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La fotografia di Emanuele e Giuseppe Cavalli in scena al MLAC fino al 9 marzo

      Intervista a Ilaria Schiaffini

Un confronto fotografico tra le opere di Emanuele e Giuseppe Cavalli; questa la proposta delle circa 130 immagini esposte al MLAC (Museo Laboratorio di Arte Contemporanea) della Sapienza in occasione della mostra “Noi e l’immagine. La fotografia di Emanuele e Giuseppe Cavalli“. La mostra, a cura di Arianna Laurenti, Ilaria Schiaffini e Alessia Venditti, è stata inaugurata oggi 9 febbraio e resterà a MLAC fino al 9 marzo, per poi spostarsi a Lucera presso la Biblioteca comunale “Ruggiero Bonghi” dal 19 marzo al 18 aprile 2022.Come spiegato ai nostri microfoni da Ilaria Schiaffini, organizzatrice dell’evento e docente della Facoltà di Lettere e Filosofia, la «mostra nasce da una tesi di laurea segnata da Arianna Laurenti, la quale ha schedato il fondo fotografico di Emanuele Cavalli, riuscendo ad entrare in contatto anche con l’archivio di Giuseppe Cavalli, che si trova a Lucera; abbiamo avuto, così, l’opportunità che un’altra mia allieva, Alessia Venditti, potesse lavorare con l’altro fondo fotografico».

Nel corso degli anni si è scoperto, infatti, che anche Emanuele Cavalli, di professione pittore, si dilettava con l’arte della fotografia, professione invece del fratello gemello, e si è notato come alcune fotografie attribuite ad Emanuele fossero identiche a quelle attribuite a Giuseppe; da qui la necessità di una mostra che mettesse a confronto le opere dei due artisti. Quindi, si tratta di «una mostra di ricerca, di scoperta – specifica la prof. Schiaffini – ma soprattutto un percorso visivo affascinante, con foto che vanno dagli anni ’30 agli anni ’50», per cui saranno in mostra delle foto vintage e preziose. Una proposta culturale, dunque, ma anche «un gran piacere per gli occhi».

Il percorso proposto nella mostra è «in parte iconografico, in parte cronologico. Cronologico nel senso che ripercorre i luoghi che i due fratelli hanno fotografato insieme – a volte anche negli stessi momenti – come Firenze, o Lucera, la città natale dei due artisti. Iconografico perché segue alcuni temi: ci sono le loro figlie, Mina Cavalli (figlia di Giuseppe) e Maria Letizia Cavalli (figlia di Emanuele), fotografate da entrambi in posizioni molto simili. Poi una serie di nature morte, di teatrini, un buffo pupazzo, costruito con della paglia da imballaggio, fotografato da entrambi i fratelli», fino ad arrivare a foto con un «sentore metafisico e con riferimenti al surrealismo».

La mostra resterà al MLAC fino al 9 marzo. Per accedere è necessario esibire l’autocertificazione Sapienza e il Green Pass.

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