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La Costituzione siamo noi

Riflettere sulla Costituzione è quanto mai importante soprattutto nel clima contemporaneo, caratterizzato da un forte vento riformistico. Vera e propria legge fondamentale dello Stato italiano, non si può pensare a un processo di riforma che la riguardi simile a quello degli altri testi normativi; questo perché la Costituzione è il dna della nostra vita democratica. Ciò significa che contribuisce in modo insostituibile a plasmare le nostre vite all’interno di una cornice di convivenza civile. In altre parole, la Costituzione è parte di noi. Tuttavia anche noi contemporaneamente, a detta di chi scrive, siamo parte della Costituzione. Una parte fondamentale.

Vi chiedete in che modo?

Come risaputo, sono molteplici gli organi di controllo che i Padri Costituenti hanno previsto all’interno della nostra legge più importante. Mi riferisco al Presidente della Repubblica, il cui compito è quello di rappresentare un potere neutro apolitico e imparziale ed esercitare funzioni di garanzia e di controllo; alla Corte Costituzionale, che svolge funzioni di controllo e garanzia della rispondenza delle leggi ai principi dell’ordinamento costituzionale; al Parlamento, che esercita il controllo sul potere esecutivo, cioè sul Governo.

Ma possiamo aggiungere un ulteriore controllore che ci riguarda, se possibile, ancor più da vicino: il Corpo elettorale, cioè noi.

Noi siamo un organo fondamentale. Sì, perché la Costituzione può essere considerata un organismo complesso, alla stregua del corpo umano, il cui funzionamento è garantito esclusivamente dal funzionamento sinergico delle parti che compongono il tutto. Noi siamo il Corpo elettorale e, in questa chiave di lettura, rappresentiamo un organo vivo e pulsante della Costituzione. Se noi non funzioniamo, se non svolgiamo il nostro compito, allora ne risente la Costituzione stessa e cessa di funzionare la democrazia tutta. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”, diceva Calamandrei,  e  così si potrebbe dire anche per la democrazia. Quindi, prima di giungere a questo punto, per scongiurare ogni ipotesi di malessere per deficit di democrazia, è senza dubbio utile ricordare d’impegnarci nel nostro quotidiano: spetta a noi il dovere d’informarci sul mondo che ci circonda e di esercitare il diritto di partecipare alla vita democratica esprimendo con piena consapevolezza il nostro voto, garantendo così il corretto funzionamento della democrazia.

Daniele Del Gaudio