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Dal 12 al 17 marzo torna il Cortinametraggio – intervista alla sua direttrice Maddalena Mayneri

Cortinametraggio

Torna dal 12 al 17 marzo, l’ormai storico festival del cortometraggio: il “Cortinametraggio”, presso Cortina D’Ampezzo (BL).
Abbiamo avuto la possibilità di intervistare la sua creatrice: Maddalena Mayneri. Fin da subito si dimostra una persona molto alla mano – vuole subito che gli dia del tu – ma soprattutto, è una persona che sa molto bene di cosa parla.

Festival del Cortometraggio

Numerosi saranno gli incontri che daranno vita a Cortina, dove professionisti del settore esploreranno le nuove tendenze nel campo dell’audiovisivo. Tra questi, le sessioni con le piattaforme WeShort e The Film Club con The Hot Corn; il colloquio con il regista e istruttore di recitazione, affiliato all’Actors Studio, Danny Lemmo; il confronto con il recente direttore artistico del Torino Film Fest Giulio Base e cineasti come Nicola Prosatore, Valerio Vestoso, David Warren e Paolo Genovese; il rinomato incontro con l’agente cinematografica Moira Mazzantini e la responsabile del casting Chiara Polizzi; oltre all’interazione con i produttori Gianluca Curti, Marina Marzotto, Michele Zanella, Marco Belardi, Maria Grazia Saccà, Filippo Montalto e l’attrice Morena Gentile.

Saranno presenti anche omaggi al grande cinema, come la proiezione speciale del celebre film di Visconti “Il Gattopardo”, restaurato, in presenza di 150 studenti dell’Istituto Omnicomprensivo Val Boite.

LE COLLABORAZIONI

La nuova sezione “Made In USA”, curata artisticamente da Silvia Bizio e in collaborazione con il Santa Monica College (SMC) e Maria Cristina Heller, presenterà numerosi cortometraggi, tra cui “Ovejas Lobos” di Alex Fischman Cárdenas, “Thirstygirl” di Alexandra Qin e “Whiteness at work” di Peter Nelson.

Ci sarà uno spazio dedicato anche alla letteratura, con presentazioni di libri come “Ostiawood” di Daniele Orazi con Silvia D’amico e “Siamo stelle che brillano” di Vittoria Schisano e Alessio Piccirillo.

L’apertura della 19a edizione di Cortinametraggio sarà accompagnata dal duo “Vibrantmusic”, formato da Edoardo Fabbiani al violino e Pietro Salardi alla tromba.

I PREMI

La cerimonia di premiazione concluderà l’evento, durante la quale saranno assegnati vari riconoscimenti, tra cui il premio Cortinametraggio per il Miglior Corto assoluto in collaborazione con Enel, il premio Rai Cinema Channel, il premio Miglior Commedia offerto da Aermec, il premio del Pubblico conferito da The Film Club, il premio della stampa da Visottica, i premi miglior attore/attrice da Pianegonda, il Premio Miglior Sceneggiatura da Andromeda Film, il premio San Benedetto I mestieri dello spettacolo, e il premio speciale WeShort.

L’INTERVISTA

Maddalena Mayneri, fonte Wikipedia.

Com’è collaborare con Niccolò Gentili dopo tutti questi anni?

Una follia lavorare con lui! (scherza) Perché lui è un istrionico, simpatico, intelligente, pazzo completo, un genio vero e proprio. É forse uno dei più grandi esperti di cortometraggi. Solo che stargli dietro non è facile, però è bravo!(ride). É stato bravissimo, si è visto 425 corti e dopo insieme  ad un team abbiamo selezionato e litigato sulla sua selezione. Però penso che sia un vero genio lui.

Cosa si aspetta dall’edizione di quest’anno?

Dico sempre che quest’anno, pur essendo alla 19esima edizione, è forse l’edizione più importante. Perché quest’anno stiamo dando veramente un importanza estrema ai registi che sono in concorso. Finalmente sono loro i protagonisti del cortinametraggio. Insieme ovviamente a tutti i talents e alle giurie che ci sono. Però loro vengono sù proprio per seguire i vari incontri. Tutti i pranzi saranno a loro dedicati con qualcuno dei nostri giurati. Saranno i veri protagonisti. Mi auguro che le persone che vengono sù per la giuria e che vengono sù per visionare e conoscere questi ragazzi trovino veramente i nuovi talenti italiani. Questo è l’obiettivo, più che degli altri anni. Abbiamo fatto un programma ricco di appuntamenti. Ricco di ospiti e produttori che vengono sù per conoscere. Li metteremo a confronto con i produttori, con dei registi importanti, con degli attori importanti, con dei casting director, con degli agenti importanti. Avranno modo di avere durante questa settimana, dei rapporti umani con delle persone che magari per loro non è sempre facile contattare. Questa è la cosa più importante.

Qual’è stato un miglioramento apportata a questa edizione rispetto all’anno scorso?
Negli anni come è cambiato il festival negli anni?

Io ho sempre cercato di dare la faccia al festival come un evento di aggregazione. Abbiamo la fortuna di essere a Cortina quindi logicamente la gente ha piacere di venire perché siamo a Cortina. Però man mano che è cresciuto, i corti sono sempre stati più belli. C’è stata una crescita una crescita davvero esponenziale del valore dei cortometraggi. Pian piano stanno ricominciando ad esserci anche le commedie, cosa che per un paio di anni i ragazzi si erano bloccati. Adesso ho la fortuna di avere molte persone importanti del mondo del cinema che vogliono venir sù, ma mi tocca dirgli di no spesso perché non c’è più posto! Infatti gli dico “se volete venire venite ma come esterni”, purtroppo non posso ospitarli tutti. C’è un grande interesse a venire sù. Ti dico che quest’anno ho dei nomi importantissimi – non ti dico quali sono perché non è corretto nei loro confronti – che hanno deciso di venire su loro interesse, pagandosi tutto, per vivere il festival e stare con noi. Questo vuol dire che il festival è oramai cresciuto ed è diventato un punto di incontro, e di arrivo per i corti per poi diventare lungometraggi.

Paolo Genovese, fonte Versiliatoday.it

Quest’anno tra gli ospiti spicca il regista Paolo Genovese…

Non è mai mancato! Non è che c’è solo quest’anno. Da quando io faccio il Cortinametraggio non è mai mancato ad un edizione. É uno dei miei migliori amici, è dal ’98 che viene.

Ok, perché appunto lui ha vinto nel ’99 il premio miglior corto.

Sì nel ’99 ha realizzato “Piccole cose di valore non qualificabile” ed ha vinto. Da quel momento quel corto  ha cambiato la sua vita in maniera forte, ma anche la mia! Perché quel corto è veramente fantastico, che suggerisco a tutti voi di guardarlo, lo trovate sul canale Youtube. Quest’anno festeggia i 25 anni dalla realizzazione e quindi faremo una proiezione speciale ed un incontro con lui. Però lui non è mai mancato.

Cortina D’Ampezzo dall’alto, fonte ANSA.it.

…ti volevo chiedere se avresti qualche aneddoto legato a questo autore, o comunque un aneddoto che rispecchi lo spirito del festival.

Allora con Paolo è successo questo, ed è quello che ha segnato la mia vita. Con il suo corto Paolo mi ha fatto innamorare del mondo dei cortometraggi. Quando lo ho visto che ha vinto mi sono avvicinata e gli ho chiesto “Mi permetti di aiutarti a promuoverlo in una determinata situazione?” E lui: “Certo!”. Io sono andata al comando centrale dell’Arma dei carabinieri, l’ho fatto vedere ed è diventato il corto promozionale  e istituzionale dell’Arma. Tuttora quando l’Arma ha degli incontri e si fa il dibattito sull’argomento del corto – che è l’abuso da parte di un padre nei confronti della figlia – prendono questo corto ad esempio e lo chiamano magari a parlare. Ed è stato forse il più forte guadagno da parte mia, e che ho diviso con i due registi. Tutto quello che c’è stato è stata una grandissima organizzazione, ci hanno pagato – giustamente – ed io ho diviso il guadagno con loro. Questa è stata una cosa fantastica, io avevo comprato i diritti del corto dall’allora Arcopinto, perché non potevo fare io la divulgazione senza prima avere i diritti. E da là è partito un piccolo bisness, ma un bisness che ci ha legato per la vita, ed è stato bellissimo. Io porto sempre quel corto ovunque, nelle università dove vado a far lezione, nei convegni, ecc… Ormai lo so a memoria, però guardo molto negli occhi le persone che lo guardano, e voglio vedere le reazioni. Di aneddoti a Cortinametraggio ce ne sarebbero tantissimi negli anni. Ti dico che chi ha inaugurato la prima edizione è stata Lina Wertmuller, che con lei ho conosciuto Mario Monicelli, Gillo Pontecorvo, Giuliano Montalvo, Citto Maselli, Paolo Villaggio. Sono passati tutti da Cortinametraggio, e con loro ho passato le esperienze più belle. Perché mi hanno insegnato cosa è il cinema, e io mi arrabbiavo con i registi dei corti che erano sempre in ritardo mentre i Maestri erano sempre puntuali in sala, regolari. I giovani sempre a doverli cercare. Una volta invece ho perso Monicelli, Villaggio e Pontecorvo. Si erano persi nel bosco e abbiamo dovuto mandare un elicottero a prenderli. Questo è un episodio del ’98 – ’99. Negli anni più vicini a noi ci sono  tanti episodi da quelli che fanno ridere, alle mie arrabbiature, come quando voglio che stiano zitti e salgo sulla sedia facendo dei fischi “alla pecoraia”  e li zittisco tutti (ride). Sono molto severa durante il festival, perché è molto difficile da organizzare e complesso. Io ho una squadra di 3 ragazzi che lavora per me tutto l’anno, domenica invece arriva tutto il team dell’ultimo mese e mezzo e siamo 25… Alla fine son sempre io quella che fa la trottola a destra e sinistra. Mercoledì ad esempio, mi viene il mal di pancia a pensare cosa succederà. Mercoledì mattina appunto, avremo una cosa bellissima che è aperta al pubblico se vorrà. Ovvero faremo vedere un film, che è il Gattopardo in versione restaurata, per le scuole alle 9 di mattina. Alle 10:30 invece c’è l’incontro con WeShort e The Film Club nella parte opposta di Cortina. A pranzo invece saremo con la capitaneria di porto perché faremo un incontro con la Guardia Costiera, per avvicinare i ragazzi perché vorrebbero far fare ad un regista del festival un corto promozionale per i 160 anni del corpo della capitaneria costiera che sarà nel 2025. Quindi noi diamo possibilità enormi di crescita ai ragazzi che sono in concorso. Penso che sia l’unico festival che dà questo.

Com’è stata la collaborazione con il Santa Monica College (SMC) per la nuova sezione “Made In USA”?

“Devo fare un grandissimo grazie ad una attrice italiana, ma che vive a Los Angeles, ovvero Maria Cristina Heller. Un giorno mi ha detto: “Ma perché con fai una collaborazione con loro? Conosco molto bene il direttore”. Ci siamo sentiti, all’inizio doveva venire qualcuno di loro ma alla fine non ce l’hanno fatta, anche perchè noi purtroppo non ci possiamo permettere di pagare aerei intercontinentali. Non siamo un festival ricco, anche se sembra, ma non lo siamo per niente. E quindi loro ci hanno dato la collaborazione, suggerito dei corti, e hanno anche mandato un loro corto e molto probabilmente a novembre andrò io da loro. Porterò il meglio del Cortinametraggio. É molto importante questa partnership”.

Che consigli daresti ad un giovane autore che volesse partecipare a questo festival?

Prima di tutto, io spero che i registi capiscano che bisogna scrivere anche un po’ più di commedie. Perché ormai i corti sono tutti molto tragici. So che è molto più difficile scrivere una commedia, però ne abbiamo bisogno tutti. Ovviamente dovranno iscrivere i loro corti, basta che siano lunghi massimo 20 minuti e che siano iscritti nei tempi giusti sulla piattaforma di FilmFreeWay. Quello che consiglio io ai ragazzi, è che non occorre avere un corto in concorso per venire e partecipare a tutti gli incontri, masterclass e corsi. Io dico venite e seguite queste manifestazioni, confrontatevi nei posti dove riuscite a confrontarvi con chi il cinema ve lo può insegnare. Non abbiate paura! Perché molto spesso si aggregano tutti i ragazzi registi e stanno tra di loro, quando magari di fronte hanno il classico Paolo Genovese oppure Nicola Guaglianone, o Nicola Prosatore, o Valeria Fabrizi – perché i nomi a Cortina saranno tanti – però non vanno lì a chiedere e far domande. Questa è una cosa che mi fa proprio impazzire. Cioè io dico… cercate di tirare fuori la vostra curiosità! Fate le domande. Andate ai festival, laddove pensate di poter incontrare le persone giuste, imparate e rubate tutte le nozioni, le notizie, tutte le informazioni che vi possono dare. Un po’ come quando facevo io da piccola quando andavo a pattinare qui a Cortina. Mi mettevo dietro la maestra e guardavo e rubavo tutto quello che insegnava all’altra bambina. Come ho fatto poi con Monicelli, Pontecorvo, o con Vittorio Gassman quando mi raccontava cos’è il cinema. Io rubavo – in maniera onesta – tutte le informazioni e le facevo diventare quasi mie dicendo: “Diritti di…”. Son cose ti rimangono. Se tu vedi Pierfrancesco Favino che recita, e tu stai studiando e ovvio che cerchi di seguire un po’ lui. Anche per capire perché – secondo me – è diventato il migliore attore in Italia. Cerchi di carpire i suoi segreti e farteli tuoi in modo da imparare di più.