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Da Pierluigi Diaco alla premiazione dei contest: si è chiuso ieri il FRU – Festival delle Radio Universitarie 2024

Grande successo per la manifestazione che si è tenuta al Nuovo Teatro Ateneo della Sapienza. Nell’ultima giornata il giornalista, autore e conduttore è stato intervistato dagli operatori radiofonici universitari. A seguire altri panel e in serata la premiazione per i contest che hanno eletto miglior speaker, miglior programma radiofonico e miglior podcast

Si è chiuso nella serata di ieri, sabato 18 maggio, al Nuovo Teatro Ateneo della Sapienza Università di Roma il FRU – Festival delle Radio Universitarie 2024. Diverse centinaia di studenti/esse provenienti da atenei di tutta Italia hanno animato le tre giornate caratterizzate da numerosi panel e workshop, a cui hanno preso parte decine di relatori, dando vita a momenti di dibattito e confronto sul mondo della radiofonia. Il FRU 2024 si è avvalso della media partnership di Rai Radio 2, che ha dedicato alle radio universitarie la puntata di venerdì 17 maggio del programma “Non è un paese per giovani”. La manifestazione ha vissuto anche momenti di festa come l’esibizione di CRIANSA (Orchestra di percussioni e ritmi brasiliani) e il dj set curato da RDS.

La giornata conclusiva si è aperta con Pierluigi Diaco, giornalista, autore e conduttore radiofonico e televisivo, intervistato dagli operatori delle radio universitarie. L’ospite, che ha definito l’incontro “a misura d’uomo”, ha raccontato i suoi esordi nel mondo del giornalismo e il suo rapporto con la radio, descrivendola come un mezzo anche erotico. “Sono abituato a relazionarmi con gli esseri umani non facendo nessuna differenza sull’età – ha affermato Diaco, parlando del suo rapporto con le nuove generazioni  -. Per me anche l’età è un dettaglio”. Il conduttore ha inoltre criticato l’utilizzo che da molti viene fatto dei social network, definendolo “fiera della vanità”. Prima della fine dell’incontro Diaco ha invitato gli studenti ad ascoltare “C’è un tempo” di Ivano Fossati e “Vivo” di Andrea Laszlo De Simone.

A  seguire si è tenuto il panel “We tell stories. Dal flusso al podcast, l’humus delle narrazioni”, coordinato da Giovanna Delvino, autrice e speaker di CineUni, e Alice Plata, delegata di RadUni per le relazioni internazionali. Hanno preso parte al dibattito Danny Stucchi (station manager e producer di Radio Capital e One Podcast), Claudia D’Ippolito (ricercatrice Senior di IPSOS), Tonino Luppino (pioniere delle radio libere), Guglielmo De Simone (ASSIPOD – Associazione Italiana Podcasting), Roberto Sciarrone (responsabile dell’Ufficio Stampa di Unitelma Sapienza) e Olimpia Matteucci  (redattrice e conduttrice F2 RadioLab e CineUni).

“Lo sport come contenuto pregiato della radio” è il titolo del primo panel pomeridiano, moderato da Gianfranco Valenti, conduttore di Rai Radio 2. Sono intervenuti Lia Capizzi (conduttrice di Radio Serie A RDS), Marco Lollobrigida (vicedirettore di Rai Sport), Francesco Repice (giornalista di Rai Radio1 e inviato di “Tutto il calcio minuto per minuto”), Andrea Vianello (giornalista, già Direttore di Rai Radio).

A chiudere il programma degli incontri è stato il panel “Il mezzo leggero. Le ibridazioni, dalla Radiovisione ai social Network Site e all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale”, coordinato da Fabiano Catania, social media manager e comunicatore istituzionale. Al dibattito hanno partecipato Annalisa Vacca (coordinatrice dell’Area Crossmedialità e Visual di Rai Radio 2), Eugenio La Teana (head of Innovation di RTL 102.5), Caterina D’Aleo (social media manager di Rai Radio 2) e Riccardo Pirrone (social media manager, imprenditore digitale e ceo di Kirweb).

In serata è andato in scena l’atteso momento delle premiazione dei contest. Il premio di miglior speaker è andato a Benedetta Amabile di Radio IULM. Come miglior programma radiofonico, invece, è stato eletto “Judgy Speaker” di Radio 6023, mentre si è aggiudicato il premio per il miglior podcast “Non è mai troppo boomer” di F2 Radio Lab.

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