RadioSapienza

Il Futuro Ascoltalo QUI. La radio ufficiale della Sapienza

Bangarang: la città di Taranto vista con lo sguardo dei bambini, il film vincitore del premio speciale della giuria ad Alice nella Città

Bangarang

RadioSapienza e Cinemonitor alla Festa di Roma con Alice nella Città

Bangarang di Giulio Mastromauro ha vinto il premio speciale della Giuria di Alice nella Città 2023, sezione dedicata ai giovani della Festa del Cinema di Roma.

Bangarang: crescere con l’Ilva sullo sfondo

Giulio Mastromauro, cresciuto a Molfetta e trasferitosi a Roma dopo la laurea in giurisprudenza, torna in Puglia nella città di Taranto con l’unico documentario in concorso nella sezione Panorama Italia di Alice nella Città, e che ha vinto il premio speciale della giuria. 

L’occhio di Mastromauro si posa principalmente sui quartieri più popolari, Paolo Sesto e i Tamburi, utilizzando come filtro principale lo sguardo dei bambini, in modo sensibile ed originale. Colpisce fin da subito infatti la naturalezza con cui ragazzi e ragazze di diverse età si prestano davanti alla telecamera, giocando e raccontando la propria città, la propria vita e le proprie esperienze, con un mix di ingenuità e spontaneità che spesso arriva dritto al punto più di mille parole.

 Lo sai che cos’è l’inquinamento?

Quello che fa l’Ilva

Tra partite a calcio in dei campetti improvvisati di periferia, o a Pikachu (un gioco in cui si battono le mani a tempo) sui tetti dei palazzi, o mentre ballano per registrare un video su tiktok, o scherzano prendendosi a “mazzate” (come direbbero in dialetto) tra pugni e schiaffi vari, in lontananza si vedono sempre le ciminiere e i fumi dell’Ilva, l’acciaieria più grande d’Europa a ridosso della città. I dati e studi scientifici dimostrano come il numero di tumori e leucemie nella città di Taranto sia nettamente superiore alla media, anche tra i più piccoli, come ricorda il murales di Giorgio di Ponzio, morto di cancro a 15 anni, di cui il regista chiede ai bambini se ne conoscono la storia.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Jorit (@jorit)

È su questa dicotomia infatti che lavora il regista, tra l’innocenza inconsapevole dei bambini in primo piano, e la minaccia dell’ilva in lontananza, simbolo di un mondo adulto che sembra averli dimenticati, che non compare mai direttamente nel film se non attraverso le parole dei bambini e il gigantesco ecomostro costantemente sullo sfondo. 

Bangarang, con il suo approccio originale che mette al centro il mondo dell’infanzia, cita nel suo titolo l’urlo dei bambini sperduti del film Hook di Steven Spielberg, tratto dalla storia di Peter Pan. Un urlo che è di gioco, energia, ma anche di rabbia e liberazione, un urlo che ha bisogno di essere ascoltato e che Mastromauro racconta con delicatezza ed empatia, entrando nel mondo dei più piccoli, mostrando le difficoltà e le capacità di adattamento ad una realtà complessa e allarmante da un punto di vista sanitario, ma che nonostante tutto i protagonisti non riescono a smettere di amare: “Taranto è la più bella”.