoespressiva e anonima maschera bianca, mentre Cathy Lucas si volta dando le spalle al pubblico e coprendosi la nuca con la maschera danza con le braccia, ingannando l’occhio umano attraverso movimenti innaturali e alieni.  “So I emerge from the quantum field”, “Who Am I and why am I here?” canta Cathy Lucas in “The Organism”, ricordando un momento spoken word alla Talking Heads, mentre viene accompagnata da suoni allucinogeni sintetici e dalle ritmiche sincopate degli hi hat.

Dopo aver posato le maschere, ricomincia l’alternarsi di pezzi psichedelici dall’animo pop ad esplosioni ritmiche condite dall’elettronica, privilegiando lunghe code strumentali sospese, fino all’etereo finale di “Subito”, con Valentina Magaletti alle tastiere, il canto dell’usignolo che chiude la notte eterna dei Vanishing Twin: “What are we waiting? What are we waiting for?”.

La band, applauditissima dal pubblico dell’Alcazar, torna sul palco per l’encore, salutando e ringraziando Roma con altri due pezzi. Una prima serata di Unplugged in Monti impossibile da dimenticare e il modo migliore per iniziare questa XII edizione.

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