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“Antiquitas in lux”: la nuova mostra di Dill dove il presente illumina il passato

A due anni di distanza Laddie John Dill torna in Italia, a Napoli, con la mostra personale “Antiquitas in luce”: la conferenza tenutasi presso il Museo laboratorio di arte contemporanea della Sapienza lunedì 8 maggio, alla presenza dell’autore, ne è stata la presentazione. Infatti fino al 3 luglio le prestigiose sale del Museo Archeologico Nazionale del capoluogo partenopeo ospiteranno le installazioni dell’artista californiano.

Dill, uno fra i massimi esponenti già negli anni Sessanta del movimento artistico americano “Light and Space”, fa della luce e della interazione di questa con i materiali una cifra distintiva delle sue opere. Un vero oggetto di indagine che nei suoi lavori lo conduce a sperimentare, a introdurre e manipolare materiali “estremi”: sia naturali come terra, sabbia e lava sia industriali come neon, alluminio, vetro e cemento. L’interesse affascinante e quasi misterioso che Dill stesso confessa di nutrire per il paesaggio, i suoi elementi e lo spazio gli ha sempre suggerito poi di usare per le sue opere materiali reperibili nel luogo stesso di realizzazione.

In questa nuova esposizione le componenti materiche, quasi primordiali, sapientemente manipolate si inseriscono tra i più grandi capolavori della classicità greco-romana, donandogli una nuova veste. Le installazioni, rompendo l’equilibrio austero e composto che avvolge l’arte antica, creano un’atmosfera di magia sospesa, rendendo però al tempo stesso “palpabile il senso di irrealtà” in cui si è immersi, come spiega Cynthia Penna, curatrice della mostra. L’assetto tradizionale dell’ambiente museale lascia spazio in questo caso ai giochi di colori e ombre che i neon intrecciano con il bianco marmo della statuaria classica, per un dialogo di luci che regala allo spettatore una inedita percezione visiva del contesto museale e delle singole opere.

La mostra, fortemente voluta anche dall’associazione culturale italo-americana Art 1307, non è da considerarsi parte di una fase di discontinuità nel contesto artistico, ma come il tassello di un percorso evolutivo proiettato verso il futuro, e sempre più si sta rivelando una valida alternativa all’opera da cavalletto. Dill, portatore del principio ispiratore della corrente artistica contemporanea “Light and space”, ridefinisce dunque con inediti contorni tanto materici quanto impalpabili ed eterei l’opera d’arte: in “antiquitas in lux” altera, ricompone ed esalta sotto nuova luce ed all’interno di nuovi spazi i grandi capolavori della classicità, illumina con neon colorati il passato per far dimenticare che “il mondo fu sempre sotto una medesima luce”.

 

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