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Facebook adesso si vuole occupare di giornalismo. Iniziando con la lotta alle fake news

È ufficiale, Facebook ha deciso di voler giocare un ruolo attivo nella gestione e nel controllo dei contenuti giornalistici che quotidianamente ne fanno il più grande aggregatore di news sul web. È stato, infatti, annunciato che prenderà corpo il cosiddetto “Facebook Journalism Project”, che prevede investimenti in progetti di ricerca nell’ambito di nuove strategie editoriali e che avrà come obiettivo quello di lavorare assieme alle maggiori aziende che pubblicano i loro contenuti sul social network gli strumenti per formare gli addetti ai lavori sulle competenze giornalistiche, attraverso corsi online e la messa a disposizione di tools per la scrittura e pubblicazione di articoli. Il tutto finalizzato a migliorare la qualità dell’attività giornalistica sulla piattaforma social. E la novità sta proprio nella dichiarata volontà di combattere il dilagare di fake news, anche attraverso del materiale educativo che Facebook metterà a disposizione dei suoi iscritti per agevolare la scelta delle notizie ed individuare – e cestinare – le bufale. Si tratta di un’iniziativa volta soprattutto all’”alfabetizzazione alle notizie”. Inoltre, altro punto cardine della collaborazione con gli editori sarà lo sviluppo di nuovi formati newsmediali, mettendo al centro lo “storytelling” delle notizie per rendere più efficace la loro pubblicazione e la loro leggibilità, magari prendendo spunto dagli Instant Articles.

La piattaforma social, che ha sempre preso le distanze dalla gestione e dal vaglio di contenuti editoriali, ha finalmente deciso di cambiare rotta, sentendo la responsabilità della qualità di quanto quotidianamente arriva sulle nostre home page. Si risponde così al bisogno degli utenti di essere informati, migliorando allo stesso tempo il rapporto fiduciario con lo strumento Facebook come aggregatore e diffusore di notizie. Tuttavia, precisano dai piani alti dell’azienda, l’obiettivo della compagnia di Mark Zuckerberg non è quello di decidere cosa debbano o non debbano leggere i suoi iscritti. Facebook non sarà l'”arbitro della verità”.

Si tratta di un’inziativa che sta trovando il favore di importanti aziende editoriali, del calibro del Washington Post, Fox News e BuzzFeed. Per la loro collaborazione sarebbero previste maggiori entrate provenienti dalle visualizzazioni dei video pubblicati su Facebook, magari anche grazie al prossimo inserimento di inserzioni pubblicitarie al loro interno, così come recentemente annunciato.

Germano Di Fede

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