Lunedì 14 aprile, il Dipartimento CoRiS ha ospitato l’incontro dal titolo “Principi di difesa personale per giovani donne”, con la partecipazione di Felice Mariani, la prima medaglia olimpica del judo italiano, e dei campioni Alice Bellandi e Luigi Busà.
L’evento è stato pensato dalle studentesse del corso di Rappresentanza d’interessi e Governance Democratiche, con l’obiettivo di sensibilizzare sul senso di insicurezza che molte donne vivono quotidianamente in diversi contesti.
Vorremmo (non) difenderci
Il dialogo si è aperto con l’intervento di una delle ragazze promotrici, che ha raccontato come l’idea sia nata da un dibattito in aula. Durante la discussione, le studentesse si interrogavano sui valori che costituiscono un Paese ideale, stabile e armonioso. Il valore che è emerso con maggiore forza è stato quello della sicurezza.
Parlare di sicurezza significa riflettere su come ci percepiamo come donne. L’insicurezza ci costringe a vivere con difficoltà situazioni quotidiane che dovrebbero essere normali: camminare per strada, uscire da sole, prendere i mezzi pubblici.
Condividendo esperienze personali, tutte le partecipanti hanno rilevato un gap normativo: la legge, spesso, interviene solo dopo che il danno è avvenuto. Per questo motivo, è urgente proporre nuove leggi che tutelino la sicurezza delle donne.
Così, spinto dal desiderio di cambiamento, il gruppo ha deciso di fare ciò che la società, la politica e le istituzioni dovrebbero sempre fare: sensibilizzare la comunità.
Nonostante in un mondo ideale non dovrebbe essere necessario difendersi, la consapevolezza e la preparazione diventano fondamentali per proteggersi, quando le circostanze lo richiedono.
Paura, spazio, equilibrio
Felice Mariani, nel suo intervento, ha sottolineato le difficoltà del momento storico che stiamo vivendo, evidenti anche nei media. Le arti marziali, in particolare il judo e il karate, possono essere un valido aiuto, soprattutto dal punto di vista psicologico.
“La paura è un fenomeno biologico. Se controllata, ci stimola ad agire.”
Mariani ha parlato delle convinzioni limitanti, quelle credenze che nascono dalle esperienze quotidiane e che spesso impediscono la nostra crescita personale. La paura, se non affrontata, può condurre all’auto-sabotaggio, per cui è essenziale trovare un equilibrio.
La consapevolezza è un concetto chiave: conoscere il proprio corpo e educare la mente.
Anche nella migliore forma fisica, non essere centrati può significare fallire; al contrario, quando siamo in equilibrio con noi stessi, possiamo vincere. E anche la sconfitta va affrontata con lucidità: se nella vittoria non si analizza, nella sconfitta si impara, si cresce, si riprende il controllo.

Lo sport, le arti marziali: tra mente e corpo
Alice Bellandi e Luigi Busà, medaglie d’oro rispettivamente nel judo alle Olimpiadi di Parigi 2024 e nel karate a quelle di Tokyo 2020, hanno condiviso le loro esperienze rispondendo alle domande delle studentesse. Entrambi hanno enfatizzato come lo sport, in particolare le arti marziali, siano strumenti di crescita personale e di costruzione dell’equilibrio interiore.
Bellandi ha osservato che intraprendere un’arte marziale senza imparare a gestire la paura probabilmente non porta a nessun cambiamento. Sul tatami, infatti, se emani paura, l’avversario la percepisce e ne trae vantaggio. Per lei, equilibrio e salute mentale sono alla base di tutto.
Inoltre ha sottolineato quanto sia poco diffusa, soprattutto tra gli adulti, la consapevolezza dell’importanza delle arti marziali. Praticare uno sport fin da piccoli aiuta a inserirsi in un contesto di regole, favorisce la socializzazione, il contatto fisico, insegna a cadere – fisicamente e metaforicamente – e a rialzarsi.
Rivolgendosi direttamente alle ragazze, ha detto: “Alzate la voce.”
Luigi Busà, come atleta e uomo, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione attuale, sottolineando che spesso l’insicurezza ci viene trasmessa da uomini a loro volta insicuri. “La vera sconfitta è che tutto questo ci porta a non credere più nell’amore.”
A lui, il karate ha salvato la vita. Gli ha dato una via positiva dove incanalare tutta l’energia che aveva dentro. Questo è ciò che serve a tutti: trovare una meta fisica e mentale.
Tutti e tre gli ospiti hanno sottolineato l’importanza di avere una figura esperta di riferimento nei momenti in cui non riusciamo a trovare gli strumenti per capirci, analizzarci e reagire.
Busà, riprendendo la testimonianza di una ragazza, che ha raccontato di essersi trovata in una situazione di pericolo e paralizzata dalla paura, ha spiegato: “Il blocco mentale può ripetersi anche quando non è necessario. Ricredere negli altri è possibile, ma l’aspetto mentale è essenziale. E non bisogna avere paura di chiedere aiuto.”
A prova di campioni
In chiusura, i campioni hanno mostrato alcune semplici mosse di difesa personale, utili per affrontare situazioni potenzialmente pericolose.
Essere consapevoli del proprio corpo significa anche riconoscere i segnali che ci invia: aumento del battito cardiaco, respiro affannoso… Felice Mariani ha spiegato l’importanza della respirazione diaframmatica, una risorsa naturale che però tendiamo a dimenticare. Riscoprirla significa avere un’arma in più: per controllarsi, per rimanere centrati, per affrontare il mondo con lucidità.
Alla fine dell’incontro, le ragazze si sono dichiarate felici e soddisfatte. Hanno espresso il desiderio di avere più occasioni di incontro, dialogo e pratica, magari proprio con gli atleti della Federazione Italiana.

Il tatami è la metafora della vita: si cade, ma la vera forza sta nel rialzarsi, con la consapevolezza che, come nella difesa personale, il rispetto è la prima mossa.
Ringraziamo Felice Mariani, Alice Bellandi e Luigi Busà per la loro disponibilità e per averci concesso delle interviste.
In allegato, è possibile ascoltare i consigli e le loro testimonianze.
Articolo e interviste a cura di Sofia Licata