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Fare spazi pubblici. Per una rigenerazione urbana sostenibile

Si è svolta ieri presso la sede della Facoltà di Architettura della Sapienza “Costruire lo spazio pubblico. Una strategia per la rigenerazione urbana”, un’iniziativa del Laboratorio Progetto Roma (DPDT) promossa nell’ambito della call for proposalsFare spazi pubblici – Progetti e politiche di rigenerazione urbana sostenibile” della Biennale dello Spazio pubblico 2017.

La giornata di studio, che ha visto la partecipazione sia di studiosi e docenti universitari sia di affermati professionisti del settore, è stata articolata in due momenti distinti, ma fortemente complementari tra loro:

– un convegno internazionale sul tema della costruzione dello spazio pubblico quale strategia per la rigenerazione urbana che trae le mosse dalla ricerca di una convergenza tematica e di prospettiva tra le discipline dell’Urbanistica e della Pianificazione territoriale, dell’Assetto del paesaggio, della Progettazione tecnologica ambientale e del Design, coniugando approcci a carattere teorico con la dimensione sperimentale e di intervento nella città e nel territorio.

– l’inaugurazione dell’installazione multimedialeRe-growing. Per una rigenerazione dello spazio pubblico” a cura di Federica Dal Falco, Sabrina Lucibello ed Alberto Morvillo, che ha l’obiettivo di creare un punto di contatto tra il Dipartimento ed il contesto urbano, attraverso una sequenza di micro-installazioni materiali ed immateriali che rinvia agli strumenti necessari alla rigenerazione urbana.

Centro gravitazionale dell’intera iniziativa, la convinzione che gli spazi pubblici costituiscano il sistema che alimenta e renda possibili le relazioni umane, e che perciò siano la base necessaria ed irrinunciabile alla messa in atto di una rivitalizzazione della città contemporanea. Nella definizione della Biennale, gli spazi pubblici sono “elemento chiave del benessere individuale e sociale, i luoghi della vita collettiva delle comunità, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità, in linea con quanto espresso dalla Convenzione Europea del Paesaggio. La comunità si riconosce nei propri luoghi pubblici e persegue il miglioramento della loro qualità spaziale”.

I fenomeni di dispersione urbana non solo cancellano parti pregiate di paesaggio, ma ostacolano anche la cultura del vivere sociale che, storicamente, nel contesto europeo, si è materializzato nelle piazze, nelle strade animate dal commercio, nei parchi, nei giardini pubblici. Lo spazio pubblico deve essere il punto di riferimento per rigenerare il tessuto urbano secondo criteri di recupero e riuso dell’esistente, di sostenibilità ambientale e sociale, di uso intelligente delle tecnologie digitali, una rigenerazione che non può certamente prescindere dalla partecipazione attiva dei cittadini.

Di qui l’esigenza della messa in campo di nuove strategie cognitive e progettuali, nonché di un ripensamento sui modelli di riferimento, propri della città e della società urbana tradizionale, a partire da un approccio che recuperi le relazioni tra teoria e prassi, tra dimensioni fisiche e dimensioni sociali del cambiamento.

In questo quadro la costruzione dello spazio pubblico deve svolgere il ruolo di struttura primaria di riferimento, “spazio di cittadinanza, di comunità, di coesione”, a garanzia di livelli più adeguati di qualità della vita. Spazio pubblico come espressione dell’identità storico-culturale e sociale delle comunità locali,delle specificità culturali attraverso i connotati stilistici del linguaggio architettonico.

I risultati della giornata di studio saranno presentati nell’ambito della Biennale dello Spazio pubblico 2017 che si svolgerà a Roma nei giorni 25/27 maggio 2017.

 

Ismaele Pugliese

 

 

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