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L’intelligenza artificiale: fra sfide ed opportunità

È stata un convegno ricco di ospiti e contenuti quello che si è tenuto la mattina del 5 novembre nella Sala “Aldo Moro” del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. A dare inizio all’evento, a cui è stato dato il nome “Intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione: esperienze e prospettive”, è stato il Ministro Fioramonti in persona. Ha prima di tutto espresso la sua gratitudine per l’impegno di tutte le personalità coinvolte nella realizzazione dell’incontro per poi sottolineare l’importanza centrale che questo tema ha per il MIUR, il Ministero che è più vicino ai giovani, la linfa del nostro paese. L’introduzione e il miglioramento dell’intelligenza artificiale nei servizi offerti dal MIUR è, secondo il Ministro, fondamentale per accrescerne la qualità e l’efficienza.

Dopo la breve introduzione fatta da Fioramonti, la parola è passata ai vari ospiti che, pur muovendosi intorno a un perno comune, hanno spaziato molto negli argomenti trattati, dando così un dipinto del tema dell’intelligenza artificiale ricco di sfaccettature. L’avvocatessa Carla Secchieri ha affrontato la questione da una prospettiva giuridica, segnalando le potenzialità dell’I.A nel dar vita ad una giustizia predittiva (cioè capace di indicare a priori gli esiti di un processo) ma sottolineando anche i limiti di queste tecnologie e quindi gli ostacoli nell’applicabilità di fredde procedure scientifiche a processi che hanno l’essere umano per oggetto. Paolo De Santis, Responsabile dello sviluppo del sistema informativo del MIUR, ha mostrato come l’utilizzo dei chatbot stia dando frutti estremamente positivi nel migliorare il dialogo tra gli utenti e il MIUR. La questione dell’etica è stata invece parte importante del discorso di Walter Aglietti, Direttore dei laboratori software IBM Italia, il quale ha evidenziato la labilità del confine tra ciò che è etico e ciò che non è, sostenendo tuttavia che l’esistenza di tale principio alla base dell’I.A è imprescindibile. L’assenza di etica causerebbe l’inefficacia di queste tecnologie. O ancora Luigi V. Mancini, Presidente del corso di laurea magistrale in Cybersecurity, che oltre ad aver introdotto il corso, ha evidenziato l’importanza crescente della cybersecurity nell’influenzare la nostra quotidianità insieme ai rischi e pericoli che ne possono derivare.

Se durante il convegno sono emerse le varie criticità legate all’intelligenza artificiale, soprattutto in merito all’etica e alla sicurezza, allo stesso è risultato chiaro che uno sviluppo ben ponderato in questo settore è fondamentale per la crescita del paese e per garantire un costante progredire. L’intelligenza artificiale rappresenta un presente ed un futuro che non possiamo ignorare. Ignorarlo vorrebbe dire esserne vittime. È essenziale quindi, per concludere con le parole del Ministro, “non subire, ma guidare la rivoluzione tecnologica”.