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Il “Quaderno di Spinoza” di Karl Marx

Lo spinozismo ha sempre avuto nel corso della sua storia un’andamento altalenante, ma, nel momento in cui torna in auge e si avverte la necessità di riparlarne, di rimettere sul tavolo le tematiche da lui trattate e dai suoi seguaci, non possono non coniugarsi le menti di una studiosa di Spinoza, come Ludovica Filieri e della casa editrice Bompiani, nella ripubblicazione del libro “Quaderno di Spinoza di Karl Marx”, in tutte le biblioteche da marzo 2022.

Dopo 35 anni dall’uscita della prima edizione, a cura di Bruno Bongiovanni, la filosofia di Spinoza e la sua rilettura da parte di Karl Marx, ritorna a bussare alle nostre menti. La seconda edizione del libro, a cura di Ludovica Filieri, non è una semplice ristampa del libro, ma al suo interno troviamo delle novità interessanti, quali la presenza del testo a fronte, fortemente voluto dalla curatrice, la quale ritiene che il testo possa essere un’aiuto, per coloro che decidono di avventurarsi nella lettura di tale libro “Bisogna capire di cosa si sta parlando, così da poter vedere in pratica i temi, le citazioni a cui si fa riferimento” afferma la Filieri, dunque la nuova edizione ci dà la possibilità di poter vedere con i nostri occhi le parole di Spinoza e magari perchè no elaborare una nostra riflessione attraverso la guida delle note di Marx.

Ma cos’è il “Quaderno di Spinoza di Karl Marx”? É una raccolta di appunti e annotazioni, che nel 1841 il ventitreenne Karl Marx, dedica allo studio del Trattato Teologico-Politico e delle lettere di Spinoza, tale studio farà si che nella mente di Marx germoglino temi quali: democrazia radicale, la critica nei confronti della religione ebraica e l’affermazione della libertà d’espressione, il quaderno inoltre costituisce la testimonianza diretta dell’influenza della filosofia spinoziana, nella maturazione della riflessione filosofico-politica di Marx stesso; influenza visibile non solo in questo lavoro ma in molte sue opere giovanili.

All’interno del libro è presente un’introduzione, scritta dalla curatrice del testo dal titolo Marx o Spinoza? Il titolo non è casuale, poichè l’obiettivo dell’analisi della Filieri, è proprio cercare di capire in questa ricomposizione attuata da Marx, dove finisca il pensiero di Spinoza e dove inizino le riflessioni di Marx. Questo legame che emerge tra le due figure, pone svariati interrogativi e spunti di riflessione e quale luogo migliore per discuterne se non al Dipartimento di Filosofia, sito a Villa Mirafiori, in un seminario che vede come protagonisti la curatrice della seconda edizione del libro Ludovica Filieri, la professoressa di filosofia teoretica Donatella Di Cesare, la professoressa Pina Totaro, il professor Massimo Cacciari e ovviamente studenti e dottorandi del dipartimento.

Il seminario che si è svolto questa mattina, alle ore undici nella aula V, ha visto l’intervento di tutti i rispettivi ospiti e un notevole interesse da parte del pubblico. La prima questione affrontata, a seguito della lettura di alcuni passi del quaderno e di alcuni scritti del giovane Marx, da parte di Ludovica Filieri è perchè nel corso degli anni alcuni studiosi di marx e Marx stesso abbiano guardato a Spinoza e al suo pensiero? La risposta della Filieri è stata che sicuramente Spinoza sia stato ripreso dai Marxisti, in quanto egli è stato la fondazione ontologica del Marxismo stesso, il capostipite alternativo di Hegel. Proprio sulla figura del filosofo tedesco, si è soffermato l’intervento del professor Cacciari, il quale ha sottolineato come nel rapporto tra Spinoza e Marx, si inserisca perfettamente la figura di Hegel, in passato grande esaltatore di Spinoza, il tedesco difatti affermava “O sei spinoziano o non sei filosofo”, tuttavia Marx rimprovera Hegel stesso di essersi dimenticato di Spinoza e di questa sua esaltazione, quando parla dello stato monarchico che si distanzia fortemente dall’idea di democrazia spinoziana.

Partendo sempre da Hegel, ma approntando il discorso su altri termini, si avvia l’intervento della professoressa Totaro, la quale ritiene che sicuramente la riscrittura di Spinoza da parte di Marx abbia si subito un’influenza hegeliana, ma negli ultimi 10 anni molti abbiano tentato di liberale il marxismo, dalla morsa hegeliana e di fondarlo invece sulla “potentia” e “moltitudo” di Spinoza. L’intervento della professoressa si è basato prevalentemente sull’analisi della parte epistolare del quaderno, in particolar modo sul carteggio tra Spinoza e Oldenburgh, corrispondenza che va dal 1661 al 1676. Lo scambio di lettere tra i due diventa un vero e proprio scontro, a seguito della pubblicazione del Trattato che sembra scontrarsi con i pensieri di Oldenburgh, i temi che saranno oggetto di scontro sono: fato, religione, libertà e necessità temi che suscitano un forte interesse in Marx ed è per questo che tale carteggio verrà riportato nel quaderno.

Nei suoi interventi la professoressa Di Cesare non ha dimenticato di parlare di un’altra tematica molto importante nella filosofia sia spinoziana che marxista, ovvero la lettura dell’ebraismo, nei confronti della quale nota un diverso trattamento da parte dei due filosofi, secondo la docente di filosofia teoretica, Spinoza avvia una lettura più radicale del fenomeno, mentre Marx una lettura molto più combattuta; dunque ritiene che il punto di giunzione tra i due sia il dibattito sulle democrazie.

Indipendentemente dalle osservazioni messe in atto da docenti e studenti, il seminario e il libro costituiscono un’opportunità per tutti noi per permetterci di riflettere su temi che oggi più che mai bisogna considerare attuali e fonte di riflessione, per tutti amanti della filosofia e non.