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Gianni Minà: una vita da giornalista per il servizio pubblico

A pochi mesi dalla scomparsa del giornalista Gianni Minà, avvenuta nel marzo 2023, esce in via esclusiva il documentario “Gianni Minà – Una vita da giornalista” – prodotto da Format, Rai Cinema, col contributo del Ministero della Cultura e realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e distribuito dalla società Zenit Distribution – presentato e proiettato al cinema il 26 giugno a Torino, 27 a Roma e il 28 a Milano.

Il primo e ultimo documentario” – afferma ai nostri microfoni l’autrice e moglie del giornalista Loredana Macchietti – che vuole essere un tributo alla lunga ed eclettica carriera del giornalista, attraverso un excursus storico di interviste ormai entrate nella storia del giornalismo italiano.

Il fil de rouge è la Fiat 500 che accompagna Minà e la moglie Loredana a ripercorrere i momenti e i luoghi più emblematici dei suoi sessant’anni di professione: prima a Torino nella sua casa dell’infanzia dove scopre il talento per la radiocronaca e nella sede di Tuttosport, il primo giornale per cui aveva collaborato e del quale divenne anche direttore; poi a Roma dove si destreggia come collaboratore per la Rai alle Olimpiadi.

Minà si racconta come una persona introversa e timida, ma che è riuscita a trasformare la passione per il giornalismo in forza e resilienza. Ma, la caratteristica che lo contraddistingue è il suo registro familiare e amichevole, in grado di mettere a proprio agio qualsiasi tipo di persona. Infatti, sebbene la sua carriera inizi dallo sport – un sogno che possedeva da quindicenne – grazie alla dedizione e cura riesce a misurarsi con diversi stili linguistici: dall’arte alla musica, al cinema alla letteratura fino alla politica internazionale. Nel suo portfolio di interviste sono ancora rinomate quelle ad artisti nazionali come Adriano Celentano, Giorgio Gaber e Fabrizio De André o internazionali come Beatles e Rollins Stones; registi come Massimo Troisi e Federico Fellini e attori come Roberto Benigni e Robert De Niro. Ma anche momenti esclusivi come l’intervista di sedici ore al comandante Fidel Castro o gli incontri di pugilato e le conversazioni amichevoli col pugile Muhammad Alì, raccolte anche nel suo libro “Il mio Ali” dopo aver seguito tutta la sua carriera.

Per Minà il giornalista deve essere “un ponte tra un fatto e le persone che deve servire ad acquisire coscienza critica, che tanto manca al nostro Paese in questo ultimi tempi”, poiché esso non dovrebbe essere il protagonista, lasciandosi influenzare dalla fama o dalla ricerca dello scoop, ma deve dare un servizio pubblico. Una missione che persegue sia in veste di inviato raccontando otto mondali di calcio, sette olimpiadi e dieci campionati di pugilato, ma anche di conduttore televisivo con il celebre programma Blitz, nel quale vengono ricordati i momenti con Sergio Leone, Gabriel García Márquez, Enzo Ferreri, Roberto Fellini, Fabrizio De André, Muhammad Ali e di reporter e documentarista raccontando le vite di Armando Maradona, Che Guevara, Armando e il subcomandante Marcos, con l’obiettivo di scardinare gli stereotipi sulla militanza e il vissuto in America Latina.

Tuttavia, la peculiarità del docufilm non è soltanto quella di ricordare in maniera egregia – tramite la voce narrante della moglie Loredana – la carriera professionale, ma anche di far scoprire segreti, forze e debolezze che hanno segnato la vita del giornalista. Infatti, come quando si foglia un album di ricordi Minà insieme alle testimonianze di Gian Piero Ricci, Ruggero Miti, Nino Di Matteo, Renzo Arbore, Gennaro Carotenuto, Edoardo Vianello Frei Betto, Pietro Mennea, Giuseppe De Marzo, Alessandra Riccio e Tommie Smith, condivide il vissuto in comune regalando attimi salienti e carichi di emozioni.

Gli aneddoti e le curiosità uniscono anche i colleghi e amici presenti alla prima a Roma: alcuni dei quali sono raccontati ai nostri microfoni da Adriana Sabbatini, collaboratrice di fiction, serie e produzioni cinematrografiche della Rai, e Maria Carla Pennetta, produttrice esecutiva di programmi Rai.

      Adriana-Sabbatini-e-Maria-Carla-Pennetta

Mentre, la moglie Loredana Macchietti ha esordito ai nostri microfoni con le motivazioni che l’hanno spinta a volere fortemente questo documentario

      Intervista-a-Loredana-Macchietti

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