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La Riforma del Consiglio di sicurezza dell’Onu spiegata dall’ambasciatore Menzione

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      Intervista ad Elio Manzione

Stamane, presso la Facoltà di Scienze Politiche, si è tenuto l’incontro “L’Italia, la riforma del Consiglio di sicurezza e il futuro dell’Onu”. Al convegno, introdotto dal Prof. Sergio Marchisio, docente di Diritto Internazionale, ha partecipato l’Ambasciatore Elio Menzione, autore del volume “La sfida di New York. L’Italia e la riforma del Consiglio di Sicurezza ONU”. Elio Menzione è stato ambasciatore italiano a L’Avana, Pretoria, Bogotà e Berlino.

L’ambasciatore ha affrontato il tema della Riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, argomento da lui stesso trattato nel suo recente volume. Nel libro, Menzione ripercorre un periodo particolarmente impegnativo e rilevante della nostra azione diplomatica presso le Nazioni Unite a New York, dove ha prestato servizio presso la nostra Rappresentanza dal 1991 al 1996.

Durante l’incontro è stata ampiamente descritta la nascita del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, istituito il 26 giugno 1945, ma operativo dal 17 gennaio 1946, formato da 10 nazioni di cui 5 permanenti e 5 non- permanenti. Le 5 nazioni permanenti sono le vincitrici della Seconda Guerra Mondiale, ossia Cina, Francia, Regno Unito, Russia (allora Unione Sovietica) e Stati Uniti, e hanno potere di veto. “Veto, come ha spiegato da Menzione, è una parola che se viene cercata all’interno dello Statuto non verrà trovata perché viene considerato un termine politicamente scorretto e quindi non è utilizzata all’interno di articoli dello Statuto. Ai 5 stati permanenti, si aggiungono i 5 non permanenti scelti ogni due anni per mandata biennale.

L’attenzione si è poi spostata su come vengono svolte le votazioni. A questo proposito è statoillustrato l’art. 27 della Carta delle Nazioni Unite che recita:

  1. Ogni membro del Consiglio di Sicurezza, dispone di un voto;
  2. Le decisioni del consiglio di sicurezza su questioni di procedura sono prese con un voto favorevole di nove membri;
  3. Le decisioni di consiglio di sicurezza su ogni altra questione sono prese con un voto favorevole di nove membri, nel quale siano compresi i voti di membri permanenti.

È stato presentato un panorama internazionale, nell’ambito della pace e della sicurezza, profondamente cambiato rispetto a quello conosciuto dopo la Seconda Guerra Mondiale. Sono state trattate, durante le due ore, le tappe più importanti della formazione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, l’evoluzione che ha avuto e il ruolo dell’Italia sul tema della Riforma.

Menzione ha anche inoltre accennato al fatto di essere preoccupato del calo che hanno avuto la stampa, e i mezzi di comunicazione in generale, nell’affrontare il tema della riforma, anche se ammette che secondo lui sia inevitabile che dopo più di 20 anni che ci sia stato un calo di attenzione, che comunque egli definisce pericoloso.

Daniele Gabrieli

Martina Pota

 

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