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Terza edizione del TEDxVarese

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Neanche la pioggia ha impedito la buona riuscita della terza edizione del TedXVarese tenutosi domenica 9 Giugno presso il centro congressi di Ville Ponti della città lombarda. L’evento ha visto circa 500 partecipanti e 15 “speakers” succedersi negli ormai canonici 12 minuti di Talk per ciascun relatore.

La giornata, iniziata alle 9:30 secondo un programma composto da tre sessioni di conferenza aperti da una colazione e alternati a pranzo e coffee break, si è protratta fino a tardo pomeriggio. Gli ospiti hanno avuto modo di affrontare da più ambiti e punti di vista il tema principale di questa edizione: il confine.

Tema della terza edizione: il confine

Diversi sono i modi di intendere il concetto di confine, a seconda dalla chiave di lettura che se ne dà: un confine può essere fisico, naturale, economico, culturale, religioso, linguistico e molto altro ancora. Nonostante la trasformazione digitale e la globalizzazione sembrano aver assottigliato le distanze e i limiti tra individui, tuttavia ancora forte è la percezione di una tendenza a chiudersi in confini geografici, sociali e relazionali. Un confine può essere inteso come un muro da erigere per difendersi da ciò che ci spaventa e che ci intimorisce, spesso il “diverso” da noi. Oppure, come dice l’etimologia, “confine” è anche la condivisione di un limite, e quindi una possibilità d’incontro.

Gli ospiti

Diversi quindi gli interventi: c’è chi ha parlato dei confini dell’universo, come l’astrofisico Francesco Haardt o Eugenio Coccia, rettore del Gran Sasso Science Institute de L’Aquila tra gli autori della scoperta delle onde gravitazionali presso il CERN di Ginevra. I confini del mondo tecnologico sono stati affrontati da Andrew Quinn, computer graphic artist che ha curato gli effetti speciali di film come “Matrix”, “Tomb Raider” e “Vajont”, e ha esposto nei suoi dodici minuti le possibilità di nuove frontiere come la realtà aumentata.

Ma i confini affrontati sono stati anche quelli sociali: portavoce ne è stata Michela Saisanna, funzionario della Competence Center on Composite Indicators and Scoreboards della Commissione europea che ha dimostrato, con le sue ricerche, come nei Paesi dove ci sono donne al potere il governo è meno corrotto e più efficiente. Sempre di barriere politiche e sociali hanno parlato la coppia Maria Silvia Fiengo e Francesca Pardi, fondatrici con altri genitori omosessuali dell’associazione “Famiglie Arcobaleno”, offrendo un’importante testimonianza sulla vita quotidiana di chi lotta per ottenere il riconoscimento dei diritti civili e sociali della popolazione omosessuale.

E ancora chi ha parlato di confini fisici come Matteo Della Bordella, alpinista, che ha raccontato le sue scalate, o di confini linguistici come quelli affrontati dal regista e attore Luca Vullo, esperto della gestualità italiana di fama internazionale, in particolare delle enormi potenzialità di linguaggi spesso impliciti come la gestualità siciliana che adopera per mettere in scena opere pirandelliane.

Molti ancora i temi attraversati tra quello economico, psicologico, sociale e urbanistico. Il tema del confine ha dimostrato ancora una volta come il format Tedx, ormai diffuso in tutto il mondo, riesca a mettere in luce storie e idee spesso troppo poco prese in considerazione. Un auspicio questo che Tedx sembra che continui a soddisfare, in virtù di quello slogan che da anni il marchio di conferenze statunitensi porta avanti: ideas worth spreading” (idee che vale la pena diffondere).

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