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La rivincita degli anziani. La donna che inventa un’app a 81 anni

Chi l’ha detto che il mondo del touch screen è solo per i così detti “nativi digitali”? E chi ha stabilito che gli anziani si accontentano della classica partita a carte tra amici?

Lo smacco morale arriva proprio da una simpatica e intraprendente nonnina giapponese di 81 anni, che ha creato la prima applicazione per smartphone a portata di anziano.

Masako Wakamiya ha lavorato per anni in banca e dopo aver imparato ad usare il computer a 60 anni ha deciso di dare il suo contributo al mondo tecnologico. Dichiara di aver impiegato più di tre mesi per capire come collegarsi e accedere ad internet, emozionandosi come una bambina dopo esserci riuscita.

Si definisce “un’evangelista della tecnologia”, con un pizzico di creatività, inventiva e voglia di mettersi in gioco ed è riuscita ad arrivare al livello di un professionista. Ad aiutarla, un giovane ragazzo di Tokyo che tramite skype e messenger le ha dato lezioni di informatica e su come progettare un’applicazione per smartphone.

L’applicazione chiamata “Hinadan” è ispirata alla tradizione nipponica. Il 3 marzo ricorre in Giappone una singolare festa in memoria del periodo imperiale Heian (794-1185) e lo scopo dell’app è quello di preparare le persone ai festeggiamenti. Meglio conosciuta in tutto il mondo come “Festa delle bambole” o “Festa delle bambine”, l’evento consiste nel preparare piattaforme ricoperte da tessuti di colore rosso, sulle quali vengono esposte delle bambole ornamentali che rappresentano l’imperatore, l’imperatrice, i musicisti, gli schiavi e tutte le altre figure della corte imperiale.

Hinadan permette di vestire le bambole con i colori o tessiti che si preferiscono e posizionarle a piacimento sulle piattaforme. L’applicazione è disponibile su PlayStore gratuitamente.

Un gioco volutamente poco dinamico per permettere ai simpatici nonnini di divertirsi.“I nostri riflessi sono lenti, non riusciamo a divertirci con i giochi per i giovani” dichiara Masako, “ma abbiamo bisogno di qualcosa per mantenere allenata la mente”.

Ma Nonna App (così si fa chiamare), non si è certo fermata qui. Ha creato anche un blog dove spiega tramite dei tutorial, come funziona Hinadan; oltre alla dimostrazione del gioco, Masako Wakamiya si improvvisa insegnate con delle piccole lezioni virtuali sull’utilizzo del pc e dei vari programmi, con lo scopo di avvicinare le persone adulte al mondo della tecnologia. Inoltre, gestisce il Mellow Denshoukan, un archivio digitale che raccoglie tutte le esperienze di chi ha vissuto la seconda guerra mondiale e il dopoguerra.

Il suo obiettivo primario è proprio quello di dimostrare quanto gli anziani sappiano reinventarsi. Di storie da raccontare ne hanno a centinaia, perché non farlo tramite la tecnologia? Potrebbe essere anche un modo per avvicinarsi al mondo dei giovani tramite i loro mezzi di comunicazione, ma soprattutto un modo per restare al passo coi tempi senza sentirsi esclusi entrando a far parte del mondo contemporaneo.

Sicuramente Nonna App ci è riuscita ed è entrata nella storia come la donna più anziana ad aver creato un’applicazione per smartphone.

Fabiana Roccio

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