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Festival delle generazioni a ritmo di Africa

Oltre le frontiere: generazioni e culture. Dove l’oltre non è ciò che segue il presente ma la necessità di oltrepassarlo, di guardare lontano. Poi generazioni e culture diverse a confronto, in dialogo, perché rapportarsi all’altro è fondamentale per affrontare un tema come quello dell’immigrazione che a lungo ci accompagnerà”.

Il 27 marzo, è iniziata la terza edizione del Festival delle generazioni che si articola attorno a tre temi attuali e tra loro intrecciati: la demografia, il lavoro e l’immigrazione.

Dopo la prima tappa della mattina nei licei, il festival si è spostato presso l’Istituto dell’enciclopedia italiana Treccani, dove dalle ore 16.30 alla 19 si sono susseguiti vari ospiti.

A dare inizio all’evento è stato Massimo Bray, che dopo aver ringraziato gli enti promotori ha lasciato la parola al giornalista David Parenzo il quale ha introdotto le due (Pre)visioni per il futuro. Ha presentato un progetto ideato dalla Treccani in collaborazione con la Luiss, che prevede diverse aree di intervento sul tema dell’immigrazione: nuovi modelli di integrazione analizzando quelli falliti in precedenza per migliorarli; analisi sulla trasformazione urbanistica cercando di capire quale possa essere la città del futuro, che unisce culture diverse; un piano sanitario adeguato che inizia con la prima accoglienza e prosegue con la creazione di una tessera sanitaria per l’immigrato con valenza europea. È un percorso lungo – dichiara Parenzo – per questo occorre unire le forze di vari professionisti.

La prima visione per il futuro è stata spiegata dall’esperta del web Rachele Zinzocchi. I temi da lei trattati sono stati diversi: dal cyberbullismo alle forme di controllo e censura, passando per il concetto di privacy per poi arrivare all’idea di internet come strumento di pace e di utilità. Quest’ultima intesa come aiuto verso l’altro perché lo strumento del digitale non è classificabile né come buono né come cattivo ma tutto dipende dall’uso che ne viene fatto. “Essere utile per avere successo” è questa la formula del nuovo marketing, vendere qualcosa che sia utile, non necessariamente un prodotto materiale e trarne profitto. Si è inoltre soffermata sul concetto di condivisione, di come questa viene praticata con estrema leggerezza senza pensare ai rischi a cui si va incontro.

A seguire Cleophas Adrien Dioma che ha presentato il tema dell’immigrazione dal punto di vista dei migranti, esponendo le difficoltà a cui vanno incontro quotidianamente e di quanto sia importante per loro una nuova visione del futuro.

Per poi concludere la giornata a ritmo di Africa, con Badara Seck e il suo gruppo Penc, che hanno fatto vibrare i cuori di tutti a suon di bongo e strumenti africani invitando tutti i partecipanti all’evento a ballare e ad entrare in contatto con il loro “sound”.

Fabiana Roccio

Doriana Castellitto

 

Intervista a Rachele Zinzocchi, a cura di Fabiana Roccio

      Rachele zinzocchi

 

 

 

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