Lunedì 17 dicembre, alle ore 18.30, presso la Sala Odeion della Facoltà di Lettere e filosofia, andrà in scena la nona e ultima replica del 2018 della tragedia “ Coefore ” di Eschilo, una produzione a cura del progetto Theatron – Teatro antico alla Sapienza.
La “Coefore” è la seconda tragedia della trilogia dell’Orestea, con cui l’autore Eschilo vinse nel 458 a.C. le Grandi Dionisie: si tratta dell’unica trilogia del teatro greco classico sopravvissuta interamente fino ad oggi, è composta dalle tragedie Agamennone, Le Coefore e Le Eumenidi ed è seguita dal dramma satiresco “Proteo“. Nello specifico “Coefore” merita una posizione di assoluta centralità nella trilogia eschilea: è il racconto di come Oreste, dieci anni dopo l’omicidio del padre Agamennone da parte di sua moglie Clitennestra, torni ad Argo e, su ordine di Apollo, porti a compimento la propria vendetta uccidendo sua madre ed il suo amante. La grandezza dell’opera è data dal picco d’intensità tragica per quel matricidio che, seppur auspicato, annunciato ed incitato fin quasi dall’inizio del dramma, giunge fulmineo solo poco prima dell’epilogo.
La traduzione e la messa in scena proposte da Theatron hanno cercato di cogliere lo stesso pathos del 458 a.c., quando le Coefore furono rappresentate per la prima volta. Il coordinamento è a cura di Anna Maria Belardinelli, docente di Filologia classica, l’ideazione e la regia dello spettacolo sono di Adriano Evangelisti, mentre gli elementi di scena sono stati realizzati dagli studenti del Liceo Artistico Caravaggio di Roma per l’attività di Alternanza scuola lavoro, coordinati dai professori Francesco Mattei e Filippo Paris.
Il progetto Theatron-Teatro Antico alla Sapienza, coordinato dalla professoressa Belardinelli, dal 2010 produce traduzioni di testi teatrali antichi su cui si basano le relative rappresentazioni. Consta di due laboratori, uno di traduzione, cui partecipano gli studenti del Corso di Magistrale in Filologia, Letterature e Storia del Mondo Antico, e uno di messa in scena, cui partecipano gli studenti iscritti alle diverse Facoltà che animano la Sapienza. Lo spirito di Theatron, dunque, si fonda sulla comunicazione, che, creando una forte sinergia tra i due laboratori, ricostruisce la vera natura del teatro antico.
Nel corso degli ultimi anni, l’associazione ha fatto diverse attività oltre al lavoro traduttivo e teatrale svolto al proprio interno: si è aperta al confronto con altre prospettive di ricerca nell’ambito di incontri seminariali, ed ha iniziato collaborazioni con la Fondazione Roma Sapienza, l’orchestra MuSa e le scuole superiori di Roma e del Lazio per intraprendere percorsi di Alternanza Scuola Lavoro.
Al termine dello spettacolo si terrà la cerimonia di consegna degli attestati ai partecipanti al progetto.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Qui è possibile consultare la locandina completa della rappresentazione.