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“Memorie di Donne Stradarole”: quattro edicole laiche per la costruzione di una società senza discriminazioni di genere

Dal sacro al laico. Il passo è breve quando si tratta la tematica dei diritti delle donne. Il progetto “Memorie di Donne Stradarole” incarna proprio questo verbo trasformando la “fede” in fiducia nella comunità futura. L’artista Marta Cavicchioni ha infatti preso spunto dalle Madonnelle stradarole, meglio conosciute come edicole sacre, per ideare le sue “edicole laiche” realizzate nelle aree verdi del quartiere Garbatella di Roma in collaborazione con l’Associazione Socio-Culturale Le Funambole e grazie al finanziamento del Municipio VIII.

Se le edicole di matrice religiosa nella società rinascimentale avevano il compito di illuminare e proteggere i passanti dalle violenze, le strutture in legno delle Donne Stradarole sono dedicate a quattro figure femminili dimenticate che andranno a creare un vero e proprio percorso della memoria contro la discriminazione. Questa lotta per le pari opportunità passa attraverso diverse declinazioni della questione di genere: politica, letteraria, religiosa e razziale. Ciascun ambito sarà raffigurato da un’artista che si prenderà carico rispettivamente di una donna per restituirne il ricordo. Così Micaela Serino dedicherà la sua opera a Raffaella Chiatti, detta Sora Lella del lotto 7, che nel settembre del ’43, divenne partigiana del VII GAP (Gruppo di Azione Patriottica) come unica donna; Marta Cavicchioni interpreterà Maria De Zayas, scrittrice spagnola del ‘600, che per prima denunciò nei suoi racconti il ruolo subalterno della donna e la violenza di genere; Debora Malis realizzerà l’edicola dedicata a Lise Meitner, la fisica austriaca che diede l’esatta interpretazione della fissione nucleare, ma che si vide scippare il premio Nobel dal chimico con cui collaborava, Otto Hahn, perché discriminata dal mondo scientifico in quanto donna e per le sue origini ebraiche; Cecilia Milza rappresenterà, invece, la pianista e cantante Hazel Scott, che vide l’apice del suo successo tra gli anni ’30 e ’50 nell’America carica di pregiudizi razziali.

La memoria di questi simboli della lotta contro le discriminazioni di genere sarà innalzata tra le vie del quartiere storico-popolare “Garbatella”. Una scelta non causale vista la presenza nello stesso rione di altre testimonianze relative alla tematica. L’intera zona è infatti ricca di storia fondata su immagini femminili come la Fontana di Donna Carlotta o il bassorilievo dell’Ostessa Garbata. Proprio tra questi esempi di arte impegnata, alle ore 15.00 di sabato 7 dicembre verrà presentato “Memorie di Donne Stradarole” attraverso una passeggiata narrante della durata di circa un’ora a partecipazione gratuita, previa prenotazione, condotta dalla sociologa urbana Irene Ranaldi dell’Associazione Ottavo Colle. Per saperne di più visita il sito internet e la pagina Facebook del progetto.

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