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Salute mentale: A Fiano Romano la mostra dei mosaici realizzati dai ragazzi del centro di riabilitazione psichiatrica Maieusis

Un’esposizione di mosaici e dipinti realizzati a mano da ragazzi con patologie psichiatriche con l’obiettivo terapeutico di rafforzare il percorso di reinserimento sociale attraverso un progetto inclusivo che coinvolge in prima persona la comunità locale di riferimento. La mostra di mosaici, a cura dei laboratori di Maieusis, sarà inaugurata venerdì 1 e sabato 2 dicembre presso il Castello Ducale di Fiano Romano in piazza Giacomo Matteotti.

Un’occasione per scambiarsi gli auguri di Natale e per consolidare quel percorso di riabilitazione intrapreso dai giovani con disagio mentale che frequentano il centro di riabilitazione Maieusis. A realizzare i mosaici, vere e proprie opere d’arte, sono stati i 29 ragazzi con patologie psichiatriche che usufruiscono, grazie al sistema sanitario regionale, di un percorso psichiatrico riabilitativo e di inserimento sociale al centro diurno psichiatrico Maieusis, realtà che fa parte della rete di Fenascop, associazione nazionale di organizzazioni che dal 1995 si occupano di riabilitazione psichiatrica extraospedaliera per adulti e minori.

L’obiettivo principale di questa iniziativa è accendere un faro sul tema della salute mentale, sempre più emergenza mondiale e nazionale, come spiega Paola Marchetti, presidente di Fenascop Lazio che insieme ai comuni di Fiano Romano e Capena ha dato il patrocinio all’iniziativa: “i recenti fatti di cronaca ci riportano al tema sempre più frequente del disagio e della devianza giovanile. Secondo le ultime stime dell’Oms oltre un miliardo di persone al mondo soffre di disturbi psichici. Nel nostro Paese questa è una vera e propria emergenza, troppe volte dimenticata dalle Istituzioni, visto che da anni ormai siamo fanalino di coda nella spesa sanitaria dedicata alla salute mentale, con appena il 3,4% della spesa per la salute destinata a questi temi”.

Il Covid ha acuito i problemi mentali ed ha lasciato tantissimi pazienti senza cure, abbandonando le famiglie al proprio destino. Con la rete Fenascop, grazie all’accreditamento con il sistema sanitario regionale, siamo in grado di aiutare tanti pazienti ad intraprendere un percorso psicoterapeutico per poter tornare in sicurezza alla socialità. Dobbiamo però fare di più e ci auguriamo che iniziative di sensibilizzazione come questa possano contribuire a mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica, spingendo la politica ad assumersi l’onere di scelte importanti a favore della salute mentale“, conclude la presidente di Fenascop Lazio.

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