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“A data da destinarsi”, la nuova personale di Lamberto Pignotti. La rottura del silenzio attraverso l’arte

Il silenzio protagonista assoluto del 2020 lo sanno le piazze, le stazioni, le scuole, le strade, i cinema, i teatri, i parchi giochi… luoghi che mai furono così vuoti, se non in quei mesi terribili. Gli unici rumori che ci accompagnavano in quei vuoti giorni erano i numeri spaventosi dei morti, annunciati dai telegiornali e le urla di medici, infermieri e di tutto il personale della sanità italiana, provenienti dalle corsie ospedaliere ormai corridoi mortali.

Ed è proprio questo quello che ci vuole far rivivere Lamberto Pignotti con la sua mostra intitolata “A data da destinarsi” a cura di Lorenzo Canova, che si terrà dal 14 ottobre al 14 novembre, nello spazio Bianco Contemporaneo.

L’idea alla base di questo progetto messo in atto da Pignotti padre della poesia visiva, è quella di affiancare a 19 foto, provenienti da quotidiani , giornali e riviste, scattate proprio durante il lockdown e raffiguranti la morte e il vuoto di luoghi comuni, come la stazione di Codogno, luogo simbolo della pandemia; dei versi che spezzano il silenzio quasi assordante di quei giorni, riportando i suoni ad essere protagonisti di questi luoghi; versi e immagini si intrecciano e diventano un tutt’uno e dunque l’opera può essere apprezzata e ammirata solo nella sua totalità fatta di parole e immagini ed ancora una volta possiamo notare come l’artista riunisca queste due sfere.

La dicotomia verbo-immagine è possibile ritrovarla anche in altre opere che saranno esposte nella mostra, difatti saranno presenti anche altri diciannove quadri appartenenti allo stesso Pignotti, che vanno dagli anni 60,anni nei quali lo stesso insieme ad altre personalità del mondo dell’arte da vita al Gruppo 70 e al Gruppo 63 ,fino al 2019 opere che ci permetteranno di conoscere l’artista a tutto tondo e di ammirare come egli nel corso della sua vita artistica, abbia sempre messo in comunicazione all’intero delle sue opere segni e codici di diversa provenienza.

Infine, la mostra sarà corredata da una cartella dell’artista di cui ve ne saranno solo 50 copie, nelle quali verranno inserite le foto delle opere esposte una biografia dell’artista e un testo critico di Lorenzo Canova.

La mostra di Pignotti consisterà in una duplice esperienza, non solo ci permetterà di ammirare le sue opere, ma anche di riflettere su quei giorni e di ricordare che quando stavamo chiusi nella nostra cameretta a pensare chissà quando usciremo da qui? Chissà quando si ritornerà alla normalità? La risposta era proprio quella che Pignotti lancia con questa mostra “a data da destinarsi”.

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