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Viaggio fra corpo e inconscio: non solo corpi ma anche pensieri nell’universo delle donne 

Corpo ed inconscio sono spesso interpretati come se fossero due entità autonome e separate da poter trattare singolarmente senza tener conto l’una dell’altra. Il seminario “Viaggio fra mente e corpo”, ha cercato di scartare questo falso mito, sopratutto applicato in letteratura. L’incontro, avvenuto venerdì 21 aprile, ed è stato ospitato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università la sapienza di Roma. 

Al seminario hanno preso parte al dibattito Geni Valle, neuropsichiatra infantile e Psicoanalista Didatta, Lisa Roscioni, storica, saggista e docente di storia moderna e contemporanea presso l’università La Sapienza di Roma, Chiara Maciocci, dottoressa in filosofia e traduttrice, e con la partecipazione di Annalisa Perrotta nel ruolo di moderatrice.

Il seminario “Viaggio fra corpo e inconscio” propone una riflessione sul viaggio come percorso alla scoperta di sé, pensando soprattutto al ruolo che la psicoanalisi ha avuto nell’emersione di una coscienza femminile collettiva.


Ad aprire il dibattito è stata Geni Valle, neuropsichiatra infantile, psicoanalista didatta e membro dell’Associazione Italiana di Psicoanalisi. Partendo dai grandi classici fino ad arrivare al mondo odierno, Valle ha analizzato la dimensione storica del rapporto tra mente e corpo nell’universo femminile. Per far capire la dimensione complessa dell’universo delle donne, Valle ha menzionato Freud: “Il femminile è un carattere ambiguo e oscuro e difficile da analizzare”. Secondo l’analisi di Valle, sarà proprio grazie alle isteriche ed al rapporto tra corpo e mente delle donne che avranno luogo le prime intuizioni di Freud sulla psicoanalisi. “Partendo dalle isteriche e alla loro analisi – ha spiegato Valle -, si è data l’opportunità alla donna di scoprire se stesse ed accedere ad una storicità che in altri ambiti le sono mancati”.

Con il suo intervento invece, l’esperta di storia Lisa Roscioni si è soffermata sulla dimensione storica del corpo della donna, sulla sua visione agli occhi altrui, e di come veniva drammaticamente separato dalla dimensione mentale e spirituale della persona stessa che abitava quel corpo. Tra i vari casi studio che ha portato Roscioni, uno dei più significativi è forse quello della regina Cristina di Svezia. Come ha spiegato la docente di storia, a causa della sua infanzia, la regina presentava dei tratti tipicamente maschili: parlava come un uomo e praticava gli sport più duri, odiava il matrimonio e scandalizzò i sudditi con la sua disinvoltura sessuale. Proprio per questi per l’epoca bizzarri comportamenti, a distanza di anni dalla dopo la sua morte venne riesumata la sua salma per analizzare se effettivamente la regina di Svezia fosse una donna oppure un uomo. Quello che però ha voluto sottolineare Lisa Roscioni, è che si è pensato sì a catturare la verità del suo corpo, ma nessuno si è soffermato poi ad analizzare anche l’universo del pensiero femminile della regina di Svezia, a cosa pensava e a come viveva la sua condizione a quel tempo.


Della dimensione di viaggio si è invece soffermata la filosofa e traduttrice Chiara Maciocci: “Se intendiamo il viaggio come messa in movimento, mobilità e mobilitazione, vediamo che non c’è stato nessun ruolo decisivo dato alla donna come invece è avvenuto nella psicoanalisi”, ha detto Maciocci. Senza l’intervento decisivo delle donne dunque la psicoanalisi così come la conosciamo forse non esisterebbe, o per lo meno non si sarebbe affermata così rapidamente. Come ha sottolineato Maciocci, “La donna è stata costretta per certi versi a comprendere se stessa, e questo è accaduto attraverso la psicoanalisi”.

Durante il seminario, Maciocci ha presentato la sua interessante traduzione di un libro per bambini intitolato “Lina l’esploratrice”. Come ha recensito Jennifer Guerra, questo libro è “un viaggio di scoperta che ogni bambina potrà intraprendere con Lina, verso le terre inesplorate del corpo che abitiamo”. Il racconto infatti parla dell’espirazione del proprio corpo, ed in particolare della vulva, e del rapporto che ogni bambina ha con essa, affiorando temi delicati in un linguaggio immaginario. 

L’incontro è stato proposto dal laboratorio “Sguardi sulle Differenze”, e fa parte dell’offerta didattica della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza Università di Roma. Il tema di quest’anno è il viaggio delle donne inteso come esplorazione dello spazio esterno e come possibilità di emancipazione, come ricerca di maggiore libertà, di altre opportunità, come viaggio allegorico nelle letterature e nelle culture, come conoscenza di sé, come viaggio simbolico e nel profondo. 

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