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Zava PrometheuS: la prima Hypercar open source tutta italiana

L’Italia è la patria delle supercars, come dimostrano i successi e la fama ottenute da case come la Ferrari, Lamborghini o Maserati. Nonostante l’evoluzione del settore con il prorompente ingresso del motore elettrico e delle tecnologie per ridurre i consumi e le emissioni, è sempre italiano il progetto della prima Hypercar, supercar a motore elettrico, prodotta in serie. Il progetto sarà il primo caso di produzione “open source”. Saranno interpellati nel processo, tramite il web, gli utenti, che possono contribuire sia economicamente con delle donazioni sulla piattaforma online di crowdfounding “Indiegogo”, sia scambiando idee e suggerimenti agli sviluppatori sempre tramite la stessa piattaforma. L’idea è da attribuirsi a 5 tecnici dell’automotive provenienti da FCA, Honda e Volkswagen che hanno avviato in Veneto la Start-up Zava.

L’obiettivo della Start-up è quindi quella di creare una Hypercar del tutto “open source” ma che superi facilmente tutti i competitor del mercato elettrico nelle tecnologie usate e nelle prestazioni. Zava vuole far riconoscere il “Made in Italy”, che ha caratterizzato il progetto, rendendo “PrometheuS”  una sportiva degna delle aziende che hanno fatto grande l’Italia nel mondo in questo settore, capace di raggiungere altissime prestazioni grazie alla propulsione elettrica, batterie innovative capaci di reggere tali prestazioni, aereodinamica estrema, distribuzioni ottimali di peso e l’utilizzo di materiali ultraleggeri che conferiscono all’Hypercar prestazioni quasi da gara.

La motivazione principale che ha spinto gli ideatori di questa Start-up a rendere il progetto di PrometheuS un progetto “open source” è stato quello di voler condividere le innovazioni tecnologiche utilizzate, realizzate grazie a idee, suggerimenti e desideri provenienti da tutti gli utenti del web, affinché possano essere riutilizzate a beneficio della mobilità del futuro. Questa rivoluzione avviata da Zava, con l’inclusione nella progettazione della vettura dei possibili clienti tramite il web, è stata definita dalla stessa azienda con il nome di “e-Revolution”.

Alfonso d’Aiello