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“UnLost Territories”: la Linea delle periferie romane, tra rinascita e innovazione

      Intervista ad Antonino Saggio
      Intervista a Gaetano De Francesco
      Intervista a Silvia Primavera
      Intervista a Marco Falasca
      Intervista a Ilaria Antili

Sabato 14 dicembre si è tenuta, presso la grande e affascinante sala ROME del Macro Asilo, museo d’arte contemporanea di Roma, l’evento intitolato «UnLost Territories: Ricostruire la periferia a Roma. Architettura e società nei territori abbandonati». Il pomeriggio è stato dedicato alla presentazione e all’analisi delle idee e dei progetti proposti da studenti laureati, dottori e dottorandi di ricerca della facoltà di architettura della Sapienza, volti al recupero e al rilancio delle periferie della capitale, troppo spesso abbandonate. Gli studenti hanno presentato i lavori su grandi cartelloni, che sono stati messi a disposizione del pubblico.

I 50 progetti che hanno sfilato per la grande sala del museo, dedicati ad aree vuote, lotti non edificati, edifici abbandonati e non solo, hanno tutti un comune denominatore: reinventare e riedificare i vuoti urbani, donando nuova vita a quelle aree strategiche che, per obsolescenza o cambio di destinazione d’uso, sono oggi tristemente dismesse e dimenticate: “Il vuoto urbano crea molti danni” ha affermato il professore Antonino Saggio, coordinatore dell’evento “degrado, abbandono, per non parlare dei costi esorbitanti emersi dalle analisi di costi-benefici”.

L’idea di partenza è quella di proporre strategie su piccola scala, senza però dimenticare la macro dimensione della città: questo avviene cercando in primo luogo di risolvere problemi attuali come allagamenti e rifiuti, attraverso innovativi depuratori e mezzi dedicati alla purificazione dell’aria e al trasporto dei rifiuti, per poi rivolgere l’attenzione alla realizzazione di centri di accoglienza e aree verdi, senza dimenticare l’importanza della comunicazione, interessandosi alla creazione di nuovi centri di incontro, divertimento e cittadinanza.

Un occhio di riguardo va a ragazze madri, detenuti, non udenti, a chi soffre di autismo e non solo, offrendo aiuto a chi ne ha più bisogno affinché tutti possano usufruire di questa grande innovazione. L’impegno si estende anche all’inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro.

I lavori di ricucitura e ritestitura delle slabbrature, così definiti durante l’importante intervento di Patrizia Sentinelli, politica e insegnante italiana, sono raccolti e catalogati in un grande database che oggi contiene 106 progetti.

E’ possibile consultare il sito dedicato per i dettagli sui progetti proposti, inseriti nel libro “UnLost Territories ricostruire la periferia a Roma architettura e società nei territori abbandonati”, a cura del professor Saggio e di Gaetano De Francesco.

Maggiori curiosità e informazioni nelle interviste dedicate.

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