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“Elektra”, l’accademia Nazionale di Santa Cecilia inaugura la stagione sinfonica 2022-2023

Roma, Auditorium Parco della Musica 12 03 2022 TURANDOT Orchestra, Coro e Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia direttore Antonio Pappano soprano Sondra Radvanovsky (Turandot) soprano Ermonela Jaho (Liù) tenore Jonas Kaufmann (Calaf) tenore Leonardo Cortellazzi (Altoum) tenore Gregory Bonfatti (Pang) tenore Siyabonga Maqungo (Pong) baritono Mattia Olivieri (Ping) basso Michele Pertusi (Timur) ©Accademia Nazionale di Santa Cecilia / Musacchio, Ianniello & Pasqualini ******************* NB la presente foto puo' essere utilizzata esclusivamente per l'avvenimento in oggetto o per pubblicazioni riguardanti l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia *******************

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il 18 ottobre presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e in diretta da Rai Cultura su RAI 5 e RAI Radio 3 (repliche il 20 ottobre ore 19.30 e 22 ottobre ore 18) inaugurerà la Stagione Sinfonica 2022-2023 con  uno dei massimi capolavori del teatro musicale del Novecento, Elektra, tragedia in un atto op. 58 di Richard Strauss diretta per la prima volta dal maestro Antonio Pappano. All’Orchestra e al Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si affianca un cast d’eccezione con il soprano lituano Ausrine Stundyte nel ruolo di Elettra, già interpretato, con grande successo di pubblico e critica, al Festival di Salisburgo del 2020 e 2021 e alla Staatsoper di Amburgo, Elisabet Strid (Crisotemide), Nicolò Donini (Il precettore di Oreste) e nel loro debutto nel ruolo Petra Lang (Clitennestra), Neal Cooper (Egisto), Kostas Smoriginas (Oreste); i ruoli delle cinque ancelle saranno sostenuti da Ariana Lucas, Anne Schuldt, Monika-Evelin Liiv, Katrin Adel e Alexandra Lowe, mentre il coro sarà istruito da Piero Monti.

Strauss, dopo il trionfale successo ottenuto nel 1905 con la sua tanto criticata Salome, addirittura definita come un “danno terribile” dal kaiser Guglielmo II, si mise in cerca di un nuovo testo da mettere in musica, scegliendo il soggetto sofocleo dell’Elektra, che aveva visto in scen nel 1903 a Berlino nella versione di Hugo von Hofmannsthal, poeta e drammaturgo austriaco, con il quale
collaborò fino alla precoce morte dello scrittore (1874-1929). Così, ancora una volta, Strauss si trova a portare in scema un atto unico, con protagonista un’altra figura femminile divorata da una grande sensualità e dalla sete di vendetta e con una risoluzione traumatica.

La première dell’Elektra ebbe luogo il 25 gennaio 1909 ed è ricordata nella storiografia dell’orchestrazione fra le opere con l’organico più ampio della prima metà del Novecento e da un’orchestra ampliata da strumenti inconsueti come lo heckelphon, il corno di bassetto e la tromba bassa.

La trama

Ambientata nella reggia di Micene, Elettra rievoca l’uccisione del padre Agamennone compiuta da sua madre, Clitennestra e dal sua amante Egisto, sognando il giorno della vendetta. La tensione cresce quando Clitennestra, visibilmente gioiosa per una notizia appena ricevuta, rientra nel palazzo e appare Crisotemide, la quale geme nel dolore dopo aver saputo della morte di Oreste, precedentemente cacciato da palazzo dalla sua stessa madre. A questo punto, non potendo contare sull’aiuto della sorella, Elettra decide di uccidere da sola Clitennestra ed Egisto con l’ascia che aveva custodito. A questo punto le apparirà uno straniero (Oreste) che le rivelerà di non essere morto e che colpirà a morte Clitennestra e successivamente Egisto mentre cercava di chiamare aiuto. Accorrono quindi Crisotemide e i servi in festa per il ritorno di Oreste e la morte dei tiranni. La stessa Elettra comincia una danza selvaggia, ma crollerà a terra dopo pochi passi.

La mostra

L’inaugurazione sarà accompagnata da una mostra che ripercorrerà le tracce della presenza di Richard Strauss nell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia , che diresse in varie occasioni tra il 1908 e il 1936, ottenendo un successo travolgente di pubblico e critica per le sue composizioni, riproposte non solo da lui, ma spesso dal direttore stabile di allora, Bernardino Molinari.

La mostra pone l’accento su aspetti ben documentati nell’archivio della Bibliomediateca di Santa Cecilia, partendo dalla cronologia delle visite di Strauss e sul repertorio eseguito sotto la sua direzione e riproducendo i frontespizi dei rispettivi programmi di sala (numerosi dei quali autografati dallo stesso compositore); dall’altra si è cercato di rintracciare il maggior numero possibile di testimonianze fotografiche disponibili in archivio, tra cui spicca un inedito assoluto, una foto che ritrae Strauss in una pausa durante le prove all’Augusteo nel 1924; altre fotografie presenti alla mostra, pur non essendo inedite, sono poco conosciute, come ad esempio quella risalente alla stessa epoca che ritrae Strauss insieme con Bernardino Molinari.

In un’altra sezione dell’esposizione viene presentata la riproduzione di lettere e documenti conservati nell’archivio storico dell’Accademia, che testimoniano i contatti preliminari, gli inviti, le proposte del programma per ognuna delle nove collaborazioni di Strauss con l’Accademia di Santa Cecilia, con tanto di richiesta del compositore di fissare le prove il più tardi possibile nella giornata, così da lasciargli l’opportunità di visitare le “bellezze” della città.
Una curiosità per il pubblico sarà la riproduzione del frontespizio e la prima pagina di musica di una delle due copie originali dell’edizione italiana dello spartito per canto e pianoforte di “Elettra”, la cui prima italiana fu alla Scala il 6 Aprile 1909, alla presenza di Strauss che, due giorni prima, aveva diretto un concerto con l’orchestra ceciliana.

La mostra sarà visitabile da martedì 18 ottobre, presso il Foyer sala Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle ore 18 e la domenica dalle ore 10 alle ore 18.

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