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Stop alla plastica anche alla Sapienza: borracce in occasione di Porte aperte, al bando le bottiglie monouso durante convegni e cerimonie

L’emergenza inquinamento è ormai il problema più preoccupante dei giorni nostri: in particolare,  la plastica sta letteralmente divorando il nostro pianeta. Si stima che il 30% circa di essa non venga riutilizzata e che più di 8 milioni di tonnellate di plastica finiscano in mare ogni anno. Secondo una relazione della Ellen MacArthur Foundation, in collaborazione con il World Economic Forum, entro il 2050 il peso della plastica nel mare sarà superiore a quello dei pesci.  La plastica rappresenta, inoltre, un enorme pericolo per l’ecosistema marino: l’ingestione di particelle plastiche da parte dei pesci impedisce la digestione degli alimenti normali e può favorire la presenza di inquinanti chimici tossici nel loro organismo che ovviamente poi a nostra volta ingeriamo quando mangiamo pesce. È chiaro che bisogna intervenire al più presto e il cambiamento deve partire dalla quotidianità.

E se si parla di quotidianità è impossibile non porre l’attenzione sulle Università: basta farsi un giro per le aule per capire l’enorme quantità plastica che viene utilizzata ogni giorno dagli studenti, specialmente durante il periodo degli esami. Numerose Università di Italia si stanno dunque mobilitando per arginare il problema plastica e tra esse c’è anche La Sapienza.

In linea con l’Agenda 2030, ovvero il programma di sostenibilità redatto dalle Nazioni Unite che mira a porre fine alla povertà, lottare contro l’ineguaglianza, promuovere lo sviluppo economico e l’inclusione sociale e affrontare i problemi legati ai cambiamenti climatici, con particolare attenzione per la sostenibilità e il rispetto della capacità ambientale, La Sapienza vara una serie di iniziative nel segno della sostenibilità, in sintonia con l’accordo siglato dalla Conferenza dei Rettori delle università italiane (Crui) con l’Associazione Marevivo e il Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze (Conisma) per aderire alla campagna #StopSingleUsePlastic.

Il programma della Sapienza prevede diversi interventi: in primis la distribuzione di borracce in metallo, in occasione di Porte aperte alla Sapienza il 16, 17, 18 Luglio 2019, per evitare il notevole impatto ambientale rappresentato dalle bottigliette in plastica usate nelle edizioni passate della manifestazione. Ad essa si correla il potenziamento della rete di fontanelle di acqua potabile nei viali della Città universitaria e la diffusione di distributori di caffè con l’opzione “senza bicchiere”, per incentivare l’uso di tazze personali. Inoltre è previsto un premio per le società di ristorazione attive all’interno delle università che abbandonano l’uso di plastica monouso. La plastica sarà messa al bando anche sui tavoli dei relatori durante le conferenze, nel Sapienza Store verranno progressivamente sostituiti i gadget per renderli ecocompatibili e gli ordini di cancelleria degli uffici verranno adeguati ai criteri plastic free. La Sapienza punta così ad anticipare la “Strategia europea per la plastica” che, se approvata in via definitiva, vieterà a partire dal 2021 la vendita di moltissimi articoli in plastica monouso.

Il programma Plastic Free, secondo il Rettore Eugenio Gaudio, si inserisce in un progetto più ampio che prevede anche azioni sul fronte energetico, con un piano imponente di conversione alle energie rinnovabili, sul tema dei rifiuti e infine sul piano didattico, con il progetto di lezioni dedicate alla sostenibilità in tutti i corsi di laurea. “Già dal prossimo anno accademico è previsto un corso integrato sulle scienze della sostenibilità in tutte le facoltà – precisa Livio de Santoli, prorettore alle Politiche energetiche  – inoltre da gennaio sei gruppi di lavoro si stanno confrontando per proporre azioni sulle tematiche più rilevanti della sostenibilità: rifiuti, cibo, mobilità sostenibile ed energia.

Vi ricordiamo, infine, che il primo passo per il cambiamento deve partire da noi quindi vi invitiamo ad agire nel rispetto dell’ambiente.

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