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#DiamoIlMeglioDiNoi: la Sapienza supporta la campagna di sensibilizzazione sulla donazione di organi e tessuti

Mercoledì 10 maggio continua alla Sapienza la campagna per la donazione di organi e tessuti #DiamoIlMeglioDiNoi, nella quale tutti i ragazzi sono chiamati a dare il meglio: loro stessi verso chi ha bisogno. Promossa dal Ministero della Salute in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti e le Associazioni nazionali di settore, l’iniziativa nasce per diffondere la cultura della donazione attraverso l’adesione di organizzazioni di volontariato, istituzioni, enti pubblici o privati e aziende.

Davanti al Ciao, in città universitaria alle spalle del Rettorato, dalle 9:30 alle 15:30 sarà allestito un punto di raccolta presso l’autoemoteca Ad Spem dove sarà possibile rilasciare il proprio consenso alla donazione e ricevere tutte le informazioni sulla donazione di organi, tessuti, e cellule.

Diventare donatore è diventato negli anni molto semplice, basti pensare che uno dei momenti in cui è possibile diventarlo è al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità, al Comune, firmando il modulo per la dichiarazione. Questo grazie al lavoro che negli anni è stato svolto dal Ministero della Salute con campagne non solo di sensibilizzazione rivolte alla popolazione, attraverso le quali si è sfatato il tabù sull’argomento, ma anche e soprattutto di comunicazione atte ad informare sulle modalità/opportunità derivanti dalle donazioni stesse. Ed il numero dei trapianti di organi effettuati raggiunti negli anni scorsi premia gli sforzi del Ministero: nel 2015 sono stati 3002, mentre nel 2016 si è toccata la cifra record di 3268 trapianti (fonte: Centro Nazionale Trapianti).

Mercoledì 10 maggio oltre all’AIDO (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule), che darà informazioni sulla donazione e permetterà di rilasciare il proprio consenso firmando il modulo d’adesione, sarà presente l’ADMO (Associazioni Midollo Osseo). In particolar modo quest’ultima sarà a disposizione di studenti e personale dell’Università per rispondere ai principali dubbi connessi a questa tipologia di donazione, permettendo inoltre il primo screening (questionario anamnestico e prelievo di sangue) necessario per entrare a far parte del Registro italiano donatori di midollo osseo.

Ma cosa è il midollo osseo e in cosa consiste il trapianto.

Innanzitutto è importante non confonderlo con il midollo spinale. Il midollo osseo utilizzato per il trapianto (detto in termine tecnico “midollo emopoietico“) si presenta alla vista come sangue e viene prelevato solitamente dalle ossa del bacino (ossa iliache). Il midollo osseo ha il compito di formare nuove cellule sanguigne (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine) in sostituzione di quelle che muoiono naturalmente e terminano la loro funzione (emopoiesi). Nelle malattie del sangue, come in alcune forme di leucemia, perde questa funzione emopoietica. Dunque per trapianto si intende la sostituzione di un midollo osseo malato o non funzionante, con cellule staminali sane in grado di rigenerare tutte le cellule del sangue, ricostituendo le normali funzioni ematologiche e immunologiche.

L’importanza dei donatori.

Inizialmente (oltre 20 anni fa) i trapianti di cellule staminali emopoietiche venivano eseguiti esclusivamente tra fratelli compatibili. Tuttavia, la constatazione che l’80% dei malati affetti da emopatie letali non poteva giovarsi di una terapia (in Italia, ogni anno, circa 1500 pazienti eleggibili al trapianto non dispongono di un donatore all’interno della fratria) ha spinto gli ematologi a cercare il donatore al di fuori dell’ambito familiare.

I risultati soddisfacenti ottenuti ricorrendo a donatori non consanguinei hanno portato, nonostante l’estrema difficoltà nel reperire soggetti con caratteristiche genetiche simili, al fiorire in tutto il mondo di Registri Nazionali di potenziali donatori di midollo osseo. Tali organizzazioni sono delle vere e proprie banche dati che, collegate tra di loro in una rete internazionale, rendono accessibile ad un singolo paziente una serie di donatori estremamente ampio. Questa strategia è necessaria per aumentare la probabilità di reperire un donatore compatibile dal momento che essa è 1 persona su 100.000. Ciò sta a significare che, detto in altri termini, se ci fossero più donatori di midollo osseo, più persone in attesa di trapianto potrebbero trovare un donatore compatibile.

Come avviene il trapianto.

Per la maggior parte delle persone il termine “trapianto” evoca l’immagine di lettini operatori e ferri chirurgici. In realtà Il prelievo delle cellule staminali emopoietiche può avvenire secondo due diverse modalità. La prima modalità di donazione è quella più “antica”, consistente cioè nel prelievo di midollo osseo dalle creste iliache posteriori e richiede la spedalizzazione del volontario. Il prelievo avviene in anestesia generale o epidurale, con un intervento della durata media di circa 45 minuti. La procedura prevede dei rischi minimi legati all’anestesia e alla modalità di raccolta e la quantità di sangue midollare che viene prelevata mediante punture alle ossa del bacino (0,7-1 litro) varia in funzione del peso del donatore e della quota ideale richiesta per il ricevente. Dopo il prelievo il donatore è tenuto normalmente sotto controllo per 48 ore prima di essere dimesso. Il midollo osseo prelevato si ricostituisce spontaneamente in 7-10 giorni. Il donatore generalmente avverte solo un lieve dolore nella zona del prelievo, destinato a sparire in pochi giorni. Verrà comunque ricontattato sino ad un anno dalla donazione per verificare il suo stato di salute.

La seconda modalità è la donazione con prelievo da sangue periferico dopo stimolazione con fattori di crescita ematopoietici. In questo caso è prevista la somministrazione di un farmaco nei 3-4 giorni precedenti il prelievo. Il farmaco è un “fattore di crescita” che ha la proprietà di rendere più rapida la crescita delle cellule staminali e di facilitarne il passaggio dalle ossa al sangue periferico; esso viene somministrato mediante iniezioni sottocutanee. Il prelievo avviene impiegando separatori cellulari: il sangue, prelevato da un braccio, attraverso un circuito sterile entra in una centrifuga dove la componente cellulare utile al trapianto viene isolata e raccolta in una sacca, mentre il resto del sangue viene reinfuso dal braccio opposto.

I disturbi che più comunemente si possono avvertire sono: febbricola, cefalea, dolori ossei causati dalla stimolazione dell’attività del midollo osseo, senso di affaticamento. Essendo legati alla somministrazione del farmaco, essi scompaiono rapidamente alla sospensione del trattamento farmacologico. Il donatore sottoposto a tale donazione viene seguito e sottoposto a esami di controllo nei 30 giorni successivi alla donazione stessa, per evitare qualunque possibile, e al momento ignota, conseguenza. Inoltre verrà ricontattato sino a 10 anni dalla donazione per raccogliere eventuali segnalazioni.
Quindi con entrambe le modalità di raccolta di cellule staminali emopoietiche il donatore non subisce nessuna menomazione.

Come diventare donatori

Innanzitutto principale requisito è quello di avere più di 18 e meno di 36 anni. Inoltre è necessario avere un peso corporeo superiore a 50kg ed essere in buone condizioni di salute il che significa non essere affetti da malattie del sangue, da malattie croniche gravi o da altre gravi forme infettive (AIDS, epatite ecc.) Se si dispone di questi requisiti si procede con il prelievo di un campione di sangue (circa 10 mL prelevati, anche non a digiuno) come per una normale analisi. A questo punto una volta effettuata la tipizzazione e dopo aver fatto firmare l’adesione al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo, i risultati delle analisi verranno inseriti in un archivio elettronico.

Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito dell’Admo, o andare direttamente in città universitaria mercoledì 10 maggio dove saranno presenti i medici selezionatori e i volontari dell’Associazione.

L’invito alla tipizzazione è rivolto a tutti i ragazzi, studenti e non. E’ una buona occasione per dimostrare veramente la propria unicità e cambiare il destino di un malato. Non mancare!

“Tutto ciò che rimarrà oltre noi sarà quello che avremo avuto il coraggio di donare”

Matteo Carnevale

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