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Un’esplorazione della cultura museale alla Sapienza

Il 6 ed il 7 dicembre,presso l’Aula Odeion della Facoltà di Lettere e Filosofia, si è svolto il primo convegno dal nome “Un’esplorazione della cultura museale alla Sapienza”.

La giornata del 6 dicembre è iniziata alle ore 9:30 con i saluti generali ed una breve illustrazione del tema del convegno da parte del “Magnifico Rettore” Eugenio Gaudio , del “Prorettore per i Rapporti culturali con il territorio e per l’ambiente” Gabriele Scarascia Mugnozza , del “Presidente del Polo Museale Sapienza” Marcello Barbanera e del “Direttore del Polo Musicale Sapienza” Claudia Carlucci. Di seguito è stato premiato il vincitore del concorso “Idee in erba” , promosso dal Museo Erbario Roma,riservato agli studenti Sapienza.

Dalle ore 11 ha preso avvio la prima sessione denominata “Musei in Sapienza” per mano del presidente Gabriele ScarasciaMugnozza. Il primo a prendere parola è stato Fabio Attorre che con il suo intervento “Museo Orto Botanico tra passato e futuro” ha illustrato le antichissime origini ed ha ripercorso la storia dell’orto. Dopo di lui è intervenuta Cecilia Conati Barbaro , esponente del “Museo di archeologia de La Sapienza” denominato “Museo delle origini” e collocato nella Facoltà di Lettere. “Il Museo è un tramite tra ricerca,didattica e società” ha annunciatol’esperta ed ha poi illustrato la storia del museo dalla sua fondazione, le attività che esso propone , i progetti come “alternanza scuola-lavoro” etc . La Conati ha mostrato , in aggiunta, le attività specifiche che il “Museo delle origini” propone , come la ricostruzione dei processi produttivi dei diversi materiali con lo scopo di far apprendere il metodo scientifico; ha alluso , infine , alla “terza missione” che l’organizzazione del Museo si propone, cioè quella di comunicare col pubblico , attraverso visite guidate,collaborazioni, giornate aperte ed altri eventi. Successivamente Cira di Gioia ,direttrice da poco del “Museo di Anatomia Patologica”, è intervenuta per parlare a riguardo di questo nuovo ente. “Il museo deve essere un efficace strumento per insegnare come la Patologia incide sui nostri organi. In realtà, la sua finalità primaria,come tutti i musei, è quella di conservare per poter esporre,ma questo museo ha come scopo anche la didattica,come sostiene il nostro slogan ‘vedere per apprendere’ ”-ha affermato Cira. Il Museo di Anatomia Patologica conserva oggi pezzi ed elementi praticamente introvabili , come protesi desuete,o malformazioni agli arti inferiori. L’esperta ha fatto un “virtual-tour” per mezzo di immagini degli interni del Museo , che è situato all’interno del Policlinico Umberto I; ha poiconcluso  il suo intervento mostrando gli obiettivi di una diversa sede futura che dovrà contenere la citazione latina “Hic locus est ubi mors gaudet succurrere vitae” (“E’ questo il luogo dove la morte gode nel dare soccorso alla vita”).

Dopo di lei è stato Alessandro Bacaloni a prendere parola , esponente del “Museo di chimica ‘Primo Levi’”. Anch’egli haillustrato agli studenti le origini e la formazione del museo , le attività didattiche e l’affluenza che queste hanno avuto nel 2019 insieme ai molti eventi organizzati  gratuitamente e con l’aiuto di volontari. Egli è passato ,infine,a soffermarsi sulle problematiche della struttura,quali le risorse,la scarsa disponibilità di personale, l’interattività e la sicurezza. Segue Bacaloni Michele Macrì,esponente del “MUST” ,il nuovo “Museo Universitario di  Scienze della Terra della Sapienza”. Il giovane ha illustrato in un primo momento la nascita del MUST, dalla fondazione nel 1935 alla figura ideatrice di Giovanni Michelucci ,al bombardamento di San Lorenzo nel 1943 che pose fine alle idee progettuali di Michelucci sul MUST, alla divisione definitiva dei tre musei di Geologia, Paleontologia e Mineralogia. Poi si è focalizzato sulla rinascita del MUST nata nel 2011 dall’idea di realizzare un progetto singolare che abbia unito questi tre musei in un unico “Museo di Scienze della Terra” e sui vari obiettivi proposti per la realizzazione pratica di tale progetto. Infine Macrì ha illustrato ilMUST oggi come prodotto finale dell’unione definitiva dei tre musei sopracitati  nel “Museo universitario di Scienze della Terra” avvenuta nel 2016 e dei lavori pratici effettuati , quali:l’istituzione di una biglietteria,di un ingresso indipendente,di punti di ristoro,la demolizione di uffici,la ristrutturazione dello spazio prima riservato al museo di geologia e tanto altro. Non manca , però ,un elenco di ciò che deve ancora essere messo a punto e  degli obiettivi prefissati per il futuro.

In seguito hanno preso parola le esponenti del “Museo delle antichità etrusche e italiche”,situato nella Facoltà di Lettere. Inizialmente la Michetti e la Carlucci hanno ripercosso anch’esse la nascita e la storia del museo,comunicante anche con il museo dell’arte classica. “L’idea portante è quella di introdurre il visitatore alla conoscenza dei popoli dell’Italia preromana attraverso la riproduzione di calchi,grafici ed altri tipi di elementi tra cui , in limitata misura,ci sono gli originali”-hanno affermato le esperte ed anche loro hanno fatto un tour del museo tramitediverse foto. Subito dopo Donatella Magri , insieme ad un ampio gruppo di collaboratori, è intervenuta per parlare del “Museo erbario Sapienza aperto ai giovani e al territorio” , situato nel secondo piano dell’edificio di botanica. Il museo conserva  un considerevole patrimonio di biodiversità : oltre un milione di specie di piante disseccate e collezioni di piante con provenienzediverse . Poi la Magri si è soffermata sul carattere “internazionale” dei campioni di piante esposti, provenienti dall’estero : questo ha comportato la visita al museo da parte di studiosi internazionali . Il loro è considerato un “museo online” , ha una pagina agile e informativa con lo scopo di una comunicazione via web, sulla quale elenca attività di ricerca,di spedizioni botaniche e soprattutto propone specifiche iniziative rivolte agli studenti , ma anche laboratori per bambini o progetti aperti alla terza età. La Magri ha concluso il suo intervento annunciando gli obiettivi di collaborazioni e i progetti futuri e , di seguito, soffermandosi sul premio “Idee in erba”  del quale si è parlato all’inizio del convegno. Ultimo intervento è avvenuto da parte di Lorenzo Nigro , esponente del “Museo VOEM” cioè “Museo del Vicino Oriente , Egitto e Mediterraneo” . Dopo essersi soffermato sulla nascita , sugli allestimenti interni e sulla composizione delle collezioni , l’esperto ha parlato di bilanci e prospettive.

La prima parte del convegno si è conclusa con la pausa pranzo e la ripresa pomeridiana dalle ore 16:00 della seconda sessione denominata “Architettura e allestimenti”.

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