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E’ uscito il 3 novembre in Italia “Bros”, il nuovo film di Stroller

E’ uscito il 3 novembre nelle sale italiane Bros, la prima commedia LGBTQ prodotta da Universal. Il film, presentato alla Festa del Cinema di Roma, è uscito già a fine settembre negli Stati Uniti, fatturando finora un incasso di 10,8 milioni di dollari; è la storia di due uomini gay che non sono alla ricerca di una relazione, ma che incontrandosi si scoprono innamorati l’uno dell’altro. Nata dalla mente comica di Billy Eichner, protagonista, co-sceneggiatore e produttore esecutivo (Billy on the Street, Il Re Leone (2019), Difficult People, American Crime Story 3: Impeachment) e dalla genialità di autori di successo quali Nicholas Stoller (Cattivi Vicini, Non mi scaricare) e Judd Apatow (Il Re di Staten Island, Un disastro di ragazza, The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no), è una commedia intelligente, sensuale e profonda sulla ricerca di sesso, amore e romanticismo con l’aggiunta di un po’ di follia, accompagnato dalle note di Somebody to love dei Queen. Eichner è il primo attore apertamente gay che vede produrre il proprio film da una major, e spiega (si clicchi qui per vedere le clip relative al film) che ogni persona sul cast fa parte della comunità LGBTQ, e che quindi anche l’attore di cui si innamora dovesse essere apertamente gay – Luke Macfarlane è Aaron.

Un film divertente e al contempo onesto, autentico, che fa dell’inclusione, davanti e dietro la telecamera, uno dei suoi punti di forza: “volevamo che sembrasse tutto vero, poiché tutti rappresentano la realtà”, spiega Eichner che veste i panni di Bobby, il quale lavora in un museo LGBTQ; “il film è anche un messaggio per i grandi studi cinematografici per dire: “Ehi, possiamo popolare un film, si può fare ed è fantastico”. Si accoda ad Echner il regista Stroller, quando dice che “essere rappresentati è davvero importante, perché quando si vede la propria vita riflessa in un film ci si può identificare con esso, e questo è appagante, divertente, eccitante”.

Un film che, nell’epoca del politically correct, è leggero e senza tabù, che racconta di una comunità che rivendica con forza la propria identità.

Cliccando sul link, si può notare in quali sale romane il film viene proiettato.

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