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Maurizio Costanzo e le sfide della multimedialità. La Sapienza di un Maestro di media e di vita

Il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale e l’intera comunità della Sapienza Università di Roma piangono e ricordano con emozione e gratitudine la grande persona, il rigoroso giornalista, l’uomo di spettacolo, lo scrittore, lo sceneggiatore e, soprattutto, il professore Maurizio Costanzo.

Legato alla Sapienza Università di Roma sin dal 1995, con la nascita dei Corsi di Laurea in Comunicazione, Maurizio Costanzo ha messo a disposizione con generosità per oltre due decenni la sua esperienza e competenza professionale alla didattica universitaria, in tutte le sue declinazioni: ha insegnato Teoria e tecnica del linguaggio radiotelevisivo, Laboratorio sui Formati e i Generi televisivi, Contenuti e linguaggi per la nuova televisione. Ha contribuito all’istituzione ed è stato condirettore del Master in Programmazione e Produzione televisiva realizzato dalla Sapienza in collaborazione con i più grandi gruppi editoriali e tecnologici del Paese, si è prestato al continuo confronto con la comunità Sapienza, individuando sempre tra gli studenti e le studentesse della nostra università i talenti e le promesse per il futuro dei media e della comunicazione. In effetti, Maurizio Costanzo ha saputo trarre con intelligenza dall’esperienza universitaria linfa vitale per il rinnovamento della televisione e dei suoi linguaggi, svolgendo con curiosità un continuo talent scouting tra i giovani della Sapienza, molti diventati poi suoi collaboratori e ora professionisti di spicco dei media e della comunicazione.

D’altronde, in tutte le occasioni pubbliche, Costanzo ha sempre invitato la televisione italiana e le industrie culturali, più in generale, ad aprirsi con maggiore generosità alle energie dei giovani, creando più occasioni di contaminazione tra passato e presente, tra i professionisti che hanno lasciato il segno e quelli che si affacciano alle porte del tempio.

Come nella ricerca sociale, che sollecita riflessione e ripensamenti, aggiornamenti continui, riferimenti e ricorso a testimonial dei cambiamenti, anche la storia di Maurizio Costanzo si è edificata sulla ricerca di volti e storie di vita, stili narrativi, che potessero raccontare efficacemente la società, la televisione, le tecnologie, la gente del momento. E tutto questo si legge persino tra le righe dell’evoluzione dei suoi programmi: a Costanzo non è bastato introdurre il talk show nella tv italiana, con “Bontà loro”, spazio di riflessione pacato e carico di elementi simbolici e critica sociale, contemporaneamente, ma ha continuato a fare della ricerca sugli stili comunicativi e sulle aspettative e i comportamenti dei pubblici televisivi ingredienti dell’innovazione di formato e di contenuto.

La lezione di Costanzo, tutt’altro che conclusa, rimane una grande eredità per il nostro Ateneo.

Grazie Maurizio!

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