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Paolo Portoghesi al Caffé Letterario della Sapienza: “Lo stato attuale dell’architettura italiana è penoso”

Paolo Portoghesi, già docente della Sapienza, tra i principali interpreti del panorama architettonico e culturale attuale grazie all'interesse suscitato dalle sue ricerche e dai suoi studi storici che hanno riguardato il concetto di luogo, la città, il Borromini, il moderno-postmoderno e il rapporto tra natura e architettura, è stato il protagonista del quinto incontro del Caffè Letterario della Facoltà di Architettura; in un incontro che si è svolto mercoledì 9 dicembre, Paolo Portoghesi ha discusso, insieme a Giuseppe Pullara (giornalista del Corriere della Sera) e a Giancarlo Priori (dell'Università Federico II di Napoli), del volume "Paolo Portoghesi. L'architettura come riflesso dell'anima", scritto da Gioia Seminario, anche lei presente all'incontro.

Paolo Portoghesi, architetto : “Oggi stiamo vivendo un nuovo Neorealismo. L’Europa deve rinascere”.

Paolo Portoghesi, già docente della Sapienza, tra i principali interpreti del panorama architettonico e culturale attuale grazie all’interesse suscitato dalle sue ricerche e dai suoi studi storici che hanno riguardato il concetto di luogo, la città, il Borromini, il moderno-postmoderno e il rapporto tra natura e architettura, è stato il protagonista del quinto incontro del Caffè Letterario della Facoltà di Architettura; in un incontro che si è svolto mercoledì 9 dicembre, Paolo Portoghesi ha discusso, insieme a Giuseppe Pullara (giornalista del Corriere della Sera) e a Giancarlo Priori (dell’Università Federico II di Napoli), del volume “Paolo Portoghesi. L’architettura come riflesso dell’anima“, scritto da Gioia Seminario, anche lei presente all’incontro.

L’intervento di Paolo Portoghesi ha visto l’architetto rispondere a due domande che gli sono state rivolte dalla preside della facoltà di Architettura, Anna Maria Giovenale: se oggi come oggi esiste un’esigenza culturale di Neorealismo e se esiste davvero un rapporto tra tradizione e innovazione. “Avendo la convinzione che l’architettura è anche un linguaggio, io da parte mia cerco di mandare dei messaggi, anche insegnando, in modo che gli altri se ne approprino e diano ciascuno la propria interpretazione”, ha esordito Portoghesi, “ho respirato il clima del Neorealismo, ho vissuto quel periodo in pieno. Cosa c’è di attuale nel Neorealismo? L’analogia con il periodo che stiamo vivendo, senza dubbio”. L’architetto ha poi paragonato i giorni nostri con gli anni ’40 del Neorealismo italiano: “Negli anni ’40 il Neorealismo era considerato come il risveglio da un brutto sogno, la presa di coscienza del fatto che bisognava riflettere sulla condizione umana e cercare di trovare la forza per ricostruire”, ha aggiunto a tal proposito Portoghesi, “oggi stiamo vivendo una situazione simile. L’Europa ha cercato di organizzarsi sulla base di un discorso prettamente economico e si è accorta solamente adesso di non essere davvero una comunità ma un insieme di cose tra loro molto diverse”.

Riflettendo sullo stato attuale dell’architettura, Paolo Portoghesi ha detto: “Negli ultimi decenni l’architettura ha seguito soprattutto la traccia della pubblicità, ma non si può andare avanti così. Credo che le nuove generazioni debbano porsi lo stesso problema che si erano posti gli architetti (e gli intellettuali, più in generale) degli anni ’40”. Concentrando la sua attenzione su Roma, poi, l’architetto ha descritto la Capitale come una “città chiave, che avverte il monito che viene dal passato e che, nel corso degli anni, ha saputo essere città diverse rispecchiando sempre le qualità migliori del tempo”. Un consiglio per i giovani architetti della scuola romana? “Devono essere aperti alla modernità, ma allo stesso tempo devono necessariamente confrontarsi con il peso della città di ieri”, risponde Portoghesi, “Roma non è riuscita a diventare una società moderna: l’unico quartiere veramente moderno rimane l’EUR, costruito a caso quando Roma avrebbe dovuto ospitare l’Esposizione Universale. Lo stato attuale dell’architettura, in Italia, è penoso”. A proposito dell’EUR, è subentrato al microfono il giornalista Giuseppe Pullara, che ha duramente criticato il “Nuovo Centro Congressi” (edificio in costruzione a Roma da ormai otto anni, noto ai più come “La nuvola”), progettato da Massimiliano Fuksas: “‘La nuvola’ di Fuksas è una balena, non ha niente di celestiale, è una balena spiaggiata. E’ una delle tante opere sbagliare e incompiute, non funzionale alla vita della città”.

Gioia Seminario, autrice del libro “Paolo Portoghesi. L’architettura come riflesso dell’anima“, da parte sua ha detto: “Ho voluto esplorare un terreno poco battuto. Questo libro non è frutto di omaggio e non vuole raccontare quello che è stato più volte raccontato. Piuttosto, è un libro che nasce da una ricerca, dalla voglia di capire cosa rende il personaggio di Paolo Portoghesi un personaggio unico. Ringrazio l’architetto, che ha deciso di partecipare in prima persona, lasciandosi intervistare più volte. La sua conoscenza mi ha aperto un mondo e, a mio avviso, ne è venuto fuori qualcosa in più di quella che avrebbe potuto essere una semplice opera teorica”.

Mattia Marzi

Intervista a Paolo Portoghesi:

      Intervista Paolo Portoghesi