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Premio Bancor, prima cerimonia per Lord Mervyn King

Bancor, il sogno di una moneta e la firma di una leggenda. Questo un nome tanto carico di significato che attraversa i momenti più cupi della storia italiana e mondiale, quanto foriero della speranza e dell’ambizione di grandi obiettivi.

Di cosa stiamo parlando? Bancor appare per la prima volta nel 1944, alla fine della seconda guerra mondiale, come il progetto di una moneta unica mondiale che abbattesse il limite dei nazionalismi e che dagli stessi venne bloccata. Questo nome riemerge durante la crisi nell’Italia degli anni ’70 sulla prima pagine de L’espresso 30 maggio 1971: viene scelto come pseudonimo della penna di Guido Carli e dello stesso Eugenio Scalfari per trattare i grandi cambiamenti che la finanza mondiale avrebbe visto da lì a qualche mese. A più di cinquant’anni da quell’articolo, l’Associazione omonima, presieduta dal nipote Federico Carli, con il sostegno e il patrocinio di Banca Ifis riscoprono quel nome che, in una nuova crisi nazionale e mondiale, porta con sé la promessa di scelte lucide, stabilità e crescita future.

Infatti, giovedì 24 novembre, nella cornice di Galleria Pamphilj, si è tenuta la prima edizione del premio Bancor consegnato a Lord Mervyn King, economista e già governatore della Banca d’Inghilterra; durante la cerimonia sono intervenuti Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis, Federico Carli, presidente dell’associazione Guido Carli, e Paolo Savona, presidente della commissione nazionale per le Società e la Borsa e già ministro degli Affari Europei; con la conduzione di Lucia Annunziata, giornalista e conduttrice televisiva.

Il punto di convergenza dei vari interventi è stata una visione nuova e diversa del mondo economico e finanziario: anche le banche – come ha riferito Fürstenberg Fassio – hanno il dovere di portare avanti un’agenda sociale ed essere elemento di rilancio del Paese; da qui la responsabilità di un presidente, giovane per il suo importante ruolo, di affrontare le sfide del presente e indirizzare le azioni dell’impresa anche sulla base di un piano etico. Federico Carli, dall’altra parte, ricordando la figura del nonno, ha riaffermato come in una tempesta monetaria internazionale, il nome Bancor rappresenti un modello da seguire perché le sfide dell’oggi non sono più difficili del passato: da qui il desiderio, attraverso le edizioni annuali del premio, di rendere Roma un teatro di discussione internazionale in ambito economico e finanziario per affrontare la complessità del presente.

Mervyn King nasce nel 1948 a Chesham in Inghilterra, figlio di un impiegato delle ferrovie. Il suo talento e i grandi meriti personali gli consentono di ottenere una borsa di studio al King’s College of Cambridge, dove si laurea in Economia; diventa Professore alla London School of Economics e si specializza nello studio del sistema fiscale britannico. Nel 1990 King è nominato non-executive director della Bank of England (BoE); ne diventa capo economista e direttore esecutivo nel 1991. Affronta le problematiche monetarie e finanziarie con un moderato approccio di ispirazione keynesiana e sottolinea l’esigenza di seguire gli impulsi inflazionistici orientandosi a quello che venne definito “targeting monetario”, ma applicato in modo non dogmatico e flessibile.

L’idea di Keynes trova la sua forma più concreta nel Premio Bancor, da consegnarsi a coloro che hanno mostrato “competenza, integrità e trasparenza” nell’economia e nella finanza. Il curriculum e le idee di King rappresentano perfettamente le motivazioni che hanno condotto alla scelta dell’ex governatore della Bank of England come primo insignito in assoluto del premio. Difatti, l’esempio di King dimostra che “non è mai vano il tempo dedicato ad alimentare quella spinta morale, che ci faccia considerare l’impegno di servire il proprio Paese, la propria istituzione, la propria azienda, soprattutto nei confronti delle sfide difficili, come un irrinunciabile dovere” ha commentato Federico Carli. Ma soprattutto la storia di King che ci dà anche speranza perché “ci ricorda che è sempre possibile affrontare le sfide che il presente ci pone, attraverso una metodologia attenta e precisa, di studio e analisi”, ha aggiunto Ernesto Fürstenberg Fassio.

In occasione della cerimonia di premiazione, Lord Mervyn King ha tenuto una lectio magistralis intitolata “The Great Repricing: Central Banks and the World Economy”, in cui ha messo sotto i riflettori il filo invisibile dei banchieri centrali che “abbraccia continenti e generazioni”. “La crisi finanziaria, un decennio di stagnazione, una pandemia globale e ora una guerra territoriale in Europa hanno minato tutte e tre le verità di Paul Volcker: prezzi stabili, finanza solida e buon governo. Il Grande Repricing seguirà senza dubbio un percorso accidentato e prima di tornare a una crescita sostenuta con prezzi stabili e finanze solide, dovremo trascorrere un po’ di tempo in purgatorio. Ma un futuro migliore ci attende.” Ma soprattutto ha rassicurato sull’aumento dei tassi d’interesse attuale: una notizia positiva che potrà rappresentare l’inizio di un ritorno a una migliore allocazione delle risorse e a una crescita più rapida”.

Articolo scritto in collaborazione tra Alessandro Modesto e Ilaria Sarro

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