A volte basta pochissimo per riaccendere una passione che si pensava smarrita. Per Giancarlo Liviano D’Arcangelo, quell’occasione è coincisa con la semifinale degli US Open 2011. La partita, vinta da Djokovic e tutt’oggi annoverata tra le migliori della sua carriera, ha segnato profondamente non solo l’autore, ma ha anche consegnato al mondo il ‘terzo incomodo’ in un decennio dominato da Roger Federer e Rafa Nadal.
“Djokovic. L’uomo che ha sfidato gli dèi (e li ha battuti)” di Giancarlo Liviano D’Arcangelo (66thand2nd) è un tributo epico a Novak Djokovic, uno dei tennisti più controversi e affascinanti del nostro tempo. Questo libro non si limita a raccontare le sue vittorie e i suoi record, ma si immerge profondamente nell’evoluzione personale e professionale di un atleta che ha saputo trasformare le avversità in opportunità, riscrivendo le regole del gioco e ridefinendo cosa significhi davvero eccellere nello sport.
Al centro della narrazione c’è la storica rivalità tra Djokovic e i suoi due grandi avversari: Rafael Nadal e Roger Federer. Questi duelli, che hanno caratterizzato l’era d’oro del tennis, vengono presentati non solo come sfide di abilità tecnica e atletica, ma anche come veri e propri scontri di carattere e visione del gioco. Liviano D’Arcangelo racconta con passione come Djokovic sia riuscito a superare i propri limiti, sfruttando la sua intelligenza tattica, la preparazione fisica e una forza mentale quasi sovrumana per affrontare e, in molti casi, prevalere sui suoi storici rivali. La narrazione si sofferma su momenti decisivi – match epici che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva – e analizza come ogni sfida abbia contribuito a plasmare l’eredità di Djokovic.
Un momento culminante del libro è la vittoria olimpica a Parigi 2024. L’oro olimpico, carico di un valore simbolico inestimabile, rappresenta il coronamento di una carriera che, nonostante i traguardi già raggiunti, ha sempre dovuto affrontare critiche e aspettative dei media. Liviano D’Arcangelo mette in evidenza come, in quella finale, il campione serbo abbia saputo mettere in gioco non solo la sua esperienza, ma anche la sua determinazione e resilienza, trasformando la pressione in pura energia positiva capace di superare ogni ostacolo. L’autore sottolinea il significato storico di quell’impresa: un trionfo che non solo consacra Djokovic come uno dei più grandi di sempre.
Andrea Delcuratolo