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Le trasformazioni dello spazio pubblico nell’Italia degli anni ’70 : in memoria di Gloria Gabrielli

Si è svolta ieri, mercoledì 25 ottobre, presso il centro congressi di via Salaria 113, una conferenza dal titolo “Le trasformazioni dello spazio pubblico nell’Italia degli anni ’70 : alle origini della nostra modernità”. Tale evento è stato dedicato alla memoria di Gloria Gabrielli, docente di docente di Storia contemporanea e della comunicazione, scomparsa prematuramente. La conferenza ha preso avvio con i saluti di Bruno Mazzara, Direttore del Coris, ed è stata coordinata da Luciano Zani.

La prima a intervenire, Simona Colarizi (La Sapienza), ha focalizzato l’attenzione sui governanti e sui governati negli anni ’70. Tale periodo, caratterizzato da una crisi in vari settori (erano gli anni di piombo e della notte della Repubblica), ha visto però anche la crescita in altri campi. Facendo un excursus dal boom economico sino agli albori degli anni ’70 (con il movimento del 1968) la Colarizi è arrivata a definire gli anni ’70 come un periodo caratterizzato dalla politica, con la pervasività dei partiti, che “colonizzano” la società civile- La crisi politica, oltre che economica, si avrà solo a partire dal 1977, con l’inflazione, la stagnazione economica e gli scandali politici (che porterà a la non rappresentatività dei partiti per i cittadini).

Successivamente Giovanni Orsini, docente presso la Luiss Guido Carli, si è concentrato sulla “democrazia del narcisismo” e sulle trasformazioni del politico negli anni ’70. Come già sottolineato dalla Professoressa Colarizi, negli anni ’70 si possono trovare le radici della crisi politica, che esploderà negli anni a seguire. Tutto ciò è dovuto al cambiamento psicologico dei cittadini nelle democrazie: essi richiedono troppo alle proprie democrazie, facendole diventare sovraccariche. L’individualismo, inoltre, ha avuto un ruolo centrale sulla crisi politica, portando i cittadini a diventare irragionevoli e a non concedere spazi alla democrazia, guardando il mondo solo attraverso il proprio individualismo. Con un mondo soggettivizzato, la politica non trova più spazio, si indebolisce e cede il potere a centri extrapolitici (nazionali e non). Tale concetto di individualismo è stato ripreso successivamente da Marco Gervasoni (Università del Molise).

Eugenio Capozzi (Suor Orsola Benincasa) ha invece illustrato la figura dell’antipartito, emerso nel triennio 1976/79 a causa dell’operaismo di estrema sinistra che negava legittimità al partito, a causa della controcultura hippie che porta al dilagare del comunitarismo e a causa della sfiducia di fondo verso la centralità dello Stato da parte dei moderati liberali anti-comunisti. Queste 3 correnti, coagulandosi, portano al nascere del fronte anti-partitocratico e anti-compromesso storico.

In seguito Lucia Bonfreschi (Luiss Guido Carli), ha illustrato le battaglie per i diritti civili da parte dei Radicali. Essi hanno avviato tale battaglia in modo anticlericale, ed erano fermamente convinti che il cittadino avesse un ruolo primario di organizzazione del dissenso e creazione di controinformazione. Di converso Giovanni Cerchia (Università del Molise), ha parlato della crescita e del successivo declino del PCI: Il Partito Comunista, negli anni ’70 ha raccolto il risultato positivo della fase delle trasformazioni avviata negli anni precedenti e ne ha fatto terreno fertile, arrivando ad essere il secondo partito politico prevalente dopo la Democrazia Cristiana, prima del fallimento del 1979 e della successiva crisi. A proposito di Democrazia Cristiana, Giovanni Mario Ceci (Roma Tre) ha approfondito la crisi di tale partito, dovuta alla secolarizzazione e alla crisi delle vocazioni religiose. La DC, percependo tale crisi, ha avuto la consapevolezza della propria minoranza e ha risolto la situazione creando un partito laico di ispirazione cristiana.

La sessione mattutina della conferenza è stata conclusa dal discussant Mark Gilbert, della Sais – John Hopkins University. L’evento è poi proseguito nel pomeriggio.

Zedda Maria Rita

Interviste ai Professori Gervasoni e Orsina

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