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“Storie Maledette”, lezione-evento con Franca Leosini al CoRiS

Franca Leosini

Franca Leosini

Mercoledì 16 maggio 2018 l’Aula Magna del CoRiS ha avuto l’onore di ospitare, in occasione di una lezione-evento organizzata dal Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, in collaborazione con il Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo della Sapienza, la nota giornalista e conduttrice televisiva Franca Leosini.

Introdotto e coordinato dal Prof. Christian Ruggiero, docente di Giornalismo Radiotelevisivo presso il CoRiS, con interventi della Prof.ssa Mihaela Gavrila (CoRiS) e del prof. Andrea Minuz (DASS), l’incontro con Franca Leosini ha avuto ad oggetto l’analisi di uno dei programmi, di maggior successo, che vede la giornalista rivestire il ruolo, oltre che di autrice unica e di ideatrice del format, anche di conduttrice: Storie Maledette.

Il programma, in onda su Rai 3 dal 1994, si articola in poche puntate per stagione nelle quali Franca Leosini intervista, in maniera diretta e con un linguaggio molto particolare, i vari detenuti colpevoli di omicidio – nella maggior parte dei casi – o di qualsiasi altro atto lesivo commesso a danno della persona umana.

Prima di cimentarsi nell’analisi dettagliata del suo programma, la conduttrice, attraverso un aneddoto risalente ai tempi dell’Università – che la vedeva protagonista di un carteggio con  il suo “amante sconosciuto” (il fidanzato di una sua amica che non ha mai incontrato) –  ha chiarito il ruolo primario che la vocazione, in questo caso nata dalla consapevolezza di saper scrivere in maniera così ammaliante da far innamorare il destinatario delle proprie lettere,  gioca all’interno di uno studente che si cimenta in un percorso di studi o lavorativo.

Proseguendo nella lezione-evento, incentrata sull’analisi di Storie Maledette, Franca Leosini ha affermato che uno degli aspetti più ardui nella realizzazione del programma è quello della scelta delle storie da trattare. “Durante questa fase sono come un pescatore che getta le reti in mare che poi deve tirare su”, chiarisce la giornalista riferendosi alla vastità di proposte di casi giudiziari  che le vengono suggeriti, quasi quotidianamente, da parte di avvocati e non solo. “Una storia viene scelta – prosegue la conduttrice – nel momento in cui colpisce me. Tutte le storie di cui tratto hanno sempre un’umanità, un racconto, una situazione alle spalle e non sono basate semplicemente sul denaro, su questioni economiche”.

Dopo aver detto ciò, Franca Leosini ha spiegato il lavoro di preparazione che vi è dietro ogni singola puntata di “Storie Maledette”: da autrice unica del programma, la conduttrice studia, legge ed interpreta le carte degli atti processuali che, come in uno degli ultimi casi trattati – quello di Avetrana – possono arrivare fino a diecimila pagine. Dopo questo lavoro di studio e di scrittura, che può durare anche quattro mesi, la Leosini incontra in un colloquio privato il protagonista della storia. In questo colloquio, della durata di diverse ore, la giornalista interroga, chiede e conosce la persona che ha di fronte in modo da entrare con questa in un profondo rapporto di confidenza e di fiducia utile alla registrazione della puntata.

Franca Leosini, continuando nell’analisi di “Storie Maledette”, ha ammesso che il programma non svolge una funzione meramente descrittiva del caso trattato ma in alcune situazioni, nei giorni seguenti la messa in onda della puntata, si sono risolte vicende familiari, si è arrivati alla revisione di un processo e – usando le parole usate dalla giornalista – “si sono aperti dei sprazzi di luce per i detenuti”.

Durante la lezione si è data voce, attraverso una serie di domande, ai tanti studenti presenti in Aula che, con attenzione ed ammirazione, ascoltavano l’intervento di Franca Leosini. Rispondendo ad un quesito a lei posto, la giornalista ha iniziato a raccontare della sua esperienza con Pino Pelosi – accusato con sentenza definitiva dell’omicidio del poeta italiano Pier Paolo Pasolini – e di come lei sia stata di fondamentale aiuto nella vita del detenuto aiutandolo, anche attraverso la sua trasmissione, a riabilitare la sua immagine con la società. La Leosini è stata molto presente, in questi ultimi anni, nella esistenza di Pelosi soprattutto nell’ultimo periodo di vita di quest’ultimo nel quale, a causa di un brutto male, è deceduto nel luglio del 2017. Nel raccontare tutto ciò, ancora oggi, Franca Leosini si commuove riuscendo a trasmettere, ai presenti in aula, tutto l’amore e la cura che è stata in grado di dare a questa persona.

Franca Leosini nell'Aula Magna del CoRis
Franca Leosini nell’Aula Magna del CoRis

Storie Maledette, oltre al grande successo televisivo, ha attirato          l’attenzione, grazie anche al particolare linguaggio utilizzato dalla  conduttrice, da parte del mondo del Web e dei Social Network che, attraverso fan-page, gif, e vignette ironiche ispirate al programma, attira un vasto pubblico composto da giovani e giovanissimi. Franca Leosini, commentando questi risultati tra i ragazzi, ha affermato: “Noi personaggi della tv, abbiamo una grossa responsabilità verso coloro che ci guardano attraverso il televisore: dobbiamo essere modelli di un linguaggio di un certo livello derivante, quest’ultimo, dai molti libri che abbiamo letto e dai molti studi che abbiamo effettuato. Per quanto mi riguarda, non accetto che si dica che il mio è un linguaggio ricercato perché io non lo ricerco, io lo possiedo.

Franca Leosini, durante l’incontro, ha dimostrato, oltre che una profonda dedizione verso il suo lavoro che lei svolge con passione da oltre 30 anni, grande riservatezza e senso del rispetto nei confronti delle persone che ha intorno, che intervista nei suoi programmi e che collaborano con lei. A tal proposito ha dichiarato: “Non accetto quasi mai inviti a trasmissioni televisive o a talk. Una delle poche trasmissioni a cui ho partecipato è stata quella di Gramellini, “Le parole della settimana”, nella quale ho trattato la parola “Rispetto”: il mondo, per me, gira intorno al rispetto della persona, degli altri, dell’opinione politica altrui e dei detenuti che io intervisto.”

In conclusione della lezione-evento, Franca Leosini ha augurato, agli studenti presenti nell’Aula Magna del CoRiS, il meglio per il loro futuro, invitandoli a leggere molto e salutando tutti con la frase: “Non c’è prezzo che paghi la libertà”.

Terminato l’incontro, Franca Leosini ha accolto, con la compostezza e l’eleganza che la contraddistingue, tutti i Leosiners (il nome dato ai suoi fan più fedeli) della Sapienza scattando foto e dialogando insieme a loro.

Francesco Cucci

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