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Un centro di gravità permanente. Il 18 maggio sulle tracce di Battiato

Fonte: Pinterest

Sono passati 4 anni da quando Franco Battiato ha lasciato questa terra. Ma un essere come lui può andarsene via veramente? La risposta – ovviamente – è no.

Franco Battiato | Fonte: Pinterest

Franco (all’anagrafe Francesco) Battiato nasce il 23 marzo del 1945, in provincia di Catania, ma all’età di vent’anni si trasferisce a Roma, e successivamente a Milano. È nel capoluogo lombardo, in un noto locale chiamato Cab64, che inizia a fare spettacolo con la sua chitarra. Lì conoscerà altri grandi volti della scena musicale italiana, come Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci.
Interrotti gli studi universitari per dedicarsi alla sua passione musicale, è nella metà degli anni Sessanta che iniziano a diffondersi  i suoi brani.

La sua musica non è mai stata scontata: ha innovato i formati, ma anche le coscienze. Nel periodo 1971-1975 abbandona la canzone per dedicarsi alla musica sperimentale e collabora con circuiti d’avanguardia. Nel ‘78 ritornerà alla musica pop. Gli anni del grande successo saranno gli Ottanta, durante i quali vincerà come autore, assieme a Gusto Pio, il 31º Festival di Sanremo (con il brano Per Elisa) cantata da Alice e sfornerà capolavori come Centro di gravità permanente, Cuccurrucucù, Un’estate al mare (inciso da Giuni Russo) e Voglio vederti danzare., ma anche brani più profondi come  La Cura, o moderatamente politici, Povera Patria del 1996.

Riassumere ciò che verrà dopo, fino al 2021, non è un’impresa semplice. Quello che invece è meno arduo è riportare il ricordo di un’artista che ha senza dubbio un posto d’onore tra i padri fondatori della cultura popolare italiana. Con cultura popolare si intende la cultura comune, una storia costruita dagli stessi cittadini attraverso quegli eventi e quei personaggi che hanno plasmato il nostro immaginario e i nostri comportamenti. Racconta l’essenza di una comunità e Battiato, indubbiamente, lo ha fatto.

Sulle sue tracce, a 4 anni dalla scomparsa

Il 18 maggio 2021 Franco Battiato si è spento nella sua casa di Milo, lasciando un vuoto che, tuttavia, lui stesso ha colmato. Musica, cinema, pittura, filosofia: ognuna di queste arti l’ha maneggiata e, per fortuna, ci permette di vivere ancora di lui.

Questa sua eterna presenza, che vagheggia da nord a sud della penisola, è evidente nei tantissimi eventi commemorativi che si sono tenuti nel quarto anniversario della sua morte.
Nell’ambito dell’evento “Le vie del Sacro” al Pantheon di Roma si è tenuta la rappresentazione della “Messa Arcaica per Solo, Cori e Orchestra” e delle “Canzoni Mistiche” da parte di personaggi vicini all’artista, come Giovanni Caccamo (il quale ha spesso rivelato che un CD che recapitò al maestro gli cambiò la vita).
A Lugnano in Taverina, sabato 17 maggio al Teatro Spazio Fabrica, si è svolto il concerto-tributo “L’era del cinghiale bianco”. Venerdì 16 maggio 2025 è stato presentato il libro di Elvira Seminara dal titolo “In Sicilia con Franco Battiato” e, ancora nella punta dello stivale, dal 16 al 18 maggio si è tenuto l’Etna Arts Fest – No Time No Space. La via di Franco Battiato come ponte tra terra e cielo”, tre giorni ricchi di musica, poesia e spirituralità tra Milo e Riposto, luoghi simbolo della sua vita.
Tra i tanti tributi, collettivi e personali, è percepibile dunque la sua presenza fissa e immutabile.

La cura

È risaputo, non esiste una cura alla morte, ma Battiato non la definiva una fine. La nostra natura, innata, è aldilà del tempo, per questo dovremmo parlare di trasformazione. Indipendentemente dalla propria fede, l’artista ha sempre dato voce alla parte interiore dell’animo; per questo, chi ascolta le sue canzoni viene guidato in un viaggio spirituale che solo anime del suo calibro sanno condurre.
A dimostrazione di ciò, oltre a composizioni musicali e ai contributi nel mondo cinematografico e letterario, Franco Battiato ha dato vita a dipinti che mostrano la sua profonda visione trascendentale: sempre tra cielo e terra, mai vittima della staticità della coscienza.

I dipinti di Franco Battiato | Fonte: battiato.it

 

A prescindere dal giorno in cui lo si ricorda, dagli anni che intercorrono dal suo saluto, caro Francesco Battiato, molti “si prenderanno cura di te”.

Articolo a cura di Sofia Licata

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