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La Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione presenta la sua offerta formativa ai maturandi del 2017

Martedì 14 Febbraio, alle ore 10.00, si è tenuta presso l’Aula A del Dipartimento di Scienze Politiche la presentazione dell’offerta formativa della Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione. Ad essere presenti molti maturandi che, una volta affrontato lo scoglio dell’esame di stato, si troveranno alle prese con la scelta del corso di  laurea e che si sono, quindi ,mostrati attenti a quanto è stato detto.

Un quadro d’insieme. A prendere in primis la parola è Raffaella Messinetti, Preside di Facoltà, la quale ci racconta come i vari dipartimenti si siano ormai uniti da qualche anno (dal 2010 per la precisione) in questo unico blocco, mantenendo comunque una propria autonomia. Si tratta dunque di una facoltà recente, la quale è improntata, nelle sue varie diramazioni, alla multidisciplinarietà e all’interdisciplinarietà. Breve il suo intervento, con l’obiettivo di lasciare il maggior spazio possibile all’esposizione dell’offerta formativa per l’appunto, ma la Preside ci tiene comunque a concludere il suo discorso sottolineando l’importanza della scelta del corso di laurea che più si ritiene appropriato, per intraprendere un percorso professionale e umano che possa permettere di raggiungere una piena realizzazione.

A parlare è poi Giorgio Liguori, tutor di facoltà; egli chiarisce subito agli studenti la possibilità di poter partecipare, nel mese di Luglio, a eventi di orientamento più approfondito in occasione dell’iniziativa “Porte aperte alla Sapienza”. Spiega poi come l’iscrizione ai corsi sia subordinata a un test d’ingresso per la verifica delle conoscenze, il quale si tiene generalmente nel mese di Settembre.  Esso risulta dunque obbligatorio ma non vincolante, poiché l’accesso è libero; tuttavia sono previsti dei corsi di recupero da seguire durante il primo anno di lezioni, per tutti coloro il cui esito ha testimoniato una preparazione insufficiente. Liguori affronta poi il tema delle tasse universitarie, affermando come, con l’approvazione dell’ultima legge di bilancio, queste non debbano essere pagate da coloro il cui ISEE è inferiore ai 13.000 euro, mentre sono previsti sconti per quelli con un ISEE fino a 30.000 euro. Il tutor conclude il suo intervento riferendosi alla maggiore libertà che si conquista una volta giunti all’università: esempi ne sono la possibilità di non frequentare le lezioni o la scomparsa del suono della campanella, ma aggiunge poi che questo va a comportare inevitabilmente una maggiore responsabilizzazione, ed invita quindi i futuri iscritti ad agire sempre con cognizione di causa.

 

Il Dipartimento di Scienze Politiche. Si passa poi al nocciolo della presentazione; interviene dunque il prof. Alessandro Guerra, il quale procede nell’esporci quali opportunità offre il Dipartimento di Scienze Politiche. Egli sottolinea come esso, ad eccezione per coloro che hanno già una precisa vocazione (medico, insegnante, ingegnere, ecc…) fornisca le basi per studiare il passato, vivere il presente e imparare in questo modo a governare nel futuro. Si tratta di classi di  laurea le cui discipline vanno a contaminarsi e permettono dunque di ottenere uno sguardo d’insieme sulla realtà. Il prof. Guerra presenta quindi i due corsi di laurea triennale che il Dipartimento offre: “Scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione” e “Scienze politiche e relazioni internazionali”; il primo fornisce allo studente le competenze necessarie ad operare nelle istituzioni pubbliche e nelle organizzazioni private, con l’intento di gestire le risorse umane e le relazioni sindacali. Il secondo invece, offre strumenti analitici e concettuali atti a comprendere le problematiche sociali contemporanee, anche in ambito internazionale, in maniera tale da poter proporre poi delle soluzioni. Alla laurea triennale segue la possibilità di iscriversi ad una magistrale, potendo in questo caso scegliere tra: “Relazioni internazionali”, “Scienze della politica”, e “Scienze delle amministrazioni e delle politiche pubbliche”. Il prof. Guerra fa anche riferimento alla possibilità di conseguire dei master di I e II livello, ossia corsi di alta formazione, oppure di intraprendere un dottorato di ricerca, al quale si accede tramite concorso e la cui durata in genere non supera i 3 anni. Il docente conclude esponendo  la grande potenzialità rappresentata dal Progetto Erasmus, sulla base del quale il Dipartimento si mostra in contatto con diverse sedi europee (Parigi, Madrid, Londra, Bilbao, Anversa, Bordeaux…) e promuove i servizi offerti, con particolare riferimento alla biblioteca, munita di ben 140.000 monografie e 150 riviste correnti che possono essere consultate dagli studenti interessati.

Il Dipartimento di Sociologia. La prof.ssa Alessandra Rimano , invece, ci spiega alcuni validi motivi per scegliere il Dipartimento di Sociologia: esso permette di acquisire competenze utili alla comprensione dei processi e degli eventi della società contemporanea. Troviamo in questo caso tre lauree triennali, che consistono nelle classi di “Sociologia”, “Scienze e tecniche del servizio sociale” e “Relazioni economiche internazionali”, ed altrettanti corsi magistrali, ossia: “Scienze sociali applicate”, “Progettazione, gestione e valutazione dei servizi sociali” e infine “Analisi economica delle istituzioni internazionali”. La Rimano decide in questo caso di non soffermarsi su queste ultime possibilità, poiché hanno a che fare con una scelta che avverrà in futuro non troppo prossimo, ma si concentra al contrario sul dirci qualcosa in più in merito alle lauree triennali. Nello specifico ci tiene a sottolineare l’interdisciplinarietà dei vari corsi, che affrontano discipline quali la storia, la psicologia, l’antropologia e la stessa sociologia, introducendo poi quelli che sono i profili professionali che tali corsi mirano a creare; in questo caso si va dallo specialista in scienze sociali e politiche sociali allo specialista del personale e dell’organizzazione del lavoro, passando dall’operatore di ricerca sociale all’intervistatore e rilevatore professionale.                                                                                                                                        L’intervento si conclude con 3 consigli per gli studenti che si accingono a compiere quest’importante scelta:

1.”Smanettate”, informatevi in rete, cercate quei corsi che maggiormente trattano ciò che più vi interessa;

2.Non abbiate paura di sbagliare nella scelta, c’è sempre la possibilità di poter cambiare percorso universitario (e perché no di vedersi riconosciuti alcuni esami);

3.Sfruttate in futuro tutte le occasioni che il vostro Dipartimento, e l’Università più in generale, vi offrono (richiedere borse di collaborazione o partecipate a ricerche ad esempio).

Il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale. Giunge poi il momento del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale; la parola passa quindi a Gaia Peruzzi. Per quanto riguarda il settore della comunicazione vengono presentati i due corsi di laurea triennale offerti: “Comunicazione, tecnologie e culture digitali” e “Comunicazione pubblica e d’impresa”. La principale differenza tra i due consiste negli sbocchi professionali offerti; nel primo caso vengono infatti fornite le competenze per poter operare nelle imprese che “producono” comunicazione (giornali, radio, televisione, ecc…), nel secondo caso invece si avrà la possibilità di lavorare nelle vesti di “esperto di comunicazione” in aziende che si occupano di tutt’altro, poiché ogni impresa ha oggi bisogno di investire, per l’appunto, nella comunicazione. La docente spiega poi brevemente come saranno articolati i corsi, chiarendo come lo studio dei media sarà introdotto in un secondo momento, una volta acquisitedunque le competenze necessarie a una piena comprensione della società e dei processi che in essa hanno luogo. Inoltre i media non verranno più visti come semplice strumento di intrattenimento e divertimento, ma si adotterà invece un approccio professionale, volto ad individuarne le logiche di funzionamento, i meccanismi e le conseguenze a livello sociale.                                                                                      Si passa poi a parlare del corso di “Cooperazione internazionale e sviluppo”, il quale prepara gli studenti ad agire nell’ambito di strutture pubbliche, onlus e organizzazioni non governative nelle vesti di agente di sviluppo locale, consulente di sviluppo locale, collaboratore di agenzia stampa o ancora in quanto esperto di programmazione nazionale. Anche in questo caso si fa riferimento alla possibilità di poter “partire in Erasmus” e all’opportunità di accedere a diversi laboratori, tra i quali ricordiamo proprio “RadioSapienza”.

L’incontro si conclude con piccole lezioni-tipo, allo scopo di introdurre questi studenti alla realtà accademica nella quale saranno catapultati dal prossimo anno. Per il Dipartimento di Scienze Politiche abbiamo la prof. Giulia Caravale, la quale ci spiega in pillole cause e conseguenze del referendum noto ormai come “Brexit”; per l’area di sociologia invece vengono presentate le cosiddette parole chiave, rappresentate dai termini: sociologia, società, teorie e metodi. Infine interviene il prof. Marco Bruno, che introduce il concetto di “culture digitali”.

 

Marika Catalani

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