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Alla Sapienza tre giornate per il patrimonio culturale e la rigenerazione urbana

      intervista Leandro Ventura

Ieri, martedì 18 ottobre, ha preso il via la tre giorni del convegno “Patrimonio culturale e rigenerazione urbana. Luoghi materiali e immateriali tra storia progetto e racconto”, patrocinato dall’Università La Sapienza di Roma.

L’inizio ha subito messo sotto i riflettori il tema della rigenerazione urbana. Sono intervenuti diversi esponenti di istituzioni accademiche e statali.

La prima giornata  del convegno si è tenuta presso il Teatro Ateneo della Città Universitaria ed ha visto alcuni dei protagonisti presentare l’iniziativa e  il valore delle tre giornate, ricche di incontri, mostre e rappresentazioni che avranno luogo fino a giovedì 20.

Laura Ricci, coordinatrice Dottorato PDTA dell’Università La Sapienza, ha dedicato il suo intervento ad un breve excursus sull’importanza del convegno e su come questo si ponga l’obiettivo di creare nuove strategie di welfare e rigenerazione urbana delle periferie delle nostre città.

I cittadini svolgono un ruolo fondamentale nelle nostre città. La Dirigente Periferie Rigenerazione Urbana Maria Vittoria Marini Clarelli ne ha portato degli esempi: attività di volontariato, terzo settore e comitati artistici che tendono a prendersi cura di spazi degradati, per dare nuova vita a interessanti luoghi, purtroppo dimenticati.

Citando Zola, Maria Vittoria Marini Clarelli ha sottolineato quanto sia una priorità del presente prendersi cura delle città e periferie ed arrivare ad una rigenerazione che sia non solo urbana, ma anche culturale e sociale.

La rigenerazione urbana e sociale affonda le sue radici nella cultura immateriale. Leandro Ventura, Direttore dell’Istituto Centrale Patrimonio Immateriale, MIC, ne ha spiegato molto bene l’importanza. Ventura ha sottolineato che il patrimonio culturale immateriale, non deve essere abbassato al solo folclore. Il patrimonio culturale immateriale porta con sé forti significati storici che legano le persone al territorio alla storia urbani.

Culmine dell’incontro è stato la testimonianza della sindaca di Viterbo Chiara Frontini. La sindaca ha raccontato quanto la Rete delle grandi macchine a spalla contribuisca a creare l’identità sociale e culturale della città. La festa del trasporto della Macchina di Santa Rosa ogni anno riunisce una vasta comunità di appassionati che contribuiscono attivamente alla continua rinascita e crescita del patrimonio culturale immateriale.