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Progetto NICE, l’importanza della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea

      Intervista a Pier Virgilio Dastoli

Lunedì 5 Novembre si è tenuto un incontro in merito al progetto NICE – Nobody ignores the charter of Europe – promosso e finanziato dall’agenzia europea Europe for Citizens; in Italia il progetto è promosso dal Movimento Europeo e vi hanno partecipato l’ente no-profit lituano “Uinque projects” e l’ente lettone “Social innovation center”.

L’incontro aveva come fine la presentazione della mostra fotografica facente parte del progetto e la discussione intorno al tema dei diritti fondamentali dell’uomo, con un particolare focus sulla Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea.

La Carta, come chiarisce il professore Pier Virgilio Dastoli, è stata scritta e ideata da una commissione formata dai vari rappresentanti degli stati membri dell’unione ed è un “unicum” nel suo genere in quanto, non solo è la Carta più recente ed aggiornata sulle evoluzioni sociali e culturali dei paesi UE, ma è anche il primo testo che unisce diritti civili, politici, sociali ed economici.

Articolata in 6 capitoli la carta si rivolge non solo ai cittadini europei, ma qualunque individuo che si trova sul territorio UE, include, dunque, anche rifugiati politici, immigrati o turisti. Essa ha valenza politica ma anche giuridica in quanto si basa sul “Trattato di Lisbona”, essa garantisce l’indipendenza e l’imparzialità della magistratura durante un processo e perciò i giudici europei sono tenuti a rispettarla.

Uno degli obiettivi del Movimento Europeo è rendere la carta dei diritti il punto di partenza per la stesura di una costituzione europea.

Dopo la discussione sulla carta dei diritti fondamentali e l’intervento delle professoresse Maria Romana Allegri e Alessandra Mignolli e del professore Alberto Marinelli la parola è passata al dottor Erasmo Mancini, giurista e project manager del progetto NICE.

Mancini ha spiegato che il progetto si basava su 4 principali obiettivi: verificare la conoscenza dei diritti fondamentali dell’Ue tramite interviste e incontri nelle scuole, aumentare la consapevolezza su questi temi, creare una connessione comunicativa tra le società civili dei paesi partner in questo progetto ed elaborare una lista delle strategie comunicative più efficaci.

Tra queste strategie vi è la mostra fotografica itinerante che si terrà in Italia, Lituania e Lettonia.

Dall’incontro con il dottor Mancini è emersa l’importanza che ha la preparazione nell’ambito della comunicazione e del giornalismo nel momento in cui è necessario, ai fini della ricerca, fare interviste e sondaggi molto lunghi e articolati con campioni molto diversi tra loro.

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