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Al Giffoni Digital Hub anche Sapienza per presentare la ricerca su bambini e tecnologie

      Intervista Mario Morcellini

Il progetto che verrà presentato presso il Giffoni Digital Hub domenica 22/07 a Salerno, non è, come potrebbe sembrare dal nome, un nuovo sofisticato sistema operativo in grado di fare le scarpe a IOS nel giro di poco tempo, ma un progetto di ricerca su bambini e nuove tecnologie che ha coinvolto quattro università e queattro grandi aziende attive nel campo della comunicazione sul territorio nazionale.

Giffoni Digital Hub infatti è la creative agency che progetta e realizza strategie, format ed eventi legati al mondo dell’innovazione culturale e digitale e che supporta grandi aziende, enti pubblici e organizzazioni nell’elaborazione di nuove strategie e soluzioni creative, nello sviluppo dei propri progetti, nella gestione efficace delle relazioni pubbliche, istituzionali e commerciali.

 

In questo caso la ricerca di interesse scientifico ha avuto per oggetto l’analisi dei “racconti digitali” (digi.tales) del rapporto dei bambini tra i 3 e i 6 anni (ecco spiegato quel 3.6) con la tecnologia: ovvero di come cambia e a quali conseguenze può portare il consumo tecnologico nella fase cruciale dell’essere umano che passa dalla tutela esclusiva della famiglia al primo contatto in società con le istituzioni: l’ingresso a scuola.

Difatti molti di noi ricordano quei giorni che sono anche i primi ricordi dell’infanzia proprio per il loro forte impatto emotivo.

Da qui l’interesse degli enti di ricerca e delle aziende coinvolte, per indagare questo fenomeno.

Quella compresa dai 3 ai 6 anni è la fascia d’età più delicata nello sviluppo della personalità e nel rapporto con gli altri che comincia a sviluppare l’essere umano.

Per la Sapienza interverrà alla presentazione del progetto Mario Morcellini, consigliere alla Comunicazione, con una relazione dal titolo “La relazione dinamica bambini/tecnologie. Una ricerca che ricomincia da tre“.

Il commissario dell’AGCOM Mario Morcellini, nonché, essendo stato tra l’altro Prorettore alle comunicazioni e direttore del dipartimento CORIS della Sapienza, il creatore della nostra Radio Sapienza, chiarisce la novità di questo progetto nell’intervista che ci ha rilasciato.

In prima persona il professor Morcellini ha creduto in questa ricerca per andare alla radice dei problemi sociali che si manifestano pienamente in età adolescenziale e adulta ma che invece hanno il loro ceppo in quell’età infantile oggetto dell’indagine.

Per cui risulta assurdo, come osserva il professore, che non ci fossero studi precedenti simili riguardanti l’età compresa dai 3 ai 6 anni, perché le capacità gestuali nei confronti delle tecnologie si verificano in quella fascia d’età.

Il professore ha tenuto a precisarci che “la società che lascia solo le tecnologie ad educare i bambini sarebbe la più stupida delle società”. A scuola per la prima volta, l’insegnante si trova ad avere di fronte ad un bambino che non pensa che il maestro o la maestra sia il “rappresentante della società degli adulti”, fatto che garantiva la loro autorità, anzi, entra a scuola con il tablet pensando di sapere cose in più del maestro o della maestra, i quali, perdendo carisma agli occhi dei bambini, rischiano di assumere misure non sempre corrette.

 

Il gruppo della Sapienza tra i suoi meriti, inoltre, ha quello di aver dato vita a un comitato etico e ad un regolamento etico per condurre un’ indagine di questo genere, dato che per quella fascia d’età non erano presenti elementi che regolassero le ricerche sociali riguardanti.

 

Una ricerca quindi che apre anche il campo, per questi temi che si credeva appartenessero e fossero propri solo di scienze dell’educazione, anche al settore delle comunicazioni che si è distinto all’interno della ricerca e ai tanti altri campi disciplinari che hanno dato un loro contributo determinante alla realizzazione di questo progetto.

 

La collaborazione infatti testimonia l’estrema importanza di questa indagine. Come conclude Morcellini: “I bambini in qualche modo sono i primi immigrati in questo mondo” e perciò serve più che mai comprendere i diversi comportamenti che hanno rispetto ai nostri e il loro nuovo linguaggio, i loro nuovi racconti.

 

Per ulteriori info potete visitare il sito della Sapienza: https://www.uniroma1.it/it/notizia/il-progetto-infnzia-digitales-36-al-giffoni-film-festival

 

Pietro Sorace

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